12 ottobre 2003

KAKHABER KALADZE, UN TALENTO SPRECATO

Kakha Kaladze è uno degli esempi più lampanti di come il calcio italiano non solo non produca divertimento che è lo scopo essenziale di tutto i giochi ma penalizzi molto le carriere di giocatori di enorme talento e capacità in nome di strampalate esigenze tattiche o a causa dellincapacità dei dirigenti delle società italiane di allestire delle rose complete e razionali.

Nato a Samtraedia, Georgia il 27 Febbraio 1978 Kaladze esordisce giovanissimo nella squadra più importante del suo paese la Dinamo Tbilisi. Dopo 5 anni gli osservatori della Dynamo Kiev attentissimi scopritori di talenti in tutto lest europeo portano il ragazzo in Ucraina alla corte di Lobanovski dove si impone quasi subito come difensore centrale a alloccorrenza mediano"metodista" e laterale sinistro.

Il suo passaggio al Milan sembra il passo decisivo della carriera. Zaccheroni cerca subito di conoscere il giocatore e lo prova in più posizioni nel suo 343: i ruoli dove più convince sono difensore sinistro(ma lì cè Maldini) ,difensore centrale e centrocampista centrale. Zaccheroni lo prova anche come esterno di centrocampo bocciando subito lipotesi vista lincompatibilità delle caratteristiche del giocatore con quelle richieste dal ruolo: velocità, rapidità, reattività, tecnica.

Non che il buon Kaladze sia completamente sprovvisto di questi elementi ma le sue caratteristiche sono più quelle dellarcigno marcatore dai buoni piedi (soprattutto il sinistro) e dallottima visione di gioco che quella di un fluidificante frizzante e fantasioso. Infatti il successivo tecnico del Milan Cesare Maldini trova per lui (anche a causa degli infortuni di Redondo Albertini,Ambrosini e Gattuso) un ruolo che sembra esaltarne al massimo le doti: centrale in un 442.E questo il periodo in cui Kaladze gioca le sue migliori partite in rossonero: è un ira di Dio: difende,attacca, imposta, si stacca in attacco, segna con frequenza sfruttando il suo tempismo, la sua freddezza e la bravura sulle palle aeree. Sembra lanciato a un ruolo di protagonista nel Milan che verrà, come logica vorrebbe persi a fine anno Boban , Leonardo e Bierhoff per raggiunti limite detà(il Milan in questo senso non ha ancora imparato dalgi errori) si penserà a rinforzare la fascia destra per giocare con un 442 adatto a sfruttare le caratteristiche di Shevchenko, Serginho e Albertini.

Ma succede tutto quello che in una società di calcio non deve mai succedere. Vengono venduti giocatori per poi riprendersli in prestito (Helveg) ,vengono comprati giocatori che non giocheranno mai (Domoraud), si perdono alle buste giovani promesse in odore di nazionale (Maccarone),viene scelto correttamente con largo anticipo lallenatore (Terim), ma viene tenuto addirittura alloscuro delle "strategie" di mercato ("Per me la notizia dellacquisto di Inzaghi è una cosa nuova" disse il turco dopo che il mese prima alla stampa del suo paese aveva dichiarato su Inzaghi: "Un giocatore che finisce così spesso in fuorigioco come lui è un giocatore poco intelligente").

Si cercherà di rimediare con dei compromessi (Rui Costa, Umit) e acquisti "mirati" ("A Inzaghi avevo promesso che sarebbe venuto al Milan", "Io gli attaccanti gli scelgo leggendo gli almanacchi", "Non cè problema di compatibilità con Sheva, abbiamo fatto lanalisi al computer" le frasi dellilluminato Galliani).

Ovviamente i propositi sono quelli di spaccare il mondo e altrettanto ovviamente linizio di stagione è altrettanto disastroso. Francesco Coco reo di aver contestato il mercato rossonero("ci serve un difensore centrale non Inzaghi") viene spedito in Spagna a espiare il reato per poi essere ceduto in uno scambio a fine stagione (analogo errore mortale e destino crudele subirà Demetrio Albertini con un anno di ritardo).

 Terim non sa che pesci prendere: difesa a 4 perchè lo impone il presidente, il nostro Kaladze e Maldini centrali di difesa, Contra(lunico acquisto azzeccato di quellannata, ovviamente ceduto a fine stagione...), Helveg o Costacurta(!) a destra, ma a sinistra? Linfortunio di Serginho, unico esterno sinistro della rosa dopo le piccole perle delle cessioni di Guly e Tonetto aggrava ancor di più la situazione sulla fascia mancina dove vengono provati ovviamente con risultati pessimi Pirlo, Brocchi, Umit, Contra e non ultimo il nostro Kakhaber.

Nel frattempo i risultati della squadra rispecchiano la bontà delle scelte fatte in sede di campagna acquisti anche se il solito lucidissimo Galliani asserisce che "se non avessimo avuto questi infortunii saremmo la squadra più forte deuropa" e dopo un derby vinto in maniera rocambolesca spiega così il successo:"mercato perfetto!". I risultati però sono sempre più deludenti,si inizia a parlare di esonero ma in Bielorussia Galliani con fermezza e autorità afferma:"Terim non si tocca"...

...4 giorni dopo presenta Carlo Ancelotti nella sala stampa di Milanello. Con Ancelotti la carriera del povero Kaladze subisce un deragliamento: un pò per necessità, un pò per mancanza di autorevolezza in seno alla società che gli impedirono forse di pretendere dei giocatori di fascia il pur bravo Ancelotti decide di riempire la casella di terzino sinistro con Kaladze, dopo Maldini la scelta più logica (visto il perpetrarsi dellassurdo divieto presidenziale di giocare con la difesa a 3). A centrocampo ci penserà un giocatore bravo solo a tirar calci nelle caviglie a coprire il ruolo di centrocampista difensivo che era in maniera sacrosanta di Kaladze (soprattutto in un centrocampo a rombo dove nel ruolo di centrocampista basso ci sarebbe stato a meraviglia).

Ma tanto si pensa che sia una soluzione di transizione fino a Gennaio ..poi vedrete che mercato di riparazione farà il Milan....invece niente...forse saggiamente aspetteranno fino a Giugno per riprendersi Coco. Così non è stato. Sarà perchè troppo impegnati a comprare giocatori indispensabili come Rivaldo o come Nesta (visto che Kaladze non si sa perchè non viene più preso in consi
derazione, come il golden-boy Coloccini che avrà un destino ancora peggiore e il campione del mondo Roque jr) la dirigenza rossonera si dimentica di prendere anche qualche giocatore di fascia come gli hanno tutte le squadre di football del mondo.

Ovviamente i propositi sono sempre più ottimistici: vinceremo dando spettacolo. Allinizio sembra davvero così. Lo strano sistema di gioco del Milan spiazza un pò le avversarie allinizio. Si inizia a parlare del bel gioco del Milan che è in realtà fatto di lanci lunghi e pedalare, di possesso palla in realtà sterile (la vecchia melina). In realtà il Milan la porta avversaria la vede solo grazie a qualche contropiede e ai tanti rigori spesso troppo generosamente fischiati. Daltronde come potrebbe essere diversamente? Giocando con 4 stopper (Kaladze,Maldini,Nesta e Simic) più un altro giocatore totalmente difensivo come Gattuso più un centravanti passivo come Inzaghi la responsabilità della creazione del gioco è rimandata a 4 giocatori :Seedorf, Rui Costa, Rivaldo(o Shevchenko ex capocannoniere diventato chissà come mai allimprovviso sterile...forse il computer questo a Galliani non laveva detto) e Pirlo (che però deve rispettare le consegne e quindi non può superare la metà campo). Ovvio che il Milan che doveva fare calcio spettacolo si metta a segnare come una squadra di Fascetti. Ovvio il calo nel girone di ritorno. Ovvia la difficoltà che ha Kaladze, chiamato a fare quello che non è portato a fare: spingere sulla fascia, saltare luomo, crossare.

Kakha ci mette tanto impegno, si spinge spesso in avanti ma alla fine fa la figura del terzino legnoso quando invece potrebbe essere il re del centrocampo. Certo col Milan ha vinto anche una coppa Campioni ma abbiamo visto tutti (quelli che vogliono vedere intendiamo) in che modo vergognoso. Arrancati 0-0, gol fortunosi, errori clamorosi degli avversari, passaggi di turno per i gol fuori casa, finale vinta (per modo di dire) ai rigori. Una vittoria davvero poco meritata e soprattutto pericolosamente bugiarda.

Pericolosamente per il Milan perchè i propri dirigenti ora dicono che la squadra va bene così, perchè si è vinto.Tempi duri aspettano il Milan e il nostro Kaladze. A lui non posso che fare laugurio che faccio a tanti giovani di talento che si trovano in Italia: scappate allestero, si gioca meglio e non ci sono nè Moggi nè Galliani, nè Carraro nè Gaucci, nè Iacobelli nè Biscardi...non il paradiso...ma un posto dove vale la pena di vivere .....e giocare...

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