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17 maggio 2010

Interessante...


Il presidente russo Dmitri Medvedev ha salutato positivamente l'impegno firmato oggi dall'Iran con Turchia e Brasile per uno scambio di uranio arricchito, chiedendo "nuove consultazioni di tutte le parti interessate" sul contenzioso nucleare della Repubblica islamica
Medvedev ha definito l'accordo "interessante", ma ha tuttavia sottolineato di non essere convinto che l'intesa raggiunta sia sufficiente a eliminare tutte le questioni sollevate dal dossier nucleare iraniano. Il presidente russo ha quindi proposto di "tenere consultazioni tra tutte le parti interessate, compreso l'Iran, per discutere gli accordi trilaterali raggiunti oggi a Teheran". Medvedev ha fatte queste dichiarazioni durante una conferenza stampa congiunta con il presidente ucraino Victor Ianukovich a Kiev, dove è fino a domani in visita ufficiale, riferiscono le agenzie russe.


MORALE DELLA FAVOLA: Una volta per commerciare anche il prodotto più insignificante Brasile, Iran,  Turchia e tanti altri dovevano passare necessariamente dall'Europa o dagli Stati Uniti. Ora fanno per conto loro. L'Impero è al declino.

Altro che ""Nuovo secolo americano": sconfitti dalla storia.

10 maggio 2010

E anche le Filippine (12esimo stato al mondo per popolazione, 30esimo per PIL) svoltano a sinistra.

Reuters. Nelle Filippine il senatore Benigno "Noynoy" Aquino sembra avviarsi a diventare il prossimo presidente, prendendo il posto della uscente Gloria Macapagal Arroyo, stando a dati non ufficiali sul voto di oggi.



Secondo i dati, col 57% delle schede scrutinate Aquino sarebbe in testa col 40,6%, mentre l'ex presidente Joseph Estrada sarebbe al 25,7%, dice la Commissione elettorale.
La settimana scorsa i sondaggi d'opinione davano Aquino vincitore con uno stacco del 20%.
Oggi problemi al nuovo sistema elettorale automatico - si è votato utilizzando computer - hanno costretto gli elettori filippini ad attendere per ore prima di accedere ai seggi. Lo stesso Aquino ha dovuto attendere quattro ore.
Secondo le autorità l'affluenza alle urne è stata del 75%, dieci punti percentuali in meno delle previsioni, ma comunque abbastanza per dissipare i timori che il successore di Arroyo avrebbe avuto scarsa credibilità.

IL MIO COMMENTO: Quasi 30 anni dopo la fine del mandato della madre Corazon Aquino (1986-92), la prima presidente post-Marcos e grande oppositrice come il defunto marito Benigno Aquino (vittima nel 1983 del regime dei Marcos) torna al governo delle Filippine un esponente di sinistra. Si rafforza l'asse asiatico composto da CIna, India, Giappone (sesto per popolazione ma non per peso politico), Indonesia, Pakistan, Bangladesh, ora anche le Filippine, il Vietnam, solo contando i primi 8 paesi d'Asia per numero d'abitanti (un totale di quasi 3 miliardi e mezzo di persone, pari a più della metà della popolazione mondiale), un blocco a cui possiamo aggiungere paesi come Brasile, Sud Africa etc... . Il vento è sempre più forte.


09 maggio 2010

Dopo Cameron gli elettori "castrano" anche Angela.

Effetto Grecia, effetto Hannelore (Kraft, la signora bionda nella foto), a mio avviso è il vento di sinistra che soffia sempre più forte ormai da ogni angolo del mondo.

Le elezioni in Nord Reno-Westfalia non sono solo un importantissimo test locale (13 milioni di abitanti e un Pil pari a quello di Polonia e Repubblica ceca messe insieme) ma hanno soprattutto valenza politica. Ora la Merkel non avrà più la maggioranza nella Bundesrat, la camera alta, i cui rappresentanti sono nominati direttamente dai governi dei singoli Land, Bundesrat che lungi da essere una vera e propria seconda camera ha comunque ampie competenze per quel che riguarda le decisioni che riguardano direttamente le autonomie locali (esempio: nella localizzazione di siti per centrali nucleari, discariche etc...). Il vecchio Schauble non ha retto alla notizia.
Fino a qualche mese fa ce la menavano tanto con questo fantomatico "vento di destra". Sarkozy ancora galleggia. La Merkel dopo 6 mesi di governo "pieno" è già zoppa. Cameron non si sa neanche se riuscirà a formare un governo dopo anni di chiacchiere su di lui , dipinto come la grande svolta a destra etc...etc...
Rimane lui. Ma non per molto. Statene certi

07 marzo 2010

La nuova rivoluzione cinese: verde, tecnologica e sociale, con meno speculazione e corruzione


La Cina costruirà un "sistema industriale" e un "modello di consumo" a basse emissioni di carbonio. E' quanto si legge in un rapporto di lavoro del governo di Pechino presentato oggi dal premier cinese Wen Jiabao alla sessione annuale dell'Assemblea nazionale del Popolo, il parlamento della Cina.
«La Cina si impegnerà a sviluppare tecnologie a basso contenuto di carbonio, nonché le risorse energetiche nuove e rinnovabili per rispondere attivamente ai cambiamenti climatici», si legge nel rapporto, distribuito a tutti i media cinesi già prima dell'apertura della sessione plenaria dell'Apn, che presenta anche i Piani per incrementare i pozzi di carbonio forestali cinesi ed ampliare l'estensione delle foreste di almeno 5,92 milioni di ettari nel 2010.
Quest'anno il regime comunista prevede per la Cina una crescita dell'8%, anche se la situazione per lo sviluppo del Paese potrebbe essere migliore di quella del 2009.
Uno degli strumenti scelti proposti dal premier cinese per accelerare lo sviluppo della Cina è un ambizioso Piano di innovazione scientifica e tecnologica, «Nel settore Internet e delle automobili ad energie rinnovabili, per esempio. La crisi finanziaria sta facendo nascere una nuova rivoluzione industriale e tecnologica. Bisognerà cogliere le opportunità, identificare le priorità e tenerci pronti ad apportare il nostro contributo». La Cina dovrà anche «Favorire uno sviluppo sostanziale della produzione di automobili ad energie rinnovabili, e l'integrazione delle reti di telecomunicazione, di Internet e della televisione via cavo. Il Paese deve sforzarsi di sviluppare nuove fonti di energia, nuovi materiali, tecniche di riduzione dei consumi energetici e di protezione dell'ambiente, la biologia, la medicina, la farmacologia, l'informatica e l'industria manifatturiera di alto livello».
Il cambiamento di modello in un Paese ancora in gran parte agricolo e arretrato non potrà che toccare anche le campagne, ma Wen ha assicurato che «La Cina manterrà uno sviluppo stabile dell'agricoltura ed un aumento sostenibile dei redditi degli agricoltori».
Nel 2010 i contadini cinesi dovrebbero ricevere dallo Stato 818,3 miliardi di yuan (119,8 miliardi di dollari) a sostegno della produzione agricola, per lo sviluppo delle regioni rurali e perle famiglie, 93 miliardi di yuan in più del 2009. Il premier cinese ha affermato che «Il governo darà la priorità ai problemi relativi all'agricoltura, alle zone ruralied agli agricoltori», anche attraverso aumenti del prezzo base di riso e grano per incoraggiare la produzione. Il reddito medio procapite nelle zone rurali nel 2009 è stato di 5.135 2009, con un aumento dell'8,5 % sul 2008, molto meno di quanto si guadagna in media in città: 17.175 yuan per abitante.
Per questo la Cina prevede di «Promuovere l'urbanizzazione attraverso lo sviluppo economico e lo spoostamento della popolazione rurale nelle piccolo città - ha detto Wen Jiabao- I lavoratori migranti saranno incoraggiati ad intraprendere gli affari nella loro regione natale. Lavoreremo per permettere ai migranti rurali che rispondono alle condizioni richieste di diventare progressivamente integralmente dei cittadini, assicurando nello stesso tempo condizioni di vita più decenti a coloro che restano in campagna».
Un progetto di ingegneria sociale che si è già frantumato nei milioni di immigrati interni "illegali" in città che sfuggono alla povertà estrema delle campagne ed impoveriscono la risaia ed il granaio che sfama il miliardo e 300 milioni di cinesi, soprattutto quelli già urbanizzati. Per questo Wen ha annunciato che «Il governo si è data come priorità la costruzione di infrastrutture agricole e la messa in opera di impianti destinati a migliorare il livello di vita della popolazione rurale, così come la gestione dei terreni agricoli e la costruzione di infrastrutture rurali».
Tutta questo "armonioso sviluppo" ha due nemici: il prezzo delle abitazioni e la corruzione dilagante.
Wen ha confermato l'impegno a frenare il rialzo eccessivo dei prezzi delle case ed a soddisfare il bisogno di alloggi che sta diventando una vera e propria emergenza sociale. Il premier ha annunciato lotta alla speculazione edilizia e un finanziamento da 63,2 miliardi di yuan (9,25 miliardi di dollari) per costruire nel 2010 case popolari destinate ai bassi redditi (14,7% in più), la costruzione di 3 milioni di alloggi a prezzi accessibili e il ripristino di 2,8 milioni di appartamenti in cattivo stato.
Ma è lo stesso Partito comunista cinese il vero ostacolo a questa nuova rivoluzione verde, tecnologica e sociale. Lo stesso Wen ha detto che «Alcuni funzionari sono staccati dalla realtà delle masse. Sono estremamente formali e burocratici. Alcune aree sono accessibili alla corruzione ed alcuni funzionari accordano poca considerazione all'esercizio delle loro funzioni in maniera conforme alla legge. Il lavoro del governo è considerevolmente al di sotto delle attese dell'opinione pubblica. La trasformazione delle funzioni governative è incompleta; ci sono troppe interferenze governative nella la micro-economia, e l'amministrazione pubblica e i servizi sono relativamente deboli». Poi Wen ha annunciato una specie di rivoluzione democratica: «Chiedo di fare degli sforzi per creare le condizioni che permettano al popolo di criticare e controllare il governo. Lasciamo che i media giochino pienamente il loro ruolo di controllo. Il governo deve assicurare una vita più felice e con più dignità per il popolo e rendere la società più armoniosa. Devono essere fatti sforzi per trasformare le funzioni di governo, rafforzare la riforma del sistema amministrativo e fare un governo al servizio del pubblico».
Sembra che in Cina, dopo 70 anni di comunismo, ci sia bisogno di una svolta popolare, verde e democratica che in altri Paesi chiameremmo "di sinistra".

01 luglio 2009

Perché la sinistra ha vinto.



Guardiamo alla storia di ieri e a quella di oggi. Guardate alla politica rivoluzionaria di Barack Obama: non c'è nessuna continuità con quella di Bush, come diceva qualcuno che, scottato dai fischioni presi da McCain sperava che in politica estera "non sarebbe cambiato nulla".
E invece è cambiato tutto. Incredibilmente è cambiato tutto. Prima lo storicorientro di Cuba dell'Organizzazione degli Stati Americani. Poi l'ancor più storica, veramente storica, presa di posizione da parte dell'amministrazione statunitense Il golpe honduregno sta fallendo. Per la presa di posizione dell' Onu, degli Stati Uniti e del mondo libero con Cuba e Venezuela come guide luminose. Se il Che fosse vissuto ai giorni nostri, il suo sacrificio non sarebbe stato necessario. Il mondo è cambiato. I nostri ideali stanno trionfando.
El pueblo de Honduras estarà libre. El imperialismo ha sido derrotado, ha muerto, fallecido.
Hasta la victoria, siempre. Porque al final la victoria, si tu lo crees y luchas, lleguerà.
El sueño del Che se hace realidad, el Che vive.