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03 dicembre 2010

A proposito di Ignazio Silone







08 settembre 2010

Parliamo di università.

Parliamo di università. Per una volta però non dei problemi delle università italiane causati dalla sciagurata Gelmini (lei e la ""riforma). Parliamo di ranking delle università visto che oggi è uscita fuori la notizia del "sorpasso" di Cambridge ad Harvard (sorpasso tra sorelle visto che Harvard si trova proprio a Cambridge!).
Quello che però salta all'occhio è che nella classifica nei 17 primi posti appaiano solo università britanniche e americane. E se qualche università cinese pian pianino è entrata e risale la classifica fa abbastanza impressione vedere la Sorbona solo al 186esimo posto e soprattutto, tra le università italiane giusto sopra esamifici come La Sapienza(190) e sotto l'università di Bologna (176) mentre mancano la Normale di Pisa (forse non è considerato come un'università?, il Politecnico di Torino, etc...).
Ma la cosa più incredibile che la prima università indiana (ed è bene ricordare che in questo momento l'India è al top nel settore della ricerca ingegneristica e che produce il doppio degli ingegneri in un anni rispetto agli Stati Uniti), l'unica presente in classifica, è solo al posto numero 187!!! Decisamente qualcosa non quadra.
E forse non si tratta di qualcosa che riguarda i criteri di giudizio. Probabilmente c'è qualche interesse poco pulito in queste classifiche. O forse, si spera, è solo campanilismo.

04 giugno 2010

Pragmatismo cinese





30 gennaio 2010

Jerome David Salinger 1919-2010


"Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com'è stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non mi va proprio di parlarne. Primo, quella roba mi secca, e secondo, ai miei genitori gli verrebbero un paio di infarti per uno se dicessi qualcosa di troppo personale sul loro conto."



  • Voglio dire che ho lasciato scuole e posti senza nemmeno sapere che li stavo lasciando. È una cosa che odio. Che l'addio sia triste o brutto non me ne importa niente, ma quando lascio un posto mi piace saperlo, che lo sto lasciando. Se no, ti senti ancora peggio.
  • Accidenti ai quattrini. Finiscono sempre col darvi una malinconia del diavolo. (capitolo XV)
  • Un sacco di gente, soprattutto questo psicanalista che c'è qui, continuano a chiedermi se quando tornerò a scuola a settembre mi metterò a studiare. È una domanda così stupida, secondo me. Voglio dire, come fate a sapere quello che farete, finché non lo fate? La risposta è che non lo sapete.
  • Non faccio che dire "piacere d'averla conosciuta" a gente che non ho affatto piacere d'aver conosciuto. Ma se volete sopravvivere, bisogna che diciate certe cose.
  • La gente non si accorge mai di nulla.
  • Ragazzi, quando morite vi servono di tutto punto. Spero con tutta l'anima che quando morirò qualcuno avrà tanto buonsenso da scaraventarmi nel fiume o qualcosa del genere. Qualunque cosa, piuttosto che ficcarmi in un dannato cimitero. La gente che la domenica viene a mettervi un mazzo di fiori sulla pancia e tutte quelle cretinate. Chi li vuole i fiori, quando sei morto? Nessuno.
  • Ad ogni modo, mi immagino sempre tutti questi ragazzi che fanno una partita in quell'immenso campo di segale eccetera eccetera. Migliaia di ragazzini, e intorno non c'è nessun altro, nessun grande, voglio dire, soltanto io. E io sto in piedi sull'orlo di un dirupo pazzesco. E non devo fare altro che prendere al volo tutti quelli che stanno per cadere nel dirupo, voglio dire, se corrono senza guardare dove vanno, io devo saltar fuori da qualche posto e acchiapparli. Non dovrei fare altro tutto il giorno. Sarei soltanto l'acchiappatore nella segale e via dicendo. So che è una pazzia, ma è l'unica cosa che mi piacerebbe veramente fare. Lo so che è una pazzia. (capitolo XXII)
  • Con Jane non stavi nemmeno a pensare se avevi la mano sudata o no. Sapevi solo di essere felice. E lo eri davvero.
  • È buffo. Basta che diciate qualcosa che nessuno capisce e fate fare agli altri tutto quello che volete. (capitolo XXI)
  • È buffo. Non raccontate mai niente a nessuno. Se lo fate, finisce che sentite la mancanza di tutti.
  • È tutto. Odio vivere a New York e via discorrendo. I tassì, e gli autobus di Madison Avenue, con i conducenti e compagnia bella che ti urlano sempre di scendere dietro, e essere presentato a dei palloni gonfiati che chiamano angeli i Lunt, e andare su e giù con gli ascensori ogni volta che vuoi mettere il naso fuori di casa, e quegli scocciatori sempre lì, da Brooks, e la gente che non fa altro.. (capitolo XII)
  • Eccezionale. Se c'è una parola che odio è eccezionale. È talmente fasulla. (capitolo XV)
  • Io sono il più fenomenale bugiardo che abbiate mai incontrato in vita vostra. È spaventoso. Perfino se vado in edicola a comprare il giornale, e qualcuno mi domanda che cosa faccio, come niente gli dico che sto andando all'opera. È spaventoso. (capitolo III)
  • Quelli che mi lasciano proprio senza fiato sono i libri che quando li hai finiti di leggere e tutto quel che segue vorresti che l'autore fosse tuo amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono tutte le volte che ti gira. (capitolo III)
  • Si riconosce un uomo stolto dal fatto che è pronto a morire per una causa. Si riconosce un uomo saggio dal fatto che è pronto a vivere umilmente per una causa.
  • Il guaio, con le ragazze, è che se gli piace un ragazzo può essere il più gran bastardo dell'universo, ma loro dicono che ha il complesso d'inferiorità e se non gli piace, può essere simpaticissimo e avere il più grande complesso d'inferiorità del mondo, loro dicono che è presuntuoso. Perfino le ragazze più in gamba fanno così. (capitolo XVIII)
  • Ad ogni modo, sono quasi contento che abbiano inventato la bomba atomica. Se c'è un'altra guerra, vado a sedermici sopra, accidenti. E ci vado volontario, lo giuro su Dio (capitolo XVIII)
  • Ti succede mai di averne fin sopra i capelli? [...] Voglio dire, ti succede mai d'aver paura che tutto vada a finire in modo schifo se non fai qualcosa? Voglio dire, ti piace la scuola e tutte quelle buffonate? (capitolo XVII)
  • Oh, Dio – disse il vecchio Luce – Vuoi proprio che facciamo una tipica conversazione alla Caulfield. Dimmelo subito. (capitolo XIX)
  • Mi sentivo così maledettamente felice, tutt'a un tratto, per come la vecchia Phoebe continuava a girare intorno intorno. Mi sentivo così maledettamente felice che per poco non mi misi a urlare, se proprio volete saperlo. Non so perché. Era solo che aveva un'aria così maledettamente carina, lei, là che girava intorno intorno, col suo soprabito blu eccetera eccetera. Dio, peccato che non c'eravate anche voi (capitolo XXV)

dal "Giovane Holden", citazioni selezionate per Wikiquote


10 settembre 2009

Zeitgeist, the Movie




da wikipedia


Zeitgeist, the Movie è un web film non profit del 2007, diretto, prodotto e distribuito da Peter Joseph; è uscito in lingua inglese sottotitolato in diverse lingue, tra cui l'italiano ed è da poco disponibile anche doppiato in italiano.

È un documentario diviso in tre parti, apparentemente distinte ma rivolte verso un unico messaggio:

* La prima parte tratta della religione cristiana come mito, comparando la storia del Cristo con quella di diverse religioni precedenti, in particolare con il mito di Horus. Così facendo propone una lettura astrologica della Bibbia.
* La seconda parte rivisita gli attentati dell'11 settembre 2001 in chiave cospirazionista, i possibili artefici dell'attentato, chi possa averne tratto beneficio, e se potevano essere evitati.
* La terza parte traccia un filo conduttore tra i grandi conflitti bellici che hanno coinvolto gli Stati Uniti, partendo dalla prima guerra mondiale sino alla seconda guerra del golfo, riconducendo il tutto alle logiche affaristiche dei maggiori cartelli bancari statunitensi e al ruolo principale della stessa Federal Reserve.

continua a leggere su Wikipedia.

02 settembre 2009

Una segnalazione


Per gli appassionati del genere Steampunk segnalo questo splendido blog, in inglese.

Ma come non sapete cos'è lo Steampunk?

Vabbè vi risparmio la fatica e vi linko direttamente a Wikipedia.

Interessante? No? Vabbè... questione di gusti!


P.s. A proposito di Steampunk. Sembra carina la nuova serie di Sci-Fi (o come si chiama ora SyFy) Warehouse 13. Dateci un'occhiata se pensate che possa piacere il genere.

16 agosto 2009

I vecchi film muti (e non) su Videoteca


Da qualche tempo è possibile vedere alcuni dei grandi capolavori del cinema in streaming (e non solo le uscite più o meno recenti) su Videoteca.
La scelta non è vastissima ma si può trovare da Griffith ai Fratelli Marx a Chaplin e Orson Wells. Per iniziare non è male. Speriamo che prima o poi che tutti i capolavori del cinema siano disponibili online, gratis, per tutti.

27 giugno 2009

I migliori siti per vedere film asiatici (sottotitolati in inglese) in streaming.


Siete appassionati come me di cinema asiatico? Avete difficoltà a raccapezzarvi e avete la casa piena di dvd (originali, ovviamente). Ecco un modo facile e pratico e soprattutto legale (almeno per i film per i quali non sono stati venduti i diritti in Italia) per avere una panoramica sul meglio del cinema asiatico attuale con la possibilità di vedere "live" i film che più attirano il vostro interesse. I siti sono questi(se qualcuno ne può segnalarne di altri, saremo ben felici di allungare la purtroppo breve lista).

Tv Cell


Ma soprattutto l'ottimo iidrama

In alternativa ricordo sempre la presenza, in italiano, del più tradizionale Asian World
Buona Visione.

22 maggio 2009

Un film in 9 minuti

09 maggio 2009

Farfalle. Europa Film Treasures Un sito per rivedere dell'ottimo vecchio cinema muto.


Cercando in giro per la rete qualche bel blog di cinema da aggregare a Karl Marx Platz, avendo una vecchia passione per il cinema muto, mi sono imbattutto in un bellissimo sito che raccoglie molti vecchi film, per la maggior parte corti, europei, dal 1899 in poi. Ne linko uno molto bello, italiano, che mi ha colpito per la sua straordinaria modernità nonostante i 102 anni. Un modo per riscoprire vecchi gioielli perduti di un epoca in cui il cinema era esperimento sull' immagine.

04 aprile 2008

4 Aprile 1978, ore 18:45. Trent'anni fa, oggi


Ore 18,45. 4 aprile 1978.

Inizia lo spettacolo.

Inizia una nuova era.

La nascità delle Tv private è stato più effetto che causa del fenomeno dei "cartoni animati" giapponesi, soprattutto quelli robotici, ottusamente osteggiati all'epoca.

Anche molta parte della sinistra di allora non capì questo e altri anime che dietro alle battaglie con gli "alieni" (ma a ben guardare non sempre si trattava di alieni, anzi quasi mai) celavano(neanche tanto) un messaggio di pacifismo, di rifiuto della guerra, di amore per il genere umano e la natura, la tolleranza e la comprensione , insomma tutti quei valori che il Giappone del post Hiroshima aveva scoperto e riscoperto, un Giappone che oggi come allora vanta uno dei più grandi partiti comunisti del mondo "democratico".

Quanto si sbagliava chi considerava questi "cartoni" di destra!

Quanto Goldrake e gli altri "cartoni" (molti dei quali di miglior qualità, anche se meno celebri) hanno contribuito a forgiare la generazione dei nati negli anni 70 e 80 non è dato sapere. Sicuramente molto.

Oggi quella generazione ha 30-40 anni.

E non mi sembra peggiore delle precedenti.

03 aprile 2008

Il Ritorno del Re

Proprio mentre scrivo inizia in Giappone la trasmissione regolare (dopo la trasmissione natalizia della prima puntata) di Macross Frontier.

Il seguito, attesissimo, del leggendario anime Super Dimension Fortress Macross.

Per essere aggiornati vi consiglio questi tre siti: Macross Fleet, AnimeClick, e i "cugini" di Gundam Universe. Passioni che gli over 40 difficilmente riusciranno a capire.

21 gennaio 2008

Oliver Stone, film su Bush


Secondo quanto riporta la stampa Oliver Stone sta per girare un nuovo film, questa volta sulla vita di George Bush. Singolare che in questo articolo si ricordino tutti i film girati dal grande cineasta americano che abbiano una qualche relazione con un capo di stato , e non solo , e non si faccia neanche un accenno allo splendido documentario "Comandante" dedicato al grande eroe della Rivoluzione Cubana Fidal Castro o il suo seguito Looking for Fidel.
Nonostante la loro relativamente recente uscita (2003, 2004) i media italiani non hanno parlato per nulla di questo bellissimo documentario che vi consiglio caldamente.
Forse perchè presenta un Fidel Castro genuino e autentico, umano e disponibile a rispondere anche alle domande più scomode: tutto il contrario di quel mostro presentatoci dalla propaganda anglosassone e non solo anglosassone.
Guardatelo, soprattutto voi giovani. Scoprirete per esempio che è assolutamente una fandonia la notizia spacciata dai grandi media che a Cuba non esistono libere elezioni.
O che molti studenti americani, si avete capito bene, americani, vanno a studiare nelle ottime università cubane. Gratis.
Potrete farvi una vostra idea su chi realmente è Fidel Castro .
A mio avviso una delle grandi anime e figure del novecento, uno statista immenso ed eroico, coraggioso e anticonformista. Un eroe e un modello per tutti coloro che credono che non esista giustizia senza pari opportunità e libertà senza l' abbattimento dei divieti borghesi, che credono che nessuna società può funzionare senza la libertà dalla fame e in presenza della schiavitù della logica del profitto.
Gracias Fidel. Siempre te queremos. Esta articulo es un modesto Homenaje al nuestro Gran Comandante, para ti!
Hasta siempre, capitano!

20 dicembre 2007

25 years ago... Do you remember Macross?


Era il 3 ottobre 1982 quando la televisione Giapponese MBS trasmise per la prima volta un anime per l'epoca (e ancora oggi) rivoluzionario: Super Dimension Fortress Macross.

Una storia di amore, gelosia e odi ai tempi di una guerra spaziale, in cui anche i protagonisti principali della storia oltre ad amare e soffrire muoiono in combattimento nel bel mezzo della serie.

E' l'anno 1998. Sull' isola di Atalia Sud precipita una gigantesca fortezza spaziale della lunghezza di ben un chilometro e mezzo. La consapevolezza dell' esistenza di razze aliene porta rapidamente alla formazione di un governo mondiale anche se le resistenze da parte di molti paesi portano a una enorme guerra mondiale in cui le nuove tecnologie sviluppate grazie allo studio delle tecnologie aliene provocano milioni di morti. Finalmente del 2007 i combattimenti hanno fine e nel 2009 una ristrutturata fortezza Macross (intorno alla quale intanto è sorta una florida città di 70000 abitanti) è pronta al varo. Tuttavia l'attivazione automatica dei sistemi preesistenti provocano l'attivazione del supercannone che disintegra alcune navi Zentradi (una razza di giganti umanoidi di passaggio nel sistema solare alla ricerca proprio di Macross), provoca l'inizio della Prima Guerra Spaziale. L'unica possibilità per la Macross per sfuggire agli attacchi è ricorrere a una piega spaziale ma essendo la prima volta che si realizza ci saranno 3 inconvenienti:

  1. invece di ritrovarsi dietro la faccia oscura della Luna come preventivato ci si ritrova al largo dell' orbita di Plutone.

  2. Insieme alla nave viene teletrasportata via anche l'isola e i suoi abitanti ,che nel frattempo si erano protetti nei rifugi e per questo sopravvivono: l'intera città verrà ricostruita all' interno di Macross!

  3. il generatore della curvatura non viene telestrasportato (mi scuso ma sono pur sempre un trekkista) insieme alla nave che si ritrova quindi costretta a un viaggio lungo un anno, sotto continuo attacco Zentradi, per ritornare sulla terra e per tutto questo tempo si svolgerà la prima metà della serie.( in realtà furono prodotti prima 27 episodi, poi altri 9 come epilogo anche se già all' episodio 27 c'è un primo finale)

Il resto della trama non lo rilevo preferendo spiegare l'importanza di questo anime nella storia dell' animazione giapponese e non solo, essendo a mio parere un capolavoro assoluto andando oltre i limiti dell' animazione o della fantascienza.

Si tratta dell' anime che apre definitivamente l'era dei Real Robot rilanciando di fatto le azioni dell' eterno rivale Gundam che aveva visto la luce 3 anni prima senza però trovare quel successo travolgente che incontrò all'epoca Macross.

Un successo dovuto a una trama complessa, studiata per un pubblico adulto (merito di Yoshimasa Onishi e Harukito Mikimoto, considerato il vero papà di Macross che curerà anche gli ottimi Chara-design, i migliori a mio avviso di tutta la saga), a un Mecha-design assolutamente innovativo , realistico ma allo stesso tempo elegante (merito di Shoji Kawamori e Kazutaka_Miyatake) e di splendide musiche ,opera del recentemente scomparso Kentaro Haneda (1,2), il tutto sapientemente mescolato dal regista Naboru Ishiguro che riesca a rendere allo spettatore il maniera assolutamente realistica e coinvolgente la vita a bordo della nave, gli spettacolari quanto tragici combattimenti, la tristezza della guerra, il rifiuto ma anche la rassegnazione alla battaglia, i conflitti interiori dei vari personaggi, la loro vita privata, le loro relazioni personali, le loro emozioni.

In sole 36 puntate si è riuscito a delineare non solo la psicologia dei protagonisti ma anche di molti personaggi “minori” assolutamente sfiziosi come il Comandante Bruno J. Gloval (italiano!) , la piccola Sammi/ Shammy (uno dei personaggi “comici” incaricati di alleggerire l'atmosfera) , il leggendario Exedore/ Excedol Folmo , primo ufficiale addetto alla memoria delle registrazioni della flotta Zentradi (doppiato magistralmente dal compianto Roberto Del Giudice.)

Tra i protagonisti senza dubbio da sottolineare la centralità della figura di Lynn Minmay, una delle prime Idol virtuali. Fatto assolutamente eclatante il fatto che si tratti di una ragazza di origini cinesi: una cinese protagonista in un anime Giapponese!

Il successo clamoroso (non solo in madrepatria dove per gli otaku è quasi una religione ma anche soprattutto nelle due Americhe) di Macross fu tale che fu clonata da diverse altre serie successive, cosa che rese possibile (come fu anche per Golion inserito nella serie americana Voltron), una sorta di rimontaggio totale della serie che fu allungata con altre due serie totalmente separate e indipendenti da Macross (ma che ne copiavano il Mecha-design) rimontandole e doppiandole in maniera tale da sembrare dei suoi seguiti dando vita alla celebre serie Robotech, sicuramente inferiore a Macross ma che ha avuto il merito di diffondere la serie nel mondo facendola arrivare anche in Italia nel 1986.

Il successo del mecha design fu talmente importante invece che Kawamori fu chiamato in America a disegnare alcuni modelli della serie Transformers: il modello dell' autorobot Jetfire è in tutto identico alle Valkyrie di Macross tanto da bastare solo un set di adesivi per riconvertire il giocattolo da Transformers in Macross/Robotech!

E' difficile spiegare a parole la grandezza della serie, le atmosfere , le emozioni. Molti anime dell' epoca rivisti oggi mi hanno totalmente deluso, anche i più famosi e mitici( ogni riferimento a Go Nagai non è per niente casuale).

Macross invece è ancora fresco, forse proprio perchè così adulto e profondo nelle tante tematiche che affronta (dal pacifsmo, all' amore, dalla censura militare allo spirito di adattamento degli esseri umani, dall' importanza dell'arte e della cultura, alla convivenza tra popoli di cultura diversa.

Non c'è confronto con la maggior parte degli altri anime di quell'epoca d'oro ( fine anni 70, inizio 80) ,anche se non si può negare che Macross non attinga a piene mani dal meglio della “tradizione”.

Dalle atmosfere postatomiche di Conan e Gordian, al travaglio di Misa che tanto ricorda (in alcuni momenti anche nel Chara-design Lady Oscar o i personaggi femminili di Matsumoto, dalla relazione amorosa tra appartenenti a fazioni aliene di Baldios (citazione chiara Max e Miria sono quasi identici anche nei capelli a Marin e Rosa Aphrodia), alla tristezza e alla malinconia di alcuni lavori di Tamino come Zambot 3, dal rifiuto iniziale del protagonista a combattere (Goldrake), alla vita sulla nave come Capitan Harlock (e c'è anche una la squadriglia teschio), ad alcune ambientazioni (come anche la pulizia del disegno) che ci riportano alla mente quelle di Capitan Futuro e Ulisse 31 al concetto di nave/città (ancora Ulisse 31, Capitan Futuro ), il terzetto Ikaru, Max, Kakizaki (il trio di Starzinger o di Jetta Robot), al suo essere Real Robot certamente merito di Gundam (ancora Tamino), etc....

Di citazioni se ne possono trovare a bizzeffe senza che questo intacchi in nulla l'originalità e la straordinaria fluidità e godibilità dell' opera anche 25 anni dopo (come non ricordare inoltre la citazione esplicita di Lupin III nell' episodio Goodbye Girl), ma non dobbiamo dimenticare Star Trek, Starship Troopers (ma non Star Wars evitando Macross di scadere nel fantasy, rimanendo sempre o quasi REAL). Ovviamente sono ancora di più le opere influenzate da Macross da Battlestar Galactica a Patlabor dai Transformers a Evangelion (troppo fantasy!), da Megazone 23 alla stessa serie Mospeada e ovviamente Robotech e connessi solo per citare la parte “robotica”.

Sono passati 25 anni dal debutto ma il successo di Macross è sempre vivo soprattutto nelle Americhe e in madrepatria (dove si sta celebrando in pompa magna il 25ennale) .

I “seguiti” (anche se del “cast” principale si saprà ben poco se non per Max, Miria ed Excedol in Macross 7) hanno avuto alterne fortune. Sono splendidi Macross Zero e Macross Plus,mai arrivati in Italia non essendo delle serie quanto piuttosto dei film divisi in 4-5 episodi.

Molto meno felice il kitch Macross 7: troppo infantile, tradisce per questo lo spirito della serie e banalizza l'espetto musicale che nella serie originale era contenuto con eleganza e stile.

Bello Macross II-Lovers Again che non è riconosciuto dalla cronologia ufficiale essendo l'unico non prodotto dallo Studio Nue.

In generale la sensazione è che molto del potenziale che la prima serie offriva sia ancora inespresso.

Anche per questo motivo è stato accolto con entusiasmo, nell' ambito dei clamorosi festeggiamenti per il compleanno di Super Dimension Fortress Macross e di tutta la saga, l' annunciato dell' arrivo nel 2008 di una nuova serie: Macross Frontier, a più di 12 anni dall' ultima serie trasmessa (Macross 7).

Qui potete vederne il trailer, e ascoltare le splendide musiche della grande Yoko Kanno, ormai di famiglia in Macross :speriamo che stavolta arrivi anche in Italia!

E anche se neanche questa volta non ci saranno i Hikaru, Misa e Minmey (salvo sorprese ma la serie è ambientata 70 anni dopo i fatti di SDF Macross) e neanche la sagoma familiare della SDF1 che si staglia nel cielo, il mito di Macross continua. Grazie Macross!

29 agosto 2007

Vincent Cerf: la Tv è moribonda!

da PuntoInformatico

Roma - Vint Cerf è il tecnologo corresponsabile del "principio fondatore" di Internet, quell'insieme di protocolli definiti sotto il termine ombrello TCP/IP che regolano da decenni lo scambio di dati e informazioni tra i netizen. Ed ora, guardando al domani del network e della società dell'informazione che scorre tra le sue vene di fibra e rame, Cerf vaticina la fine delle trasmissioni televisive tradizionali. E per farlo, ha scelto proprio una platea di professionisti e pezzi grossi del panorama internazionale dei media.

Il padrino di Internet - attuale vicepresidente e Chief Internet Evangelist di Google - parla nel contesto dell'Edinburgh International Television Festival, prevedendo che il rapido sviluppo delle tecnologie telematiche applicate al broadcasting degli audiovisivi porterà presto l'industria televisiva alle soglie del suo "momento iPod". Come il lettore multimediale di Apple ha ridisegnato i confini dell'industria musicale, sostiene Cerf, così il principale mezzo di comunicazione del nuovo secolo trasformerà in maniera radicale quello del secolo scorso.

"L'85% di tutto il materiale video che guardiamo è pre-registrato, quindi puoi programmare il tuo sistema per scaricarlo in qualsiasi momento", spiega Cerf, che ammette ancora la necessità della TV dal vivo "per certe cose - come le news, gli eventi sportivi e le emergenze - ma essa è destinata a diventare come l'iPod, con i contenuti scaricati per essere fruiti in un secondo momento".

Cerf rilancia dunque l'attesa rivoluzione della Internet Television, IP TV o NET TV, paventando l'esplosione di un fenomeno di cui si vedono ben chiari già i prodromi: basti pensare all'onnipresente YouTube o al neonato servizio di broadcasting digitale della BBC iPlayer.

"In Giappone - continua Cerf - si può già scaricare un video lungo un'ora in 16 secondi. E stiamo cominciando a vedere modi di remixare l'informazione... immaginate la possibilità di mettere in pausa un programma TV ed usare il mouse per clicckare sui diversi oggetti su schermo per accedere ad approfondimenti", come ad esempio succede in scene del cinema caro al discusso regista olandese Paul Verhoeven.

Una nuova prospettiva per la TV che secondo il tecnologo dovrebbe essere vista dagli attuali protagonisti di settore come un'opportunità unica per esplorare vie di distribuzione alternative, piuttosto che una minaccia alla loro sopravvivenza. Cerf ne ha anche per gli ISP, che da tempo si lamentano per l'esplosione dei servizi di distribuzione video con annessi effetti collaterali - o presunti tali - sul carico di banda eccessivo che il network deve di conseguenze sopportare.

"È una preoccupazione comprensibile, visto che sotto i loro occhi si muove una enorme quantità di informazioni in rete" dice Cerf, ma avverte che in sostanza le "minacce" degli ISP sono solo tattica per spaventare, considerando che già 20 anni or sono era stato previsto il collasso di Internet una volta che fosse stata usata dalla massa della popolazione. "Nei 30 anni successivi è migliorata di un milione di volte... siamo ancora ben lontani dall'esaurirne le capacità" sostiene Cerf.

Il geniale ricercatore - da www.windley.comL'esperto è poi tornato al suo vecchio pallino, l'estensione di Internet nello spazio: una Rete che da globale diventi interplanetaria, mettendo in comunicazione il pianeta Terra con la stazione spaziale orbitante ISS, la Luna e Marte. "Fino ad ora abbiamo usato il cosiddetto Deep Space Network per comunicare con lo spazio attraverso segnali radio. Quello che vorrei fare assieme ai miei colleghi è usare a tal scopo una versione apposita di Internet" sottolinea.

Progetti avveniristici dalle difficoltà quasi insormontabili, come quella di dover attendere 40 minuti per una risposta alle informazioni inviate ad un veicolo spaziale a 380 milioni di chilometri di distanza dal "server", ma le cui sperimentazioni potrebbero eventualmente venire usate per migliorare la Internet terrestre. In puro spirito positivista, Cerf vorrebbe che ognuno dei 6 miliardi di esseri umani del pianeta avesse la possibilità di fruire di una connessione, perché ognuno di essi "porterà valori aggiunti che finiranno per essere di reale beneficio per tutti".

Alfonso Maruccia

Il mio commento: speriamo che con le Tv spariscano certi tycoon, soprattutto nostrani, che si sono arricchiti con l'informazione, un bene pubblico o forse sarebbe meglio dire nel nostro caso con la disinformazione...

16 marzo 2007

La Storia? Si riscrive un pixel alla volta


di Paolo Attivissimo

Cosa c'entra la taglia di reggiseno di un personaggio digitale con il nostro patrimonio storico? Molto più di quel che sembra. Dietro le quinte dei discreti tagli e ritocchi apportati ai classici del cinema grazie al computer

.

Gli appassionati di animazione digitale ricorderanno con affetto Knickknack, un cortometraggio di John Lasseter del 1989: un pupazzo di neve, imprigionato dentro un souvenir a boccia di neve, si innamora della prosperosa statuetta di una bagnante di un altro souvenir altrettanto kitsch, con conseguenze comicamente disastrose.

Insieme a Luxo Jr. (1986), fu il primo esempio di animazione digitale in cui la storia e l'umorismo finalmente prendevano il sopravvento sulla semplice esibizione della tecnologia. Lasseter ha proseguito la propria carriera realizzando lungometraggi animati celeberrimi come Toy Story e A Bug's Life, dando felicemente il via al nuovo genere del cinema d'animazione interamente digitale.

Knickknack è stato ripescato e viene ripresentato in questi giorni in apertura di Finding Nemo, il nuovo film di animazione digitale della Disney/Pixar. Con una differenza: la bellezza al bagno concupita dall'omino di neve ha subito una drastica riduzione delle proprie misure di petto ultrapneumatiche. L'effetto comico caricaturale (una Pamela Anderson ante litteram) è scomparso, sostituito da forme da lolita che fanno sospettare tendenze un po' pedofile nel candido pupazzetto di neve.

Il guaio è che il ritocco digitale è assolutamente perfetto (la scena è stata rigenerata daccapo), per cui mentre i giovani non si accorgono di nulla, lo spettatore che ricorda l'originale si sente un deficiente. Primo, perché si rende conto di ricordarsi la taglia del reggiseno di un personaggio generato al computer (brutto segno). Secondo, perché le immagini che scorrono sullo schermo lo convincono che si ricorda male, e questo è ancora più preoccupante: un chiaro sintomo di incipiente demenza senile.


Come ti frego lo spettatore

Sintomo che sembra essere confermato quando il povero spettatore rivisita altri capolavori del cinema. In molte scene di E.T., i fucili sono stati sostituiti da microfoni. Persino Fantasia (1940) è stato sottoposto a pulizia in perfetto stile orwelliano perché conteneva un'immagine bispluserrata, come si dice in Neolingua: una "centauretta"di colore che assiste servilmente un'altra centauretta dalla pelle bianca mentre si fa bella. Nell'edizione in videocassetta, l'inquadratura è stata ristretta per non mostrare la creatura politicamente scorretta, e il ritocco si nota vistosamente; nel DVD, la centauretta è scomparsa del tutto senza lasciar traccia (ma per ora i filmati originali restano disponibili in Rete). Meraviglie del digitale.

La censura digitale a posteriori non si ferma qui. Vi ricordate Saludos Amigos, altro celebre cartone Disney? I personaggi che fumavano ora non fumano più. I cartoni animati di Tom e Jerry vengono ripuliti in modo da non mostrare più individui troppo riconoscibili come appartenenti a uno specifico gruppo etnico o religioso. Addirittura interi film vengono "soppressi" con discrezione in quanto ritenuti non più adatti. Persino il primo cartone animato di Topolino, Steamboat Willie, ora circola tagliato: nell'originale prendeva un gatto per la coda e lo faceva roteare, ora non più. La lista è lunga, e basta un uso attento di Google per scoprire un'infinità di altri casi.

Dal punto di vista legale, i detentori dei diritti sull'opera stanno semplicemente esercitando una loro facoltà: il film è loro e ci fanno quello che vogliono. Però quei cartoni animati e quei film, benché creati a scopo commerciale, sono indiscutibilmente una forma d'arte e come tali sono ormai diventati patrimonio culturale di intere generazioni (alzi la mano chi non ha avuto paura alla prima apparizione del diavolo in Fantasia). Rispecchiano, nel bene e nel male, l'epoca storica in cui sono stati realizzati. Ebbene sì, negli anni '50 Hollywood era ancora profondamente razzista, ma ora sta cercando di far finta di non esserlo mai stata. Questo si chiama manipolare la storia.


Pirati alla riscossa?

Le nuove versioni di questi film, infatti, vengono vendute senza alcuna indicazione del fatto che sono state rimaneggiate per rimuoverne contenuti potenzialmente offensivi. Vengono spacciate per originali. Questo fa sembrare che il razzismo non sia mai esistito. Una sorta di pulizia etnica alla rovescia, insomma.

In breve, con la scomparsa ormai prossima dei videoregistratori, le diffusissime versioni VHS non saranno più consultabili. Resteranno soltanto i DVD e, forse, qualche copia su pellicola altamente deperibile e comunque sepolta in un museo, dove si potrà facilmente far finta che non esista. Pippo che spara ai giapponesi? Taddeo che si fa servire da uno schiavo di colore? Mai successo.

Certo, i tagli e le censure ci sono sempre stati. Il problema è che con le moderne tecnologie e i formati cifrati e proprietari, fruibili insomma soltanto sugli apparecchi approvati dai proprietari delle opere, è possibile un controllo molto più sofisticato e invisibile. E' facilissimo far scomparire per sempre ogni prova, il che significa alterare permanentemente i ricordi e le percezioni delle persone. Adesso, quando ci viene il dubbio che una certa scena non si svolga come ce la ricordiamo, possiamo consultarne una vecchia copia per decidere se stiamo impazzendo o no. Quando quelle vecchie copie non esisteranno più o saranno scomparsi gli apparecchi per leggerle, non avremo modo di dimostrare che abbiamo ragione e sarà facile farci passare per rimbambiti.

Ironicamente, gli unici che potranno venirci in soccorso e confermarci che non stiamo impazzendo saranno coloro che creano copie pirata dei film. Per ovvie necessità di mercato, le copie pirata sono in formati non cifrati e non proprietari, utilizzabili su qualsiasi apparecchio e convertibili in altri formati man mano che la tecnologia si evolve. Ancora una volta, la nostra cultura rischia di doversi affidare all'illegalità per sopravvivere intatta: ma a differenza del passato, il suo nemico non proviene dall'esterno e non ha un esercito. Non brucia i libri; li ritocca silenziosamente. In nome del copyright.

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