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15 luglio 2009

Nuova figuraccia per J.J. Abrams


Dopo il pessimo film di Star Trek a sua opera , J.J Abrams , presunto "genio creativo" colleziona una nuova figuraccia dimostrando di non essere poi così creativo.
La serie Lost, che per lui ha significato fama e denaro sembra infatti sia un clamoroso plagio di una sceneggiatura di 30 anni fa, di un certo Anthony Spinner. Clamoroso perché sembra che sia qualcosa di più di una semplice "ispirazione", essendo quasi tutto cpiato, personaggio per personaggio.
Grande idea affidare la gloriosa saga di Star Trek a un "creativo" del genere. E i risultati si vedono...

05 giugno 2009

Star Trek XI: successo o mezzo flop?


Ho già scritto un articolo che parla del film in questione, in cui mi sono ampiamente espresso sulle qualità "artistiche" del film. Molti però nei forum e nei siti insistono sottolineando il successo commerciale del film. Ma ha davvero ottenuto questo successo? E' vero che ha incassato più degli altri film di Star Trek ma è anche vero che nessuno degli altri film ha avuto un budget del genere (150 milioni di dollari), da blockbuster assicurato; molta parte del budget poi è stata impiegata in pubblicità. Senza andare a indagare quanti degli spettatori che sono andati al cinema siano rimasti poi effettivamente soddisfatti di un film che dal trailer si spacciava come un prequel della saga, voglio solo sottolineare che delle tre grosse uscite di questa stagione (Angeli e Demoni, Wolverine e appunto Star Trek XI, tutti con budget analoghi intorno ai 150 milioni di dollari), il film di Abrams è nettamente ultimo con un incasso di 318 milioni di dollari a fronte di un incasso di 360 milioni per Angeli e Demoni e di 342 milioni addirittura per Wolverine. E' da sottolineare che Angeli e Demoni, nonostante sia in testa in questa speciale classifica (in attesa dei nuovi capitoli di Harry Potter e Trasformers) è considerato un  flop, avendo incassato  meno della metà del suo predecessore (Il codice Da Vinci) che pure aveva avuto un budget inferiore. Come si può dunque parlare di grande successo per Star Trek XI? Di mezzo flop si tratta... e se tanto mi da tanto non credo che molti degli spettatori che sono usciti giustamente scontenti dal cinema andranno a vedere Star Trek XII.

23 maggio 2009

Lo Star-Trek di J.J. Abrams: un banale polpettone hollywoodiano che rischia di uccidere la saga.


Era molto atteso questo film, il primo, forse il secondo della serie tale da poter essere considerato un vero colossal e per di più era stato spacciato come un prequel, tale da poter addirittura rinvigorire la saga (che a mio avviso proprio non ne aveva bisogno, avendo chiuso l'ultima serie solo 4 anni fa). Purtroppo se sta avendo un discreto successo di pubblico lo deve al fatto che ha abbandonato tutto quello che Star Trek rappresentava: una Sci-Fi credibile, con riferimenti scientifici esatti e puntuali, con una sua timeline rigorosa che tutti gli sceneggiatori nei decenni sono stati tenuti a seguire, insomma un prodotto di alta qualità, creato e costruito negli anni con minuziosa cura e amore, per un pubblico adulto, colto e intelligente. Tutto il contrario questo film che , già nella scelta del cast, più appropriato per Smallville o Dawson Creek ha dimostrato di voler strizzare l'occhio a un pubblico di giovanissimi. Via ogni sorta di verosimiglianza scientifica, via la storica timeline sostituita con non si sa bene cosa, via i caratteri stessi della serie: vedere un vulcaniano allupato da una parte, e che manda a morire un equipaggio invece di metterlo semplicemente agli arresti dall'altra (tutto per favorire la debolissima trama scritta da un inconsistente coppia di autori già noti per aver prodotto "capolavori" del calibro di Alias, Xena o Impossible Mission III, davvero non c'era nessuno di meglio in giro?). La forza di Star Trek poi era quella di avere, al contrario di altre saghe, un' unica timeline, costruita con maestria e rigore negli anni, laddove altri (vedasi per esempio Marvell o Dc Comics) si lasciavano in continui e assolutamente inverosimili "colpi di scena"che alla fine hanno massacrato le storie stesse e portato via il vecchio pubblico senza avvicinarne di nuovo.
Certamente il film in sè può anche risultare una gradevole caricatura della serie, avendo anzi nell'umorismo di fondo la sua miglior dote (più di ormai noiosi effetti speciali), ma appunto risulta una caricatura. Il problema è che questa caricatura potrebbe spingere la Paramount, a un bivio, di scegliere la strada più facile e continuare su questa falsariga. A quel punto, sì che il vecchio Star Trek potrebbe morire trasformandosi sempre di più in uno dei tanti prodotti commerciali come Star Wars qualsiasi o tanta altra robaccia pseudofantascientifica come fumetti della Marvel o della Dc Comics.
Il rischio è che del vecchio Star Trek ne rimanga solo un guscio vuoto, buono per gli allocchi.
Star Trek è morto? Viva Star Trek!

16 dicembre 2008

Sulla vita e la morte


Bisogna essere vivi o morti, non qualcosa che sta nel mezzo.

(Emory Erickson)

05 febbraio 2008

Il Comunismo prossimo venturo


"L'economia del futuro è piuttosto diversa. Vedi ,il denaro non esiste nel XXIV secolo. L'acquisizione della ricchezza non è più la forza motrice delle nostre vite. Noi lavoriamo per migliorare noi stessi e il resto dell' umanità."

Capitano Jean-Luc Picard, comandante della USS Enterprise D e USS Enterprise E.

La società (comunista ) di Star Trek è una società che ha risolto qualsiasi problema di scarsità di beni. Qualsiasi cosa può essere replicata. Quindi non ha più valore economico. In un certo senso ne aveva già parlato Marx quando parlava di crisi di sovrapproduzione.
In un altro senso si può fare l'esempio della rete. Molti beni possono essere replicati (proprio come in star Trek!) praticamente gratis: sono dei file. E' proprio dalla rete arriva la crisi al principio di scarsità, il cardine dell' economia Smithiana. E' addirittura rovesciato. Quanto più è diffuso un bene, quanto più è standard e più "vale". E' proprio internet l'avanguardia di questa rivoluzione copernicana, dove sempre di più il software gratuito prende piede , nonostante l'inevitabile inerzia del consumatore, gareggiando e spesso battendo in qualità quello proprietario (che comunque è costretto spesso a rincorrere almeno sul piano della gratuità).
Pensiamo anche al dilagare del fenomeno del volontariato. La smentita vivente a chi dice che senza lo stimolo del profitto l'uomo sarebbe apatico e non produttivo. Niente di più falso.
Un altro esempio è quello delle biciclette danesi. In molte città della Danimarca il comune offre gratis le biciclette ai propri cittadini (e ai turisti). Nessuno le ruba. Perchè rubare qualcosa che è gratis? Per venderle? E chi è tanto stupido da acquistare qualcosa che può avere gratis? (beh io almeno uno lo conosco in verità...) .
Un altro fenomeno interessante è il ritorno a un certo tipo di baratto, e soprattutto del baratto di un bene che forse è l'unico che non potrà essere replicato(o forse si?): il tempo.
Come acutamente segnalato in questa discussione quella di Star Trek è una società comunista perfetta. Dobbiamo quindi aspettare che l'uomo sia libero dal bisogno per arrivare a una società finalmente giusta? E' molto probabile. Di certo c'è che Star trek dimostra come persino gli americani quando devono immaginare un mondo migliore, più giusto, e soprattutto più libero non possono che pensare a una società comunista.