Berlusconi alla frutta?

Con la sconfitta per l'ennesimo tentativo di spallata fallito, si apre a un anno e mezzo dalla sconfitta delle politiche, il post elezioni della fu Casa delle Libertà. Come già acutamente segnalato dal blog Kilombista Rinascita Nazionale il tentativo di Berlusconi di estendere il proprio controllo sull' elettorato di destra non poteva non portare a reazioni negative da parte di AN. Si apre una stagione nuova, post-elettorale, dove i conflitti non sono più tra coalizioni ma all' interno delle coalizioni e degli stessi partiti politici in vista del naturale rinnovamento che si ha a seguito di una sconfitta elettorale. Dopo Casini anche Fini e timidamente la Lega iniziano a prendere atto che le elezioni sono state perse, e per errori della CDL, primo fra tutti di Berlusconi. Inizia la resa dei conti . La sparata di Berlusconi sulla nascita del nuovo Partito del Popolo della Libertà (nome più populista non poteva trovarlo) non solo ha visto il rifiuto a entrarci della Lega ma anche la critica paradossalmente da "sinistra" di Fini che ha giudicato appunto questa sparata come "populista" e quindi si può immaginare che questo nuovo partito di plastica non sarà altro che un restyling di Forza Italia con l'annessione, forse, di qualche partitino centrista(altro autogol, altri voti regalati all' Udc). Da parte sua Fini con un intervista a Repubblica apre scenari di dialogo con la maggioranza in vista forse di una legge elettorale la cui ripartizione dei seggi penalizzi Forza Italia , così come hanno fatto Casini e Maroni, il principale candidato alla successione a Bossi che pure ha espresso la stessa opinione. Da parte sua Fini esce rafforzato in An dalle fuoriuscita degli oppositori e vede nel solo Alemanno un avversario credibile per la segreteria. E' da parecchio che non vediamo congressi nel centrodestra ma l'impressione è che soprattutto Casini e Fini possano guardare più avanti che doversi guardare le spalle dai loro "delfini", anche se sarà soprattutto su di loro che Berlusconi fara leva per riacciuffare il controllo della coalizione. Dopo un anno e mezzo di stasi insomma si apre la resa dei conti in una Cdl che di fatto non esiste più se non nei sondaggi (ma presto gli effetti di questo conflitto si vedranno anche li) e in contemporanea la maggioranza ne esce rafforzata (se loro hanno capito finalmente di aver perso le elezioni, noi finalmente possiamo dire di averle vinte).

Lo stesso Fini, come Casini ha detto chiaramante che non si voterà prima della primavera del 2009. Ora si pensa alle riforme. Le profezie di sventura di certi improvvisati analisti politici che prima parlavano di imminente caduta del governo ("entro Gennaio") e che ora già parlano di bivio sono state smentite. Presto capiranno che di quel bivio solo una strada è percorribile perchè pochi al momento, anche a destra, hanno interesse a far cadere il governo Prodi, che, come dice Prodi stesso, al momento, non ha alternative.