26 febbraio 2008

La cassazione. Una ne pensa , cento ne fa


COMO - Grattarsi i genitali in pubblico e' reato. Lo ha stabilito la Terza sezione penale della Corte di Cassazione, ritenendo il gesto "un atto contrario al decoro e alla decenza pubblica". E vale anche se e' uno scongiuro. Un operaio 42enne di Como si e' visto infatti condannare a 200 euro di multa e ad altri mille da destinarsi alla cassa ammende perche' si diede una grattata, probabilmente "finalizzata alla sistemazione della tuta indossata", come ha spiegato la difesa. Un gesto che, invece, i giudici hanno equiparato a un atto contrario al decoro pubblico. (Agr)

1 commento:

Anonimo ha detto...

A casa mia sta' strunzata di decisione della Cassazione ha un solo nome: FASCISMO; perchè quei giudici non cassano se stessi?

Carlo Asili