23 febbraio 2008

Mafia e traffici, ombre sul Kosovo


Adesso si chiama "Kosovè" e non più Kosovo, lingua albanese e non più serba. E il 193esimo stato del mondo, il primo che si è autoproclamato nei tempi moderni. Non è stato riconosciuto da nessuno, il giorno dell0 autoproclamazione, domenica 17 febbraio. Le Nazioni Unite non sanno bene cosa fare, l' Europa va in ordine sparso, la Russia è contraria, Bush è contento, anche perchè così mette in crisi l' Unione Europea.
Nove anni dopo la guerra della Nato contro Milosevic e a quasi vent' anni dall' implosione della jugoslavia per inettitudine della comunità internazionale, i Balcani s' avvitano di nuovo in una spirale d'odio e di rabbia di Hashim Thaci, capo del nuovo stato, ostena calma e sicurezza. Ma sa che il suo Kosovè non conta nulla senza i soldati della kfor, senza la missione dell' Onu che si trasformerà in missione della Ue, senza i soldi degli Stati internazionali e senza , paradossalmente, l'energia e l'acqua della Serbia. Se Belgrado sceglie per punizione il blocco economico Pristina sarà alla fame. Il nuovo Stato si regge sull' economia delle mafie e sugli atti umanitari. Ufficialmente lavoravano in pochissimi, gli altri trafficano droga ed esseri umani, gestiscono corruzione e varie nefandezze. Il nuovo paese negli ultimi anni è stato ricoperto d'oro dalla comunità internazionale. E' così sarà anche in futuro, ma senza un progetto globale d'area. Dopo Tito nessuno è riuscito ancora a scovare una soluzione per i Balcani.

Alberto Bobbio, Famiglia Cristiana 24 Febbraio 2008

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