31 ottobre 2008

Berlusconi vorrebbe imitare Bush?


Il nostro premier, Silvio Berlusconi, riguardo a George Bush, sbaglia solo per difetto. L'attuale presidente Usa, infatti non entrerà ma è già entrato nella storia: come il leader che esce dalla Casa Bianca con il più basso indice di gradimento nella storia democratica americana: il 20 per cento o giù di lì.
Ci sarà una ragione se Obama per tutta la campagnia elettorale, ha paragonato John McCain al povero Bush. E se ancora nell'ultimo dibattito televisivo, lo stesso McCain ha fatto di tutto per disconoscerne l'eredità, nonostante in Senato abbia dato voto favorevole a quasi tutte le proposte della Casa Bianca.
La realtà è che otto anni di Bush hanno fatto dell'America ciò che in ottant'anni l'Urss non è riuscita a fare. Con Bush gli Usa si sono rituffati non in uno, ma i due nuovi Vietnam (Irak e Afghanistan). Hanno visto precipitare il tenore di vita della loro classe media (disoccupazione al 6%, il 16% dei titolari di mutui ha debiti superiori al valore della casa) e il sistema finanziario autodistruggersi in un'orgia di crediti fasulli, fino a intaccare la potenza del sistema industriale.
Con Bush, infine, lo Stato americano ha edificato una montagna di debiti: gli Usa, oggi, devono al resto del mondo una cifra superiore al loro Prodotto interno lordo.
Tecnicamente, sono falliti. Di che altro c'è bisogno per giudicare una presidenza? Bye Bye Bush. Goditi il ranch e, per favore, resta lì.

Fulvio Scaglione, Famiglia Cristiana, 26 ottobre 2008, n.43.

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