06 gennaio 2009

No, Israele non ha nessun diritto ad esistere.


Reduce da una visita ad Auschwitz meno di una settimana fa, lo dico con ancora più consapevolezza. Uno stato, qualsiasi stato, nato dalla violenza cheper 60 anni non è stato capace di produrre nient'altro che guerre, morti, violenze non ha nessun diritto morale ad esistere.
E a nulla servono le menzogne, quelle di chi parla di legittima difesa quando disponendo delle più precise e tecnologiche armi a disposizione, attacca scientemente scuole piene di bambini innocenti.
No, Israele non avrà mai alcun diritto ad esistere finché userà la violenza.

10 commenti:

Anonimo ha detto...

perché, invece il fatto che sia nato da un accordo stipulato sopra la testa dei palestinesi, in perfetto stile coloniale, lo legittimerebbe?
In realtà, le due cose sono collegate. Se l'Austria e la Francia avesser deciso di dare agli israeliani il Lombardo-veneto senza interpellarne gli abitanti, io credo che si sarebbero risentiti. Di fronte al muro di silenzio, si sarebbero ribellati. E allora, perché non dovrebbero poterlo fare i palestinesi?

Anonimo ha detto...

è una analisi, se mi permettete, un po' sempliciotta.
La nascita di Israele è stata il frutto del movimento sionista, di una guerra per l'indipendenza contro gli inglesi (e contro gli arabi, in un triangolo che con gli anni si è ingarbugliato. Per conoscenza leggere Storia di Israele di Cesare Segre) e di una successiva guerra fra l'appena nato Israele e le nazioni arabe confinanti.
Ovviamente nel mezzo ci sta la shoa, che, se si vuole interpretare, è stata dimostrazione di come, senza uno stato che ne tuteli i diritti, gli ebrei sono stati impunenente sterminati.

dirò una cosa un po' forte nel delirio dei fan di Hamas che popola Kilombo.
ovvero.. non so se la nascita dello stato di Israele ha una giustificazione storica o politica, ma sicuramente non ha alcun senso nemmeno, da un punto di vista storico, politico, culturale, etnico, sociale, l'idea di uno stato indipendente palestinese.
La Palestina non è mai esistita e non esiste una nazione palestinese od un popolo storicamente inquadrato tale da giustificarne la creazione di uno stato indipendente.
tra gli arabi di gaza e gli arabi della Cisgiordania o gli arabi della Galilea c'è un abisso.
Riunirli sotto una sola bandiera e dire che il mondo deve riconoscere là una nazione è pretestuoso.

Ovviamente, per capirci, questo non giustifica il fatto che vengano continuamente bombardati, che la reazione di Israele sia totalmente sproporzionata di fronte al lancio di razzi, e che ci sia a Gaza una emergenza umanitaria.
Colpa di chi governa Israele e colpa degli assassini (arafat, al fatah, adesso hamas) che i "palestinesi" hanno come leader.

Anonimo ha detto...

"No, Israele non ha nessun diritto ad esistere."

Io qualche riserva la farei anche su certi nazi-maoisti scansafatiche, pseudo-intellettuali fanatici, nonchè in arretrato di parecchi esami.

Anonimo ha detto...

E' difficile dire è difficile ancor di più fare.Ci vuole P A C E e dignità per tutti i POPOLI che vivono in quella martoriata terra.Non
esiste diritto che possa giustificare la morte...qualsiasi morte. Come non esiste diritto che possa giustificare l'orrore di un popolo ghettizzato . La pace è possibile........Bisogna lottare per una GIUSTA pace per tutti.....
rondinelibera.

Jean Lafitte ha detto...

ovviamente non intendevo in 4 righe fare un analisi storica e analizzare la questione da un punto di vista di legittimità giuridica o storica.
il concetto è semplice. ha diritto morale di esistere un entità statale che non è mai stata capace di vivere in pace con i popoli vicini? neanche per brevi periodi di tempo?
ha diritto ad esistere uno stato che provoca guerre, morte e distruzione?

Anonimo ha detto...

"ha diritto morale di esistere un entità statale che non è mai stata capace di vivere in pace con i popoli vicini? neanche per brevi periodi di tempo?
ha diritto ad esistere uno stato che provoca guerre, morte e distruzione?"

Direi che hai ragione, non ne ha il diritto.
Quindi Bush ha fatto bene a cancellare quell'"entità statale", il regime di Saddam.

Jean Lafitte ha detto...

persino un bambino potrebbe controbattere con successo a questa infantile provocazione.
ti squalifichi da solo a scrivere certe minchiate, ma ormai è rimasto poco da screditare.

Anonimo ha detto...

"persino un bambino potrebbe controbattere con successo a questa infantile provocazione."

Allora cercane uno, perchè pare che tu non ne sia capace.

Jean Lafitte ha detto...

ecco appunto. infantile.

Kiko ha detto...

Se dobbiamo veramente ragionare per etnie, la cosa giusta da fare sarebbe stata prendere un pezzo di Italia, di Austria e di Germania, cacciare via tutti gli abitanti da là e riservarne l'occupazione ai soli ebrei. Penso che tutti siamo d'accordo che gli arabi della Palestina, né i loro nonni non sono responsabili dello sterminio nazista.
Io, personalmente, non ragiono per etnie perché non sono un nazista, per cui credo che il diritto degli ebrei ad avere uno stato ebraico abbia la stessa dignità del diritto degli ariani ad avere uno stato dominato da bianchi, magari biondi e con gli occhi azzurri. È esistito uno stato del genere, lo stato degli ariani in Africa, la repubblica sudafricana dove vigeva l'apartheid, e per fortuna tale stato non esiste più. Per quanto in Sudafrica ci siano ancora tensioni razziali, almeno l'apartheid non è più istituzionalizzata. I diritti sono degli esseri umani, non degli ebrei o degli arabi. Lo stato di Israele, dalla sua nascita, si basa sul concetto di sacro legame tra l'uomo e la terra e il diritto divino di un gruppo etnico ad espandersi in quello che considera il suo 'Lebensraum': questi sono concetti nazisti. Basti pensare che mentre gli ebrei di Israele sono obbligati al servizio militare, agli arabi ciò è precluso, e i matrimoni misti sono vietati. Ciò fa di Israele uno degli ultimi avamposti del nazismo presenti a tutt'oggi al mondo, il che è aggravato dal fatto che i primi abitanti di Israele sono arrivati laggiù per decisione di una potenza coloniale - l'Inghilterra - che dominava quelle terre con la forza. Lungi dall'essere un risarcimento alle vittime dello sterminio nazista, Israele rappresenta la continuazione di una politica coloniale di sopraffazione che quasi tutti gli stati europei conducono contro tutti gli altri popoli del mondo, che considerano come un supermercato in cui si sentono in diritto di prendere ciò che serve loro, con la differenza che non pagano mai il conto. Il mondo sarebbe un posto migliore senza un paese del genere.