08 giugno 2009

Il PPE perde 21 seggi, altro che vittoria:in Europa vincono i piccoli partiti. Floppissimo del Pdl


I dati che vengono dalle elezioni europee sono molto interessanti per diversi motivi.
Sul fronte italiano il dato più sorprendente è sicuramente la tranvata pazzesca presa dal Pdl, praticamente ai minimi storici, giacchè negli ultimi anni solo una volta era sceso sotto la soglia del 35% come potete vedere in questa tabella, come ho scritto ieri, sugli stessi livelli della storica sconfitta del 1996.


Forza Italia + AN 2001  41,4%

Forza Italia + AN 2004  32,4%

Forza Italia + AN 2006   36%

PdL                           2008    37,4%


Anche la Lega, come detto già ieri, non ha fatto il "record storico" ma è tornato sui livelli che aveva negli anni 90, quando , è bene ripeterlo, le destre hanno governato solo 7 mesi nel '94.
Se dunque in Italia le destre si fermano e arretrano le sinistre non stanno molto meglio. Le due liste che uscivano dalla c.d. "Sinistra arcobaleno", pur crescendo complessivamente non arrivano al quorum (ma la perdita è di solo un paio di seggi, conti alla mano). Bene Di Pietro che a questo punto pone la sua candidatura come leader dello schieramento e l'Udc che guadagna qualcosa essendo venuto meno l'effetto "voto utile" che invece penalizza molto il Pd che perde, perde molto ma ha alla sua sinistra un buon 10% di voti nei suoi potenziali alleati a fronte del 3% scarso a destra del Pdl. E' chiaro che il Pd per vincere deve tornare ad allearsi.
Sul fronte europeo si fa un gran parlare della vittoria delle destra: nulla di più falso. Se è veroc eh c'è un arretramento del Pse (compensato però dall'exploit dei verdi e di nuovi partiti come il Partito dei Pirati),il Ppe perde 21 seggi passando da 288 a 267, l'Unione per l'Europa delle Nazioni nonostante la vittoria della Lega di seggi ne perde 9 (da 44 a 35), guadagnano invece i centristi Liberali (da 43 a 81), i verdi (da 43 a 53), mentre perde qualcosa l'estrema sinistra soprattutto per via del flop italiano (da 41 a 35) , mentre crescono moltissimo i piccoli partiti ,alla voce "altri" che passano da 30 a 87 seggi (a cui vanno aggiunti i 17 "indipendenti").
Chi esce sconfitto dunque non è tanto la sinistra quanto il bipolarismo, con casi clamorosi come in Inghilterra.
Proprio il risultato inglese come quello spagnolo è molto chiacchierato perchè sarebbe la prova dell'avanzata delle destre: in realtà già nel  2004 i conservatori inglesi e il Partito Popular presero più voti dei loro principali competitor ma questo non ebbe alcun effetto sugli equilibri interni ai vari paesi, anzi. Piuttosto sembra fisiologico il calo di due partiti al governo da tanti anni ormai.
Importante, poi, il dato dell'astensionismo, meno acuto in Italia per via dell'effetto trainante delle amministrative, che inevitabilmente falsa qualsiasi ragionamento di tipo politico. Di certo questo grande entusiasmo di consensi per la destra non c'è, nè in Italia, nè in Europa. Il vento di sinistra che viene dagli Stati Uniti, dal Sudamerica, dall'India, dalla Cina, dal Sudafrica nella spaventata e decadente europa ancora non è arrivato. Diamo tempo al tempo. Da oggi si può guardare con maggior ottimismo agli sviluppi politici, soprattutto dell'Italia.


Aggiornamento. I risultati finali per la ripartizione dei seggi nel Parlamento Europeo è leggermente diverso dai numeri che ho scritto sopra. I Ppe non perde 21 seggi ma addirittura 23, l'estrema destra addirittura 11. Gli "altri" diventano il terzo "partito" con 91 seggi. Nel dettaglio si veda qui.

2 commenti:

amaryllide ha detto...

vento di sinistra che viene dalla Cina???????

Anonimo ha detto...

beh, il governo Wen è un governo di sinistra anche all'interno del Pcc.

JL