Se la Cina ha ripreso a volare, l'unico dato negativo è quello relativo alle esportazioni, dovuto alla crisi ancora acuta nei paesi occidentali. Sta facendo molto discutere la politica protezionista degli Stati Uniti che , è notizia dei giorni scorsi, ha deciso di imporre dei forti dazi sugli pneumatici cinesi, per proteggere i produttori interni. Per tutta risposta il ministero del commercio cinese ha annunciato che indagherà su pratiche di concorrenza sleale (si è parlato di dumping) da parte di imprese statunitensi esportatrici di automobili e anche di generi alimentari come il pollo.
La guerra commerciale sta prendendo una piaga impensabile solo alcuni anni fa: i "liberali" americani sono diventati protezionisti, al contrario dei socialisti cinesi.
Ironia della storia.
2 commenti:
"i "liberali" americani sono diventati protezionisti"
Chi è protezionista non può essere in alcun modo definito liberale, è una contraddizione in termini.
Negli Stati Uniti i veri liberali sono gli esponenti del Libertarian Party, non certo gli esponenti della destra religiosa e conservatrice che hanno governato per otto anni.
Spesa pubblica alle stelle, debito fuori controllo, politica monetaria inflazionista da parte della Fed o Patrioct Act, tanto per citare qualche punto, con il liberalismo non hanno niente a che fare.
Molto spesso il termine "destra" viene usato a sproposito inglobando persone con idee molto diverse tra loro...
Conservatori esponenti della destra ultrareligiosa e liberali in comune hanno assai poco.
infatti ho scritto "liberali" tra virgolette.
JL
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