20 gennaio 2010

ARRIVA IL COLPO DI SPUGNA PER I SINDACI CHE HANNO CAUSATO DANNO ERARIALE: SALVI BASSOLINO, LA MORATTI, CUFFARO


dal blog Destra di Popolo


SI CHIAMA “LODO VALENTINO” E DOMANI SARA’ APPROVATO AL SENATO: UN PROCESSO BREVE PER I GIUDIZI DI DANNO ALL’ERARIO CAUSATI DA SINDACI E ASSESSORI DAVANTI ALLA CORTE DEI CONTI…SALTERANNO OLTRE 1.000 PROCESSI…TUTTI D’ACCORDO: SALVATI ANCHE SCOPELLITTI (PDL), MALETTI E CARAI (PD)




Quatti quatti, tutti d’accordo, senza distinzione tra destra e sinistra, domani il Senato si prepara a votare, come emendamento al processo breve, una norma che diventerà un colpo di spugna per tanti processi in appello, dinanzi alla Corte dei Conti, per danni erariali causati da sindaci, assessori e pubblici dipendenti. La norma è stata già definita “Lodo Valentino”, dal nome del senatore del Pdl, nonchè avvocato, che è relatore dell’emendamento sulla “ragionevole durata del processo contabile”.
Una norma che estende la filosofia del processo breve, oltre che ai reati penali, anche a tutti i procedimenti per responsabilità erariale promossi dalle varie procure dela Corte dei Conti.
D’ora innanzi in pratica, vi sarà una durata massima di tre anni in primo grado dal deposito dell’atto di citazione, ridotto a due anni se il processo ipotizza un danno erariale inferiore a 300.000 euro e altri due anni per l’appello.
La norma prevede che, nella fase transitoria, sia applicabile anche ai giudizi in corso, basta che siano trascorsi cinque anni dall’avvio dell’azione.
Cosa vuol dire in pratica?
Che la maggior parte dei processi svolti dalla Corte dei Conti per danno erariale nei confronti di amministratori pubblici e pubblici dipendenti, non avendo certo chiuso la fasa di appello nei tempo ora fissati, sono a rischio estinzione.
A causa delle complesse procedure attuali, per imbastire un processo di appello, con la notifica dei ricorsi ai soggetti coinvolti, molti procedimenti si ingolfano proprio nella fase di appello.
Secondo i dati ufficiali 2009, erano pendenti in appello 1.738 giudizi al 1 gennaio 2008: nell’anno in corso ne sono pervenuti altri 977, mentre ne sono stati definiti 673.  
Risultano pertanto 2.042 i giudizi di responsabilità  e sarebbero non meno di 1.000 quelli che rischiano di saltare.
A beneficiarne sarebbero amministratori di tutti gli schieramenti.
Vediamo i casi più noti.
Il sindaco di Milano, Letizia Moratti, condannata in primo grado per una spesa eccessiva per le consulenze.
Il presidente della Campania, Antonio Bassolino, condannato nel 2007 per aver istituito, senza averne titolo, un call center per informazioni di natura ambientale “sprecando ingenti risorse pubbliche e sottraendole all’emergenza rifiuti”.
Il danno è stato calcolato in 3 milioni e duecentomila euro.
Abbiamo anche il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Scopellitti, l’ex presidente della Regione Sicilia, Totò Cuffaro, e quello attuale, Raffaele Lombardo, entrambi  condannati in primo grado per danno erariale per aver ecceduto nelle assunzioni in ufficio stampa.
E ancora il vicepresidente della Provincia di Modena, Maurizio Maletti (Pd), per un viaggio in Costarica, l’ex sindaco di Montalto di Castro, Salvatore Carai (Pd), chiamato a rifondere una consulenza di 120.000 euro a Maurizio Costanzo.
E altre centinaia di amministratori locali, condannati in primo grado per aver sperperato e mal utilizzato denaro dei contribuenti.
Un colpo di spugna in Italia non si nega a nessuno: questa diventa subito una esigenza bipartisan, chissà come mai…


1 commento:

Anonimo ha detto...

Aiuto!!! Rimettiamo le cose a posto, indigniamoci, non votiamo piu' questo Governo, siamo nella VERA cacca.