Dal blog Destra di Popolo
POCHI PROCESSI E TANTE ARCHIVIAZIONI, QUASI INESISTENTI LE SENTENZE, RARE LE AMMENDE..SI APPLICA IL VECCHIO DECRETO AMMINISTRATIVO DI ESPULSIONE “FAIDATE”: L’INVITO CORTESE A LASCIARE IL PAESE A CUI NESSUNO OTTEMPERA…E MARONI CONTINUA A SPACCIARLE PER ESPULSIONI REALI

Il reato di immigrazione clandestina, introdotto dal “pacco sicurezza” (legge 94/2009), in vigore dall’ 8 agosto, quello che avrebbe dovuto permettere, grazia alla Lega, di espellere decine di migliaia di immigrati clandestini dediti a delinquere, ha già fatto flop.
Lo dicono i dati, a guardare dal numero delle condanne, quasi inesistenti. Richieste di archiviazione, eccezioni di incostituzionalità, conflitti tra procura e giudici di pace: l’arma letale si è rivelata, come avevamo detto in tempi non sospetti, una pistolina ad acqua.
Ora che Bobo e Umberto, con Cota e Bricolage, loro compagni di merende, ci hanno giocato in spiaggia, possono rivestirsi e tornare a casa per cena, che mamma padagna (quella del magna magna) ha preparato loro la torta (quella da spartirsi, per cui vanno matti).
Ricordate quando decantavano che ora l’ingresso e il soggiorno illegale sarebbero stati severamente puniti con ammenda e espulsione?
Beh avevano scherzato.
Basta fare un giro nelle varie procure italiane.
A Milano sono state 500 le archiviazioni, si contesta la clandestinità come aggravante solo quando un clandestino ha commesso altro reato.
A Genova sono state appena 70 le denunce e solo 12 le condanne (che non vuol dire espulsione).
A Bologna 25 procedimenti, applicata solo l’ammenda. A Firenze solo 12 sentenze di condanna con ammenda relativa. A Napoli i fascicoli del nuovo reato si contano sulle dita di una mano.
Nessuna condanna emessa mai a Palermo, poche denunce anche a Parma, a Bari le poche udienze devono ancora iniziare. A Roma appena 40 processi. In pratica, le espulsioni promesse con la creazione del nuovo reato di immigrazione clandestina non esistono, in quanto, come sostengono i giudici di pace, sono di difficile attuazione.
Si continua col vecchio metodo del decreto amministrativo del prefetto: una bella carta che viene consegnata al clandestino, dove lo si prega di allontanarsi dal nostro Paese.
Carta della quale l’immigrato farà certamente uso diverso da quello istituzionale.
Non è cambiato nulla, siamo al “teatrino della politica”, direbbe il buon Silvio. Magari alla prossima cenetta del lunedì ad Arcore, a base di risottino, coi forchettoni leghisti potrebbe farlo presente.
Non lamentiamoci: lo spottone in tv è stato fatto e molti italiani sono notoriamente bonaccioni e creduloni.
E quando si danno i dati degli espulsi poco importa se sono stati realmente accompagnati al loro Paese di origine o solo “invitati” con garbo a ritornarci. Per la statistica maroniana è la stessa cosa.
Nessun commento:
Posta un commento