di Marco del Corona per il Corriere della Sera
Il cambiio al ministero delle Finanze giapponese, dopo il tiramolla di ieri, ne muta il profilo politico. Esce Hirohisa Fujii, 77 anni, che già aveva occupato la stessa poltrona all'inizio degli anni Novanta, sostenitore di un rigore nella spesa che non tutti nel Partito democratico del primo ministro Yukio Hatoyama amano. Arriva il vicepremier Naoto Kan, e la sua è una nomina molto poco tecnica e molto politica. E' tra i padri del Partito democratico, vanta frequentazioni con l'Italia e anche con Romano Prodi ed è vicino al segretario (e rivale di Haotyama) Ichiro Ozawa. Kan dovrà far quadrare le onerose promesse elettorali con la necessità di contenere le spese, ma rispetto a Fujii potrebbe dimostrare una maggior capacità negoziale con i partner minori della coalizione - socialdemocratici e populisti di destra del People's New Party - e con l'ala sinistra del suo stesso partito. Non è un esperto di finanza e ha apertamente criticato i vertici della Banca centrale. Inoltre il suo compito nel governo finora è stato quello di contenere l'azione dei potentissimi burocrati, aspetto che sarà probabilmente costretto a ridimensionare. In ogni caso, quali che siano le novità politiche e di metodo che potrà portare, Kan dovrà fare in fretta. La Finanziaria del 2010 si discute fra una decina di giorni.
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