Per un gruppo di esperti, Haiti dovrebbe prepararsi ad affrontare un altro forte terremoto che potrebbe essere provocato dal sisma catastrofico dello scorso 12 gennaio, in cui hanno trovato la morte forse 200mila persone.
Squadre di geofisici, che stanno tracciando i movimenti lungo la faglia che attraversa Haiti e la Repubblica Dominicana, si sono recati nel Paese caraibico la scorsa settimana per misurare le modifiche della crosta terrestre dopo il terremoto di magnitudo 7 che ha devastato la capitale Port-au-Prince.
L'accresciuta pressione sulla faglia dopo il sisma potrebbe scatenare un altra scossa della stessa magnitudo o maggiore, sebbene gli scienziati riconoscano che non c'è modo di sapere quando o dove ciò accadrà.
"Le faglie sono sempre in attesa del momento giusto ma se un altro terremoto gli dà un colpetto, si muovono prima del tempo", dice Eric Calais, professore di geofisica della americana Purdue University, che guida il progetto sismologico ad Haiti.
I calcoli preliminari effettuati dal gruppo di Calais indicano che il terremoto del 12 gennaio potrebbe rappresentare il "colpetto" che dia il via a un altro sisma lungo la faglia di 300 chilometri dove due zolle tettoniche si stanno sovrapponendo da milioni di anni.
Oltre 50 scosse di assestamento, tra cui una da 5,9 gradi, hanno fatto tremare Port-au-Prince dopo il sisma. Il servizio geologico americano dice che la sequenza di scosse di assestamento continuerà per mesi "se non anni", e che "terremoti con danni restano possibili nei prossimi mesi".
Calais fa parte di un gruppo di esperti che nel 2008 avevano avvertito i rappresentanti haitiani di un possibile terremoto dalla magnitudo 7,2 in arrivo. Ma le autorità risposero che non c'era abbastanza tempo, né soldi a sufficienza, per rafforzare le costruzioni nel paese -- uno dei più poveri del continente -- o anche per prendere misure precauzionali.
"Non è troppo tardi. Ora è il momento di agire seriamente", dice Calais.
Oltre 200 anni fa, quando Haiti registrò il suo più grave sisma, siverificò in realtà una serie di terremoti, due dei quali nel 1751 e un altro nel 1770, dice Calais.
In un quartiere distrutto della capitale haitiana, dove le persone ora vivono in tende fatte di lenzuola, i bimbi guardano curiosi gli scienziati piazzare dei trasponder Gps. Gli apparecchi, piazzati in diversi punti lungo la faglia, raccoglieranno dati nel corso di tre giorni e li metteranno a confronto con le informazioni raccolte negli ultimi cinque anni.
Ma nonostante tutte le misurazioni, non esiste una scienza esatta della previsione dei terremoti. Gli uffici del servizio geologico di Haiti sono crollati provocando la morte di una trentina di persone che si trovavano all'interno, tra cui il direttore. Ciò complica le future ricerche in una paese che non dispone di una rete sismica, a parte i Gps di Calais. "Gli scienziati sono ciechi, quando si tratta di terremoto... Noi ci affidiamo a dati che provengono da stazioni collocate lontano", dice il geologo. E' come se uno andasse dal dottore, e se questi lo guardasse solo col binocolo... sarebbe una ben insufficiente diagnosi".
2 commenti:
Ma almeno li leggi gli articoli che tu stesso posti prima di scegliere i titoli dei post?!
Perchè, per inciso, nell'articolo che hai postato c'è scritto testualmente:
"nonostante tutte le misurazioni, non esiste una scienza esatta della previsione dei terremoti."
Oh, questa frase non è che lasci molto spazio a interpretazioni...
si che li leggo. e anche se non esiste una "scienza esatta" della previsione dei terremoti è comunque possibile prevederli con un certo grado di approssimazione e probabilità , come per le previsioni del tempo, altra scienza non esatta, ma nesusno dic e che non si possa fare previsione metereologiche...
piuttosto quello che sembra non leggere sei tu che ancora una volta hai messo un commento anonimo.. te lo dico per l'ultimisima volta. HAI ROTTO.
JL
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