13 marzo 2010

Il re è nudo



Prima venne Bertolaso, l'aurea figura che, fatata, splendida e intoccabile, ammantava di sacralità l'immagine del governo. Egli rappresentava il fare, sacro motto del sommo signore di Arcore. Poi all'improvviso venne la nefanda intercettazione e con essa il semidio cadde nella polvere. Ancora dolorante venne il fuoco a bruciare la canuta colomba, il braccio destro, il fido Letta. E anche questi cadde nella polvere, isolato, solo, misero nella sua triste vacuità . Poi toccò a Di Girolamo, e con essa anche l'immagine del governo dell'antimafia se ne andò per sempre. Ed ora le regionali. Dovevano essere il trionfo, il colpo del ko ad una opposizione latitante e debole (Di Pietro a parte) e invece rischiano (si spera!) di essere la pietra tombale sul berlusconismo. Prima le liste, il caos, il disordine e la reazione scomposta di un pessimo decreto salva liste (anche se poi sul come la penso già lo sapete). Poi l'annullamento dell'assurdo decreto sulla par condicio e ora il caso Minzolini-Agcom-Annozero. Triste la reazione. Si urla alla sovversione e al complotto, ma oramai solo i ciechi (anche se invero ce ne sono ancora tanti) possono credere e abboccare per l'ennesima volta allo stesso amo. Assistiamo al triste spettacolo di una oligarchia che si è consumata e divorata da sola, incapace di perpetuare se stessa..... troppo stanchi gli italiani per stare ancora al gioco.
E nel mezzo rimane lui, Berlusconi, un tempo e ancora oggi potente, ma oramai solo e triste, patetica figura di un'italia decadente, zavorra del passato, incubo da cui svegliarsi. Il re è nudo! I boiardi lo abbandonano, i nemici lo attaccano,  i mercenari un tempo fedeli ingrassano a sue spese, pronti un domani a cercare nuove vacche grasse. Il re è nudo! Tutto è fuori dal suo controllo, incapace di distinguere gli amici dai nemici e delirante nel suo sogno di divinità. Il re è nudo e presto tutti se ne accorgeranno. Il re è nudo, sta a noi gridarlo.

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