12 ottobre 2010

Una storia inventata

C'era una volta nel profondo sud un contadino che si spaccava la schiena dalla mattina alla sera. Un bel giorno , non si sa bene quale, nasce un amore, con la sua nipote 14enne. Per l'età e forse per la parentela tra i due la cosa rimane ben nascosta anche se qualcuno nella famiglia di lui, la moglie e una delle figlie, iniziano a sospettare qualcosa. Un giorno d'estate lei, che doveva incontrarsi con una delle sue cugine, figlie di quello zio, trova non si sa quanto casualmente lo zio a casa. Essendo un po' in anticipo la ragazza decide di appartarsi con lo zio in garage. Dopo poco, la cugina, non vedendo arrivare la ragazza inizia a tempestarla di chiamate a cui la ragazza, presa nell'amoreggiare con lo zio, decide di non rispondere. Allora  sentendo in lontananza la suoneria, insospettita la cugina accompagnata dalla zia decidono di scendere in garage e lì trovano una scena che mai avrebbero voluto vedere. L'impeto e la passione si trasformano presto in odio verso quella bella ragazza(e contro sua madre , la quale anche lei, in passato aveva avuto una storia con quell'uomo), che sempre aveva creato invidia nelle due e l'odio si trasforma in violenza incontrollata. Talmente incontrollata che la ragazza muore strangolata mentre lo zio pietrificato assiste alla scena. Ritrovata la lucidità le due arpie decidono un piano per sbarazzarsi del cadavere. Successivamente e solo dopo alcuni giorni convincono il padre/marito, già roso dai sensi di colpa, ad addossarsi la responsabilità dell'omicidio. Ma qualcosa per gli investigatori continua a non quadrare.

Qualsiasi riferimento a fatti e persone realmente esistenti è puramente casuale.

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