da Asca.it
MALESIA: SCONTRI TRA POLIZIA E MANIFESTANTI, 1.400 ARRESTI |
(ASCA-AFP) - Kuala Lumpur, 9 lug - Scontri a Kuala Lumpur, la piu' grande citta' della Malesia, tra polizia e manifestanti, scesi in strada per chiedere la riforma elettorale. La polizia malese ha sparato gas lacrimogeni e ha usato degli idranti per disperdere i manifestanti arrestando 1.400 persone. A finire in manette anche alcuni leader dei partiti di opposizione, ma la massiccia operazione di sicurezza delle forze dell'ordine non e' comunque riuscita a contrastare la manifestazione, non autorizzata, che ha visto 50.000 persone per le strade di Kuala Lumpur, secondo i dati diffusi dagli organizzatori. Con le elezioni previste all'inizio del prossimo anno, i manifestanti hanno chiesto di modificare il processo di voto compresa l'eliminazione dell'acquisto di voti e la prevenzione delle irregolarita'.
Il leader dell'opposizione Anwar Ibrahim, attualmente sotto processo con l'accusa di sodomia, ha denunciato di aver riportato una contusione alla testa e un taglio sulla gamba, dopo esser stato travolto dalla folla quando la polizia ha sparato i gas lacrimogeni. ''Hanno sparato direttamente verso di noi - ha raccontato -. Non riuscivo a respirare e a stare in piedi. La manifestazione di oggi e' stata un successo nonostante l'intervento brutale della polizia'', ha concluso Anwar. map/mar/rob
dal il Post
L’odioso processo per “sodomia” contro Anwar Ibrahim in MalesiaLa difesa chiede l'annullamento: uno degli avvocati dell'accusa avrebbe avuto una storia con il giovane che sostiene di essere stato sodomizzato dal leader dell'opposizioneAnwar Ibrahim era già stato in carcere per sei anni, poi era riuscito a dimostrare che le accuse erano false
Il processo per “sodomia” contro il leader dell’opposizione malese Anwar Ibrahim è stato rinviato di una settimana. La difesa ha infatti accusato una degli avvocati dell’accusa di avere avuto una relazione con Saiful Bukhari Azlan, il giovane che sostiene di essere stato sodomizzato da Ibrahim nel luglio del 2008. La donna è stata già rimossa dal suo incarico, ma il giudice Mohamad Zabidin Diah ha deciso di aggiornare il processo al 9 agosto per sentire entrambe le parti e decidere se riprendere o annullare il processo. «Non si può fare finta che la questione non esista», ha commentato annunciando la sua decisione. La difesa ha chiesto che il processo venga annullato.
Anwar era stato arrestato nel luglio del 2008, dopo la vittoria elettorale nella circoscrizione di Permatang Pauh, che gli consentì di riconquistare un seggio in Parlamento e il ruolo di leader indiscusso dell’opposizione malese. «È una cospirazione contro di me», aveva protestato: «vogliono indebolire l’opposizione perché pensano che senza di me non darà più fastidio». Fin dall’inizio il processo era apparso pieno di buchi e contraddizioni al punto che Amnesty International, Human Rights Watch Asia e Al Gore si erano subito schierati al fianco di Anwar. Anche il dipartimento di stato americano ha dichiarato che il processo contro Anwar suscita molte preoccupazioni.
Il leader dell’opposizione era già stato condannato per corruzione e per sodomia “nei confronti” dell’autista di sua moglie nel 1998. Dopo aver passato sei anni in carcere, le accuse si rivelarono infondate e Anwar tornò ad essere libero. Alle elezioni del marzo 2008 la sua coalizione era riuscita a conquistare 82 dei 222 seggi disponibili: era la seconda volta nella storia del paese che il partito al governo non riusciva a conquistare i due terzi dei seggi, necessari per poter modificare la costituzione. Anwar sostiene che le persone che stanno conducendo il processo contro di lui sono le stesse che nel 1988/99 avevano nascosto le prove che avrebbero potuto dimostrare la sua innocenza. La sodomia, anche se consensuale, può essere punita in Malesia con venti anni di carcere.
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