06 maggio 2007

Elezioni presidenziali francesi, la vittoria di Pirro


Nicholas Sarkozy alla fine ce l'ha fatta. Come da pronostico (anzi numericamente in maniera non certo debordante, come si diceva per le elezioni in Italia, il paese è diviso in due) è riuscito a farsi eleggere come Presidente della Repubblica Francese, il quinto di "destra" su sei presidenti (unica eccezione, magnifica , quella della presidenza Mitterand). Nulla di nuovo sotto i ponti di Parigi, così come nulla di nuovo verrà dalla sua politica. Non ci sarà nessun cambiamento e non potrà mantenere nessuna promessa. Perchè? Perchè malgrado quella francese venga spacciata per una "monarchia repubblicana" nei fatti il Presidente della Repubblica Francese non ha poi così tanti poteri in più che ha Napolitano. La linea politica la da il governo che è espressione del parlamento, non del governoe in questo senso la vera partita è ancora da giocare il 15 Giugno. Se l' UMP non dovesse vincere le elezioni politiche, il raggiante Nichosi troverebbe nella situazione di fare solo l'arbitro, sicuramente fazioso, ma solo l'arbitrodi una partita che forse crede di aver già vinto. Il vero vincitore per ora è quel Francois Bayrou che si mette al centro, a fare l'ago della bilancia, espressione di una voglia di una politica meno populista ma che guarda di più ai problemi reali della gente, tra questi la possibiltà di smuovere quegli assetti politici pietrificati su quell' altalena bipolare in cui tutto cambia per rimanere uguale per ricreare un sistema politico aderente alla società e quindi necessariamente plurale. Questo sta succedendo in Francia, in Germania, in Inghilterra mentre in Italia dove in maniera anacronistica si cerca il percorso inverso il pluralismo resiste solido. Una sconfitta vera però c'è : Segolene Royal incapace di contrapporsi a Sarkozy, incapace di conquistare i voti di Bayrou, incapace di prendere voti fuori dalla coalizione, incapace di scaldare i cuori, incapace di chiamare al voto gli emarginati, incapace in parole povere di convincere. La dimostrazione che non basta essere donna e glamour per guadagnare voti ma servono idee forti. Idee di sinistra. Da contrapporre alla demagogia del Sarkozy di turno. Quelle idee che portano avanti quei giovani delle povere banlieue che bruciando automobili e attaccando la polizia costruiscono un futuro migliore di questo mediocre presente per il loro paese e per l' Europa.

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