30 gennaio 2008

Intervista a Noam Chomsky sull' 11/9


Fonte

B92: Perché crede che siano accaduti questi attentati?

Chomsky: Per rispondere alla questione dobbiamo prima identificare chi ha commissionato i crimini. E' opinione generale, plausibilmente, che l'origine di costoro sia la regione mediorientale e che gli attacchi probabilmente risalgano alla rete di Osama Bin Laden, un'organizzazione molto estesa e complessa, che senza dubbio si ispira a Bin Laden ma che non necessariamente agisce sotto il suo controllo. Assumiamo che questo sia vero. Per rispondere alla tua domanda quindi una persona sensibile dovrebbe tentare di accertarsi del punto di vista di Bin Laden, e dei sentimenti di enorme risentimento di chi lo supporta e che sono in tutta la regione. Circa ciò noi abbiamo una enorme varietà di informazioni. Bin Laden è stato intervistato tantissimo in questi anni dal più attendibile degli specialisti del Medio Oriente, notoriamente il più eminente corrispondente della regione, Robert Fisk (London "Independent"), che ha svelato conoscenze sulla regione e che ha avuto esperienze dirette per decenni. Bin Laden, un miliardario dell'Arabia Saudita, diviene un leader islamico militare nella guerra per cacciare i Russi fuori dall'Afghanistan. Egli era uno dei tanti religiosi fondamentalisti estremisti arruolato, armato e finaziato dalla CIA e dai loro alleati tra l'intellighenzia del Pakistan per provocare il massimo danno possibile ai Russi - possibilmente ritardando la loro ritirata, sospettano molti analisti - tuttavia dire che lui sia direttamente in contatto con la CIA non è corretto, e non particolarmente importante. Non stupirti, la CIA ha sempre preferito i più fanatici e crudeli guerrieri che c'erano in circolazione. Il risultato finale era quello di "distruggere un regime moderato e crearne uno fanatico, dai gruppi spericolatamente finanziati dagli Americani" ("London Times" corrispondente Simon Jenkins, anche lui uno specialista della regione). Questi "Afghanis" come li chiamano loro (molti, tra cui Bin Laden, non necessariamte dell'Afghanistan) portarono a termine operazioni di terrore attraverso i confini con la Russia, ma li terminarono non appena i russi si ritirarono. La loro guerra non era contro la Russia, che disprezzavano, ma contro l'occupazione russa e contro i crimini dei russi contro i mussulmani. Comunque sia questi "Afghanis" non cessarono le loro attività. Si unirono alle forze mussulmane in Bosnia nella guerra dei Balcani; gli USA non se ne occuparono, proprio allo stesso modo di come tollerarono il supporto che gli diede l'Iran, per complesse ragioni che non abbiamo il bisogno di analizzare qui, a parte notare il fatto che per loro non era rilevante l'atroce destino che ha atteso i Bosniaci. Gli "Afghanis" stanno combattendo anche i russi in Cecenia e, per quanto è possibile, stanno cercando di condurre attentati terroristici a Mosca e dovunque nel territorio russo. Bin Laden e i suoi "Afghanis" si misero contro gli USA nel 1990 quando questi stabilirono una base permanente in Arabia Saudita - dal suo punto di vista, una controparte dell'occupazione russa dell'Afghanistan, ma molto più significativa a causa dello spaciale status di guardiano dei luoghi sacri dell'islamismo che ha l'Arabia Saudita. Bin Laden è poi ferocemente contro il regime corrotto e repressivo della regione, che egli ritiene "non islamico", includendoci il regime dell'Arbia Saudita, il più estremo fondamentalismo islamico di regime al mondo, ad eccezion fatta dei Talebani, uno stretto alleato degli USA sin dalle sue origini. Bin Laden disprezza gli USA per il supporto che questi danno a questi regimi. Come gli altri nella regione poi egli è oltraggiato dal lungo supporto che gli USA forniscono alla brutale occupazione militare israeliana, oggi al suo 35° anno: i decisivi interventi diplomatici, militari ed economici di Washington a supporto degli ammazzamenti, il duro e distruttivo assedio nel corso degli anni, la giornaliera umiliazione alla quale i palestinesi sono soggetti, l'espansione dei territori attuata per stritolare i territori occupati dentro il cantone Bantustian e prendere il controllo delle risorse, la spregiudicata violazione della Convenzione di Ginevra, e altre azioni che sono considerate crimini in tutto il mondo, tranne che per gli USA, i quali ne sono i primi responsabili. E come gli altri egli contrasta il supporto che Washington dà ai crimini perpetuati nel lungo decennio di assalti americano-britannici contro la popolazione irachena, che ha devastato la società e causato centinaia di migliaia di morti mentre ha rafforzato Saddam Hussein - che fu l'amico prediletto nonché alleato americano e britannico proprio durante il periodo delle sue più peggiori atrocità, incluso il genocidio dei Curdi nelle camere a gas, come gli abitanti della regione ricordano bene, anche se gli occidentali preferiscono dimenticare i fatti. Questi sentimenti sono largamente diffusi. Il "Wall Street Journal" (Sept. 14) ha pubblicato una rassegna di opinioni dei più ricchi e privileggiati mussulmani nella regione del Golfo (banchieri, professionisti, uomini di affari con stretti legami con gli USA). Espressero tutti la stessa opinione: risentimento per la politica statunitense di appoggio ai crimini israeliani e il blocco per molti anni dell'accordo internazionale per una soluzione diplomatica mentre si attua la devastazione della società civile irachena, il supporto del duro e repressivo regime antidemocratico in tutta la regione e l'imposizione dell'embargo contro lo sviluppo affiancato dal "sostegno del regime oppressivo". Nella stragrande maggioranza delle persone che soffrono la povertà e l'oppressione, simili sentimenti sono decisamente più feroci e sono l'origine della furia e della disperazione che ha condotto ai suicidi esplosivi, come ha comunemente capito chi si interessa di questi fatti. Gli Stai Uniti, e molti dell'occidente, preferiscono una storia più confortevole. Per ampliare l' analisi suddetta nel "New York Times" (Sept. 16), i perpetuatori agirono "nell'odio dei valori ritenuti sacri nell'occidente come libertà, tolleranza, prosperità, pluralismo religioso e suffragio universale". Le azioni degli Stati Uniti sono irrilevanti, e perciò non hanno bisogno perfino di essere menzionate (Serge Schmemann). Questo e' un quadro conveniente, e la cosa non è poco familiare nella storia intellettuale; in effetti, è una cosa che rientra nella norma. E' completamente in disaccordo con tutto ciò che sappiamo, ma ha tutti i meriti dell' adulazione di sé e del supporto acritico del potere. E' anche largamente risaputo che Bin Laden e altri come lui stanno pregando affinché ci sia un "grande assalto sugli stati mussulmani", il che provocherebbe "l'unione dei fanatici alla sua causa" (Jenkins, and many others.). E' una cosa fin troppo familiare. L'escalation di violenza è normalmente benvenuta dai piu' feroci e brutali elementi di entrambe le patri, un fatto abbastanza evidente nella recente storia dei Balcani, per citare soltanto uno dei molti esempi possibili.

B92: Quali conseguenze avranno questi attacchi sulla politica interna degli Stati Uniti e sulla percezione di sé degli americani?

Chomksy: La politica staunitense è stata già annunciata ufficialmente. E' stata offerta al mondo una "scelta assoluta": unisciti a noi, o "sii pronto alla prospettiva della morte e della distruzione". Il Congresso ha autorizzato l'uso della forza contro ogni individuo o nazione che il Presidente dichiarerà coinvolto negli attacchi, una dottrina che tutti i sostenitori ritengono come ultra-criminale. Questo è facilmente dimostrato. Semplicemente chiediamoci come la stessa gente avrebbe reagito se il Nicaragua avesse adottato questa dottrina dopo che gli USA avevano posto il veto ad una risoluzione del Consiglio di Sicurezza che richiamava tutti gli stati ad osservare le leggi internazionali. E quegli attentati terroristici erano decisamente più severi e distruttivi perfino di queste atrocità di oggi. Le materie qui affrontate sono molto più complesse. Bisogna tener ben presente che i mezzi di comunicazione e le élites intellettuali hanno solitamente le loro particolari agende. Inoltre, la risposta a questa domanda è, significativamente, una questione di decisioni: come in molti altri casi, con sufficiente dedizione ed energia, saranno molti gli sforzi per stimolare il fanatismo, la furia cieca e la sottomissione all'autorità. Tutti noi sappiamo molto bene ciò.

B92: Ti aspetti che gli Stati Uniti cambino profondamente la loro politica nel resto del mondo?

Chomsky: La risposta iniziale è stata il richiamo ad un intensificazione della politica che conduce alla furia e al risentimento, che fornisce agli attacchi terroristici un terreno ideale, e il perseguimento intensivo degli ordini più duri volti al comando: aumentare la militarizzazione, irrigidire i controlli in patria, attaccare i programmi sociali. Ci dobbiamo aspettare tutto ciò. Oltre a ciò, gli attacchi del terrore, e il ciclo esponenziale di violenza che spesso incoraggiano, tende a rinforzare l'autorità e il prestigio degli elementi più duri e repressivi di una società. Non c'è niente da poter fare contro questo evolversi delle cose.

B92: Dopo questo primo shock, arriva la paura di quello che potrebbe attendere gli USA. Hai paura anche tu?

Chomsky: Ogni persona sana dovrebbe avere paura di una simile reazione - di quella che è già stata annunciata e di quella che probabilmente risponderà alle preghiere di Bin Laden . L'escalation di violenza e' altamente probabile, nella maniera che conosciamo, ma in questo caso su una scala più grande. Gli USA hanno già domandato al Pakistan di terminare il cibo e gli altri rifornimenti che stanno tenendo in vita una parte della popolazione dell'Afghanistan che soffre la fame. Se questa richiesta sarà implementata, un imprecisato numero di persone che non ha la più remota connessione col terrorismo morirà, probabilmente milioni. Lasiamelo ripetere: Gli USA hanno domandato al Pakistan di uccidere probabilmente millioni di persone che esse stesse sono vittime dei Talebani. Questo non ha nulla a che fare perfino con la vendetta. E' a un livello morale perfino più infimo della vendetta. La dimostrazione di ciò è che questo fatto viene menzionato di passaggio, senza commenti, e probabilmente verrà notato con difficoltà. Noi possiamo imparare un sacco di cose riguardo al livello morale della cultura intellettuale dominante in occidente osservando la reazione a questa domanda. Io credo che possiamo stare certi che se la popolazione americana avesse anche la più vaga idea di quello che si sta facendo nel suo nome, essa ne sarebbe completamente terrorizzata. Sarebbe istruttivo cercare precedenti storici. Se il Pakistan non accettasse questa ed altre domande potrebbe esso stesso essere soggetto ad attacchi - con conseguenze sconosciute. Se il Pakistan non si sottometterà alle domande degli USA non è impossibile che il governo sarà rovesciato con la forza proprio come i Talebani - con l'eccezione che questo possiede armi nucleari. Questo potrebbe avere un effetto attraverso tutta la regione, inclusi gli stati che producono petrolio. A questo punto però noi stiamo considerando una guerra che potrebbe distruggere gran parte della società umana. Anche se le cose non andassero così, verosimilmente un attacco agli afghani avrà principalmente l'effetto che molti degli analisti si aspettano: potrebbe aumentare la lista dei sostenitori di Bin Laden, così come egli spera. Anche se fosse ucciso, farebbe poca differenza. La sua voce sarebbe ascoltata dalle cassette che sarebbero distribuite in tutto il mondo islamico ed egli sarebbe riverito come un martire, ispirando altri. E' importante tenere a mente che un kamikaze - conducendo un camion dentro una base militare USA - cacciò la maggiore forza militare del mondo dal Libano 20 anni fa. Le occasioni per simili attacchi sono illimitate. E gli attacchi suicidi sono molto difficili da prevenire.

B92: "Il mondo non sarà più lo stesso dopo l'undici settembre 2001". Lei crede che sia vero?

Chomsky: Gli orrendi attacchi terroristici di Giovedì sono qualcosa di specificatamente nuovo nelle vicende del mondo, ma non nella loro portata e caratteristica, bensì nell'obbiettivo. Per gli Stati Uniti questa è la prima volta dalla guerra del 1812 che il territorio nazionale è oggetto di un attacco, non fu mai nemmeno minacciato. Le sue colonie sono state attaccate, ma non il territorio nazionale. Durante questo periodo gli USA hanno virtualmente sterminato la popolazione indigena, conquistato metà Messico, intervenuto violentemente le regioni circostanti, conquistato le Hawaii e le Filippine (uccidendo centinaia di migliaia di Filippini), e nell'ultima metà del secolo particolarmente, esteso con la forza il dominio nella maggiorparte del pianeta. Il numero delle vittime è colossale. Per la prima volta i colpi sono stati diretti nella direzione inversa. La stessa cosa è vera, anche più drammaticamente, dell'Europa. L'Europa ha sofferto distruzioni atroci, ma da guerre interne, mentre nel frattempo colonizzava il mondo con estrema brutalità. Non ha subito vittime da attacchi delle sue vittime esterne, con rare eccezioni ( L'IRA in Inghilterra per esempio). E' perciò naturale che la NATO unisca le forze in appoggio agli Stati Uniti; centinaia di anni di violenza imperialista hanno un impatto enorme sulla cultura intelletuale e morale. E' giusto dire che questa e' una nuova notizia nella storia del mondo, ma non per le dimensioni della sua atrocità - purtroppo - ma a causa del suo obbiettivo. Come l'occidente deciderà di reagire è una questione di suprema importanza. Se i ricchi e i potenti scelgono di mantenere la loro tradizione di centinaia di anni e rispondere con violenza estrema, contribuiranno all'escalation del ciclo della violenza, in una dinamica familiare, con conseguenze a lungo termine che potrebbero essere preoccupanti. Ovviamente questo è tutt'altro che inevitabile. Un risveglio pubblico all'interno delle società più libere e democratiche potrebbe modificare la politica verso un corso molto più umano e onorevole.

Traduzione di Marco Saverio Loperfido

Nessun commento: