07 febbraio 2008

Cronache dal falsario.





Enrix "C'è un articolo in preparazione su cui non voglio anticipare niente, tanto meno ad una persona chiusa ed ottusa come te.

Sappi soltanto, che Gabriele Paradisi è di Bologna, che quella mattina era alla stazione, e che fra quei morti che tu hai elencato c'era una sua cara amica, della sua stessa età."



Gabriele Paradisi: "Un paio di precisazioni poiché sono stato nominato.

Nel 1980 vivevo da studente a Bologna. Il 2 agosto però non ero in città. Erano finiti i corsi e gli appelli d’esame. Inoltre era sabato e normalmente i fine settimana li trascorrevo in famiglia, in Romagna. Ero stato a Bologna il mercoledì precedente ed ero transitato, per l’ultima volta, dal sottopasso posto esattamente sotto alla sala d’aspetto di seconda classe dove ci fu l’esplosione.

Franca, abitava nella mia stessa palazzina ed era amica di uno dei ragazzi con cui dividevo l’appartamento, poco fuori porta S. Vitale. Per arrivare da noi, dalla stazione, si prendeva l’autobus numero 37. Quella mattina quell’autobus fu utilizzato per raccogliere i morti.
Con Franca c’eravamo conosciuti pochi mesi prima. Lei lavorava da poco al Self Service della Stazione e fu uno dei primissimi nomi che vennero resi pubblici, ovviamente.
Quella mattina un altro mio amico si trovò in mezzo alla tragedia. Era infatti sul treno per Chiasso fermo sul primo binario. Fu uno di quelli che prestarono i primi soccorsi. Era un ragazzo algerino, studiava ingegneria e per tirare su due soldi faceva l’aiuto barista nel bar della facoltà.
Fin qui il mio racconto. "


Enrix: "No, come ti ha già detto, non era presente il giorno della strage. L’equivoco è nato dal fatto che l’anno scorso durante un nostro incontro Gabriele mi raccontò molti dettagli di quel fatto, e siccome lui vive, ha studiato, e lavora a Bologna, io ho ricordato male il suo racconto.
Il suo era un racconto che derivava da testimonianze di suoi amici presenti, ed io non ricordavo questo particolare, ma ero convinto ed in buona fede che egli stesso avesse visitato quei luoghi dopo la strage. Però che lui abbia perso un amica quel giorno, questo è vero."
Ne ho parlato con Gabriele molti mesi fa, di questa cosa, e dopo mesi per me errare humanum est. "

Io mio commento: dunque in una frase Enrix riesce a infilarci due bugie. La persona di cui parla non era una "cara amica" di Gabriele ma amica di un suo coinquilino. Gabriele non era neanche a Bologna quel giorno, figuriamoci sul luogo della strage. Se il primo è un tentativo squallido di di enfatizzare la relazione con questa povera ragazza, la seconda bugia è qualcosa di clamoroso. Ma come si fa a dimenticare un "dettaglio" del genere?
Se non conoscessimo bene, molto bene, il soggetto il questione potremmo anche concedergli il beneficio del dubbio. Ma non è certo la prima panzana che esce dalla sua tastiera e per contro lui invece cerca di ravanare ed enfatizzare eventuali errori altrui, magari stimati e apprezzati scrittori per errori, se vogliamo chiamarli tali, assolutamente veniali e in nessuna maniera determinanti. Per non parlare della sua ultima creatura, il blog in cui vorrebbe sbugiardare e ridicolizzare chi non la pensa come la sua testolina ignorante e stupidotta, opera che gli è valsa una sfilza di figure barbine non essendo riuscito a sbufalare assolutamente nessuno.
"Errare humanum est", perseverare autem diabolicum.

Nessun commento: