05 aprile 2008

Quando il Tibet era libero. (e i Tibetani schiavi)



Continua l'attività di disinformazione sui media occidentali e continua la nostra doverosa e speriamo anche utile attività di sbufalamento, non inventandoci nulla tra l'altro, ma semplicemente cercando conferme alle notizie che invece a un' analisi un po' più approfondita appaiono sempre più false e manipolate. Il perchè di queste manipolazioni forse potreste trovarlo qui.

L'ultima vaccata è quella della foto che vedete che ritrarrebbe dei militari cinesi con abiti da monaci buddhisti (vero), poco prima della rivolta ( falso), vistiti così per fare da agenti provocatori (a che pro? la Cina ha tutto l'interesse a tenere tranquilla la situazione). La verità la potete leggere su quest' articolo del giornalista belga Michel Collon.

Inoltre segnalo a chi pensa che il Tibet fosse, prima della ricongiunzione con madre patria Cina , un paradiso in terra segnalo quest' articolo di Michael Parenti e questo documentario di 23 minuti della CCTV (in Inglese).

3 commenti:

Roberto ha detto...

concordo appieno su quanto da te esposto.tra tutti coloro che criticano quanto sta accadendo in cina la passione domina sulla ragione,o sulla conoscenza effettiva di quella che era la realtà tibetana prima dell'occupazione cinese.
ciò ovviamente non toglie che negare la possibilità a chicchessia di esercitare la propira libertà di culto,espressione,fede è quanto di più aberrante uno stato possa fare

Anonimo ha detto...

"Caccia al gatto, la Cina si prepara alle Olimpiadi"

Strano modo di prepararsi alle Olimpiadi quello dei Cinesi. Prima bloccano tutte le spedizioni sull’Everest fino al 10 maggio, e c’è chi ha sostenuto che tale iniziativa sia stata intrapresa per paura che il “tetto del mondo” potesse essere utilizzato dalle associazioni a favore dell'indipendenza del Tibet per protestare contro l'occupazione cinese. Ma sappiamo bene che niente sta fermando i tibetani. Le violenze continuano e nonostante i tentativi di minimizzare da parte del governo cinese, arrivano gli echi e partono dimostrazioni in diverse parti del mondo. Le televisioni se ne occupano. La Cina rischia il boicottaggio delle Olimpiadi. Tuttavia, in tutto questo trambusto, ci sono altri esseri viventi che stanno subendo violenze e maltrattamenti, che passano sotto silenzio.

Sono i gatti cinesi, soprattutto quelli della capitale. Piccoli e indifesi, non rimane loro che tentare di scappare. Poi però vince il più forte e, abbassata la testa, vengono infilati in gabbie orribili, ammassati l’uno sull’altro, impossibilitati persino a muovere la testa. Tanto che importanza ha? Devono morire… Sembra che il motivo di questo accanimento contro i gatti sia una serie di notizie false e pregiudizievoli messe in giro da campagne governative, il cui scopo è quello di presentare Pechino alla vigilia delle Olimpiadi come una città in cui regna l’ordine supremo. E così si spingono i cittadini a credere che i gatti portino malattie e che siano stati in parte responsabili della Sars. I cittadini esasperati se ne liberano, le strade si riempiono e scattano anche reazioni estreme, quasi da panico, come quella nei pressi di un asilo, dove gli insegnanti hanno preso a bastonate fino a farli morire sei gatti, per paura che contagiassero i bambini.

Poi arrivano i “rastrellatori” e li portano in veri e propri campi di concentramento nella parte alta della città, dove vengono letteralmente abbandonati e lasciati al loro destino di morte: senza cibo, né acqua, in preda alle malattie che, in queste condizioni, si diffondono velocemente. Le sofferenze possono durare anche giorni e non si prendono la briga neanche di sopprimerli con un’iniezione letale. Per fortuna esistono anche in Cina persone caritatevoli: la signora Hu Yuan, 80 anni, ha aperto un vero campo per gatti rifugiati e sta cercando di intercedere con le autorità cinesi affinché cessi questo oltraggio. Sostiene che molte famiglie si liberano volentieri dei propri gatti, in questa situazione, perché non hanno soldi sufficienti a mantenerli e per questo ha suggerito di distribuire cibo per gatti gratis. Ma il governo non ne vuole sapere e alla signora Yuan e ai suoi collaboratori è stato vietato l’accesso nelle “zone lager”. Insomma, per noi sembra un vero e proprio incubo. Ma da quelle parti sembra normale. Già, perché in fondo in Cina gli animali sono meno che niente. Sono ben conosciuti i maltrattamenti nei loro confronti e in Cina non esiste neanche una legislazione sui loro diritti. Nel 2006, come ha riportato recentemente l’Economist, qualcuno aveva presentato una proposta di legge sui diritti degli animali, conclusasi con un nulla di fatto.

La strada da fare è ancora molta, in un Paese in cui si mangiano i cani, si deportano i gatti, si tengono gli orsi in gabbie minuscole perché la loro bile serve per la fabbricazione di alcuni medicinali. E non dobbiamo dimenticare quanto sono “speciali” gli zoo cinesi. Le famigliole vanno lì con tanto di bambini al seguito per assistere a spettacoli crudeli come leoni affamati che sbranano mucche calate dall’alto, proprio come nella scena dei raptors in Jurassic Park. Ora, nel mirino ci sono soprattutto i gatti, perché così vuole il governo cinese. Ma per loro non ci sono grandi manifestazioni. Le televisioni non se ne occupano e soltanto in rete si può trovare qualche articolo o raccolta di firme contro questo atroce rastrellamento dei poveri felini in Cina. Una cosa, però, è certa: chi ama gli animali ha un motivo in più per boicottare queste Olimpiadi.
Tiziana Lanza


Per fortuna che tu che difendi il governo cinese voti per la Sinistra arcobaleno dove, mi risulta, uno dei quattro partiti che la compongono sia un movimento ambientalista e animalista, cioè i Verdi...
Sulla Cina ti invito ad andare ad ascoltare quello che dice Marco Ferrando, che non credo certo che possa essere accusato di essere uno strumento dell'informazione occidentale manipolata...
O che abbia pregiudizi anticomunisti o anticinesi...
O che sia razzista...

Comunque sulla questione potresti ascoltare anche l'opinione di Turigliatto (Sinistra Critica) o dei leader della Sinisttra arcobaleno, Bertinotti in testa...
Tutti notoriamente razzisti, anticomunisti e con fortissimi pregiudizi anticinesi, oltre che fedeli fruitori acritici dell'informazione occidentale, che non hanno mai criticato...

Vedo che bolli chiunque si permetta
di criticare il governo cinese come "razzista"...
Che è come dire che chiunque critichi l'operato del governo israeliano è un antisemita razzista con simpatie naziste...
O che chiunque critichi l'operato del governo Usa sia antiamericano...

A proposito di razzismo...
Vedo che non parli mai dei Ceceni...
Immagino che per te sia vietato criticare anche la Russia...
Eh già, tanto visto che i ceceni sono musulmani sono tutti terroristi,vero?
A giudicare da come la pensi sui Serbi e gli Albanesi e sui fatti avvenuti in Kosovo mi sa che è proprio così...

Io non sono anticinese o razzista, critico il governo cinese, che è cosa ben diversa...

Come diceva D'Alema?
Ah, sì...
"Certa sinistra è inutile e dannosa"...
Ecco, mi sa che tu rientri in questa categoria...

Jean Lafitte ha detto...

davvero interessante quello che dici sui gatti.

cosa c'entra con la manipolazione delle informazioni?

sui Ceceni. se leggi i miei link vedrai che sono tutt'altro che islamofobo. solo che la situazione mi sembra un tantino differente col Tibet, per fortuna del Tibet.

Ferrando, Bertinotti , Turigliatto, persone rispettabilissime ma non molto informate evidentemente. hanno altro da fare...

sulla questione che dicevi antisemitismo. si succede spesso che uno che critica il governo di israele viene tacciato di essere antisemita.
la differenza che l'informazione su Israele è molto più equilibrata, qui vedo solo attacchi ignobili contro la Cina.
e soprattutto attacchi basati su prove false, come dimostrato.