30 giugno 2008

Apriamo una discussione sul "Travaglismo"



Prendo al balzo l'occasione offertami dal commento che pubblico qui sotto di Mr Xyz per lanciare una discussione sul c.d. Travaglismo.

"Ripasso su questo blog dopo molto tempo... Siccome so che in questo spazio si "ritrovano" molti fan di Travaglio (pur non amandolo non sto usando questa espressione in tono dispregiativo), avendo trovato uno stralcio di un'intervista a Travaglio pubblicata in un libro ucito un mesetto fa avevo una curiosità da soddisfare... Questa è la parte dell'intervista in questione: "Ma tu eri berlusconiano? Balle spaziali. Ho sempre votato contro Berlusconi. Lo ha scritto anche Giancarlo Perna. Parla di quando Berlusconi era imprenditore. Ma non esistevano berlusconiani all’epoca (…). Perna pensa che io mi sia buttato a sinistra. Mentre io sono anticomunista oggi come lo ero allora. Però non c’è più il comunismo, e quindi non mi sembra il caso di perdere tempo. Sarebbe come schierarsi contro i cartaginesi. Sei proprio di destra! Se non fosse Berlusconi il capo della destra, io starei lì! In Francia voterei a occhi chiusi per uno Chirac, un Villepin. Per Sarkozy no perché è un tamarro. In Germania voterei Merkel sicuro. Mi piacevano molto Reagan e la Thatcher. Ma perché se sei di destra, i girotondini ti amano tanto? Perché la mia destra non esiste. È immaginaria. È la destra liberale. Cavour, Einaudi, De Gasperi, Montanelli. Tutti morti. Facci si considera un Travaglio di destra. Il Travaglio di destra c’è già, sono io. Lui non è nè Travaglio, nè di destra. È un berluscraxiano. Uno dei tanti. Uno stralcio del libro è stato pubblicato da La Stampa di oggi. Il Rompiballe, libro-intervista di Claudio Sabelli Fioretti a Marco Travaglio (Aliberti Editore, 15 euro)." Personalmente sono rimasto parecchio sorpreso nel leggere che Travaglio, oltra a confermare di essere tuttora convintamente anticomunista, "voterebbe ad occhi chiusi per la Merkel, Chirac, Villepen" e che esprima vivo apprezzamento per Reagan e la Tatcher... Quello che volevo chiedere al padrone di casa (Jean Lafitte), a Sympatros, Sagra o Rondinelibera, è: 1) eravate al corrente che Travaglio fosse un uomo convintamente di destra (nel corso dell'intervista lo ribadisce con forza in più di un passaggio)? 2) nel caso la risposta sia "sì" come potete renderlo oggetto di una così smodata e accesa ammirazione (evito di usare espressioni come "eleggerlo a vostro mito o guru" perchè come detto il mio obiettivo non è quello di insultare o provocare)? Lo so, una prima risposta è ovvia e intuitiva, l'ammirazione nasce dal fatto che è visceralmente e ferocemente antiberlusconiano... Ma se è per questo anche alcuni movimenti neofascisti odiano Berlusconi e lo criticano in modo aspro e feroce... Non fraintendetemi... Non sto dicendo che Travaglio sia un fascista... Quello che voglio dire è che il fatto che qualcuno combatta contro lo stesso nemico contro il quale combattiamo noi non è una condizione sufficiente perchè possa godere della nostra stima... Come disse Bertinotti in occasione della campagna elettorale del 2006, quando gli fu chiesto se dopo l'endorsement della Confindustria nei confronti dell'Unione la considerasse una sua alleata, "Non sono uno di quelli che pensa che il nemico del mio nemico sia mio amico"... Il titolare di questo blog e i suoi frequentatori abituali sono sì antiberlusconiani, ma sono anche comunisti (almeno questo è quello che mi sembra di capire)... Ora, per un comunista Reagan e la Tatcher dovrebbero rappresentare il peggio del peggio... In quanto convinti assertori del liberismo sono stati accusati dalla sinistra di aver distrutto il welfare state e indebolito pesantemente i sindicati e di aver compiuto operazioni di macellaria sociale, oltra che di essere imperialisti e guerrafondai (questa non è la mia valutazione, da radicale e quindi da liberista io li apprezzo, ma queste sono le critiche che sono state rivolte loro da sinistra)... Un comunista non potrebbe mai "votare ad occhi chiusi" per Chirac (l'uomo che ha lottato contro Mitterand, uno dei simboli della sinistra europea), Villepen o la Merkel... Cioè, con Travaglio avete in comune l'obbiettivo immediato, ovvero rovesciare Berlusconi, ma ideologicamente (stando a quanto afferma lui, e non ho motivo di credere che riguardo le sue tendenze politiche affermi il falso) siete lontani anni luce... Concordate sul rovesciare Berlusconi ma molto probabilmente avete idee diametralmente opposte sul che cosa bisogna fare dopo, sulle politiche che dovrebbe mettere in campo un ipotetico governo ideale, dettate da differenze ideologiche e da una visione fdella società agli antipodi... Quindi la domanda è: perchè eleggere Travaglio come intellettuale di riferimento e non invece uno tipo -dico il primo che mi viene in mente, ma ce ne sono un'infinità- Nanni Moretti?... In fin dei conti anche lui combatte con tutte le sue forze Berlusconi (non si può dire che non lo critichi con veemenza o che gli risparmi qualcosa), però oltre all'antiberlusconismo con intellettuali di quel tipo avete in comune anche lo stesso progetto di società, in virtù del fatto che sostenete e sposate la stessa ideologia politica... Quello che francamente trovo paradossale è che nonostante la sinistra abbia sempre prodotto una quantità enorme di uomini politici e di intellettuali (intesi come scrittori, giornalisti, filosofi, ecc..) -e questo è un suo merito- oggi i due campioni dell'antiberlusconismo nonchè due tra i personaggi più amati dall'univeso dei militanti di sinistra siano - sul versante giornalistico e politico - Travaglio e Di Pietro, ovvero uno che ha come modello Reagan e la Tatcher e l'altro che, anche se non l'ha mai dichiarato pubblicamente, voci di corridoio davano, durante il periodo della 1a Repubblica, a metà strada tra la parte più conservatrice della Dc e l'Msi... Ringrazio tutti quelli che vorranno rispondere in modo costruttivo soddisfando questa mia curiosità... Come detto il mio obiettivo è quello di cercare di capire, non di scatenare gazzarre... Anche perchè, nonostante le mie idee siano distanti anni luce da quelle che leggo qui e nonostante le prime volte che sono intervenuto su questo blog abbia formulato critiche pesanti devo riconoscere a Jean Lafitte di aver sempre pubblicato i miei commenti..."

Di carne al fuoco ce n'è tanta e ora sono stanchino per rispondere analiticamente a tutto.
Magari lo farò in un secondo momento.
Però prima di andare a nanna (dopo una notte insonne a festeggiare con amici spagnoli e tedeschi la fine degli Europei di calcio) faccio queste considerazioni.
La prima è che ringrazio Mr Xyz per riconoscere la mia onestà nel pubblicare i commenti. Visto che in passato, non lo nascondo, sono stato accusato di censura, non può che farmi molto piacere.
In secondo luogo riguardo a Sagra e Sympatros per esempio, non so se siano comunisti o di sinistra. Mi sembrano semplicemente delle persone che si battono contro le mistificazioni dei soliti noti (e ignoti). Non ricordo discussioni di politica con loro. Non saprei proprio collocarli. Il fatto che tu pensi che siano "comunisti" in un certo senso si riconduce al discorso nel nemico del mio nemico... ma ti diranno loro.
Su Travaglio. Si sapevo benissimo le sue idee e lui non le ha mai nascoste. Ti dirò che quando l'ho incontrato ho notato un suo fare disponibile però certamente "aristocratico" e a disagio in quella specie di centro sociale che è la nostra facoltà di lettere.
Nel merito sono piuttosto d'accordo quando parla di Chirac e Villepen, meno di Reagan e Tatcher.
Quando si lotta contro un pericolo per la democrazia, la storia italiana insegna, possono stare insieme e anche bene Togliatti e De Gasperi, Nenni ed Einaudi. E in questo senso che rispetto Marco pur non condividendone le idee politiche, ne riconosco la dignità e la legittimità riconoscendone anche l'onestà intellettuale.
Penso che si sbagli di grosso quando pensa che il comunismo è morto ma iil suo ruolo non è nè quello dello storico nè quello del politico. Lui è un cronista. E diciamolo bravo come pochi. Non solo a raccogliere e raccontare i fatti. E' un grandissimo comunicatore. Può parlare per ore, senza annoiare, tirando sempre fuori spunti interessanti. La cosa incredibile è che ha dei tempi comici straordinari. La gente che lo ascolta, ride. In questo è stato pateticamente imitato da Facci e qualche imbecillante dilettante che hanno cercato di farne il controcanto e di attaccarlo con le sue stesse armi con risultati patetici.
Per il resto, se ho tralasciato qualche tema, ne riparliamo nei prossimi giorni.

23 commenti:

sagra ha detto...

Per tutti quelli che pensano male

"Il titolare di questo blog e i suoi frequentatori abituali sono sì antiberlusconiani, ma sono anche comunisti (almeno questo è quello che mi sembra di capire)...

Non hai capito un accidente!

Quando il Duce perse il consenso degli italiani per aver palesemente dimostrato di essersi comportato come un pericoloso buffone, la ribellione coinvolse l'intero arco politico, dai monarchici, ai conservatori delusi, ai democristiani, liberali, socialdemocratici, socialisti ed ovviamente comunisti.

Poichè i pericolosi buffoni ritornano e gli italiani hanno la memoria corta, essere un convinto antiberlusconiano resta una grandezza assoluta, e comprende indifferentemente la Destra, il Centro e la Sinistra.

Berlusconi sogna l'Impero.
Noi vogliamo la Democrazia.
Democrazia significa soprattutto "Libertà, uguaglianza, fraternità".

Riesci ad immaginarti Berlusconi uguale a te, e magari fraterno nei tuoi confronti?
E soprattutto riesci a raffigurarti libero nei confronti di personaggi come i suoi sgherri parlamentari?

Tu che vedi comunisti dappertutto, cosa riesci a vedere attraverso i tuoi occhiali di Berluscones?

Anonimo ha detto...

Che divina goduria vedere come sono incazzati neri i fan di Berlusconi (vabbè che è il loro colore abituale...), a partire da quel vecchio rancoroso di Guzzanti, che oggi sul suo blog e sul "Giornale" mostra d'essere letteralmente fuori di sè:


http://www.paologuzzanti.it/


Questo sì che è divertimento!!


Cordiali saluti al padrone di casa, a Sagra e e a Sympatros

Carlo Asili

Anonimo ha detto...

ciao a SAGRA......meraviglioso nik...
TIGROTTo....
.non è una questione politica..
..è una questione MORALE..
Chi deve governare un Paese
DEVE governare per il Popolo
e per il Paese..
e NON “governarsi”i suoi
AFFARI..
visto..letto...scritto
rdl....

Anonimo ha detto...

per Jean La fitte (1):
addirittura un intero post dedicato al mio commento...
Per correttezza avrei dovuto inserire un link…
Il pezzo che ho riportato l’ho letto su “La Stampa.it”, mentre un altro stralcio del libro l’avevo trovato sul forum di marcotravaglio.it…
Il libro comunque è in libreria, quindi chiunque lo desidera può acquistarlo e verificare l’autenticità del pezzo!

"La prima è che ringrazio Mr Xyz per riconoscere la mia onestà nel pubblicare i commenti. Visto che in passato, non lo nascondo, sono stato accusato di censura, non può che farmi molto piacere."
Come chiunque può verificare andando a rileggere i primi commenti che ho lasciato quando mi sono imbattuto per la prima volta in questo blog all'incirca 3 o 4 mesi fa il loro tono era molto duro e critico (e se vogliamo anche fortemente provocatorio), in virtù del fatto che le mie idee sono assai diverse da quelle espresse in questa sede (il bello del mondo dei blog è anche quello che grazie all'anonimato e agli pseudonomi si può anche discutere senza prendersi troppo seriamente e magari andare un po' sopra le righe... Finchè non si sconfina nell'insulto gratuito la cosa è divertente, no?)...
Nonostante questo i miei interventi sono sempre stati pubblicati...
Ovviamente questo non sposta di una virgola i miei giudizi, però visto che non tutti i titolari di un blog pubblicano commenti contrari alle loro idee e visto che mi ritengo una persona corretta mi pareva giusto rilevarlo...
Poi chiaramente parlo a titolo personale (sulla base del trattamento che ho ricevuto io), non sono in grado di pronunciarmi su eventuali querelle tra JL e altre persone...

"In secondo luogo riguardo a Sagra e Sympatros per esempio, non so se siano comunisti o di sinistra. Mi sembrano semplicemente delle persone che si battono contro le mistificazioni dei soliti noti (e ignoti)."
A questo rispondo dopo

"Su Travaglio. Si sapevo benissimo le sue idee e lui non le ha mai nascoste. Ti dirò che quando l'ho incontrato ho notato un suo fare disponibile però certamente "aristocratico" e a disagio in quella specie di centro sociale che è la nostra facoltà di lettere."
A prescindere dai giudizi di merito su quello che dice effettivamente la sensazione che trasmette è quella di una persona un po' snob con la puzza sotto il naso (per questo mi fa piacere che anche tu che sei un suo ammiratore ammetta che ha un fare "aristocratico"), fatto che a molti (me compreso) lo rende istintivamente antipatico...
Mi concedo un paragone azzardato...
Secondo me è un antipatico "alla Tremonti" (nel senso che quando parla ha lo stesso atteggiamento da primo della classe, da professorino, comprese le smorfie e la mimica facciale), però a differenza di Tremonti Travaglio ha anche l'ironia...
A volte guardando "AnnoZero" mi ha fatto ridere...
Anche se posso non essere d'accordo con lui ammetto che in certi passaggi sa essere forte...

"Quando si lotta contro un pericolo per la democrazia, la storia italiana insegna, possono stare insieme e anche bene Togliatti e De Gasperi, Nenni ed Einaudi. E in questo senso che rispetto Marco pur non condividendone le idee politiche, ne riconosco la dignità e la legittimità riconoscendone anche l'onestà intellettuale."
Quindi se ho capito bene la teoria è quella secondo la quale così come durante la seconda guerra mondiale forze che in condizioni normali si sarebbero tra loro combattute si unirono in nome della necessità di sconfiggere un nemico maggiore, allo stesso modo persone di sinistra possono convivere con persone di destra in nome di un nemico più grande, ovvero Berlusconi, che sta al presente così come il fascismo stava agli anni venti e trenta, è corretto?

Anonimo ha detto...

Per Jean Lafitte (2):
"E' un grandissimo comunicatore. Può parlare per ore, senza annoiare, tirando sempre fuori spunti interessanti. La cosa incredibile è che ha dei tempi comici straordinari. La gente che lo ascolta, ride. In questo è stato pateticamente imitato da Facci e qualche imbecillante dilettante che hanno cercato di farne il controcanto e di attaccarlo con le sue stesse armi con risultati patetici."
Dissento sulla valutazione di Facci.
Ho scoperto che è uno dei giornalisti in assoluto più detestati della rete...
Digitando il suo nome su un motore di ricerca compaiono pagine su pagine zeppe di commenti, e gli epiteti più usati nei suoi confronti sono senza dubbio "servo" e "leccaculo"...

L'equazione che molti fanno è la seguente:
Siccome dichiara di votare per il centrodestra e scrive su "il Giornale", e visto che il suddetto quotidiano appartiene a Berlusconi e che in molti casi Facci ha polemizzato con Travaglio allora significa che Facci è un servo supino al potere, uno dei tanti yesman al servizio di un padrone che li tiene al guinzaglio e a cui sono allineati al 100%, incapaci di esprimere un pensiero proprio, e per questo non merita altro che di essere criticato…
Però seguendo questo ragionamento allora anche Travaglio dovrebbe essere considerato un servo…
Ha scritto sull’Unità, su Repubblica e sull’Espresso, tutti schierati con il centrosinistra, e ha dichiarato di aver votato per l’Unione…
Perché allora non dovrebbe essere considerato un servo di Prodi?
Di fronte ad un’affermazione di questo tipo mi verrebbe sicuramente ribattuto che si tratta di un ragionamento assai superficiale, perché scrivere su un giornale politicamente schierato non equivale ad essere uno zerbino e che Travaglio non ha risparmiato attacchi alla coalizione che ha votato…
Niente da eccepire…
Se però molti di quelli che criticano Facci lo leggessero si accorgerebbero che non è uno yesman, in quanto dalle colonne de “il Giornale” ha espresso in molte occasioni posizioni contrarie e decisamente polemiche nei confronti del centrodestra…
Ad esempio, provenendo dalla famiglia dei socialisti, è un laico doc (con qualche venatura anticlericale), e su tutte le questioni eticamente sensibili (referendum sulla procreazione, eutanasia, diritti per le coppie omosessuali, ecc…) ha sempre criticato aspramente le posizioni filo-papiste del centrodestra…
In occasione delle ultime elezioni ha criticato veementemente la composizione delle liste del Pdl e denunciato l’epurazione degli esponenti liberali, inviando una lettera al Riformista dal titolo “Che schifo. E adesso come li voto?”
Ecco qualche stralcio:
“(…) abbiamo la giornalista del Tg4 Gabriella Giammanco, e Gabriella Carlucci, Elisabetta Gardini, l'avvocatessa Nunzia Di Girolamo già indicata come «la nuova Mara Carfagna» come se ci fossimo già abituati alla vecchia. Chissà che hanno pensato Elio Vito e Antonio Martusciello nel vedersi esclusi a vantaggio della nota conduttrice Elisa Alloro: questo mentre Maurizio Gasparri aveva il fegato di spiegare che le sciampiste stanno tutte a sinistra (…)”
“Ma è la destra che traccia il solco, benché sempre più destra: il baricentro giocoforza si è spostato verso l'ex Alleanza nazionale e sconta la necessità di non cedere terreno alla neo forza di Francesco Storace, mentre sempre verso destra soffia ormai il vento (il refolo) dei pro life di Giuliano Ferrara. L'esito più sostanziale e sottaciuto, nelle liste del Pdl, è stato un'autentica caccia al laico: inteso come chiunque avesse un passato liberale, socialista e non propriamente devoto. «I clericali hanno fatto una vera mattanza soprattutto in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Umbria», mi raccontava ieri un neo candidato ben piazzato nella lista della Campania.
Esempi? Tanti, ma spicca più di tutti il caso del lombardo Dario Rivolta. E così, già promotore di legislazioni sulle coppie di fatto, a destra avanza la deriva vandeiana e la rincorsa al rassicurante benestare della Chiesa. Addio, ex partito liberale di massa. Eppure «non c'è giornale o forza politica disposta a raccontare che la Chiesa, in Italia, non sposta un solo voto» mi raccontava lunedì mattina Nando Pagnoncelli. Che poi non è neanche vero: il mio voto l'ha quasi spostato.”

Questo è quello che invece ha scritto subito dopo le elezioni (su “il Giornale”):
“Può esistere un'altra destra? C’è uno spazio serio a destra per i distinguo? C’è spazio per chi non reputi la Fallaci un vertice della cultura occidentale? C’è spazio, a destra, per chi non sia ossessivamente filo-israeliano? C’è spazio per chi non sia clericale? C'è spazio per i garantisti di vecchio stampo? C'è spazio per chi non sia disposto a difendere, sempre e in ogni caso, il corporativismo di tutte quelle categorie che notoriamente evadono il fisco? C’è spazio per chi sia disposto a riconoscere un pur minimale fondamento a certe questioni ambientaliste?”.

Questo giusto per fare qualche esempio…
Insomma, il suo non mi sembra propriamente il comportamento di uno yesman servo e leccaculo, visto che dice quello che pensa anche se non è in linea con le posizioni del movimento politico del suo editore senza farsi alcun problema di sorta…
Poi il suo stile può piacere o meno, ma sicuramente non è un pupazzo piatto e banale…
Accostarlo ai vari Belpietro, Giordano, Ferrara, Feltri o Fede mi sembra intellettualmente disonesto, oltre che oggettivamente non corrispondente al vero…

E comunque ironico e paradossale che uno di destra che scriveva sul Giornale di Montanelli sia finito all’Unità e a votare per il centrosinistra e che invece uno di sinistra che scriveva sull’Unità sia poi finito a scrivere sul Giornale votando per il centrodestra…
L’inversione di ruoli che c’è stata, unita al fatto che i due si beccano continuamente, ha del surreale…

Anonimo ha detto...

Per Sagra (1):
“Per tutti quelli che pensano male
"Il titolare di questo blog e i suoi frequentatori abituali sono sì antiberlusconiani, ma sono anche comunisti (almeno questo è quello che mi sembra di capire)...
Non hai capito un accidente!”

Basandomi sul fatto che il titolare di questo blog ha più volte affermato di essere comunista (non lo sto dicendo in tono dispregiativo), l’ultima in occasione del voto di aprile, e che non ho mai letto un commento discordante da parte delle persone che ho citato su questioni di natura politica, ho pensato (in virtù del comune antiberlusconismo), che anche queste avessero lo stesso orientamento politico del padrone di casa…
Siccome però non leggo questo blog tutti i giorni (e i relativi commenti) e non ho mai letto niente di quello che le suddette persone scrivono all’infuori di questo blog può essere benissimo che io abbia fatto un accostamento semplicistico ed errato…
Se è così non ho alcun problema a chiedere scusa…

“Tu che vedi comunisti dappertutto, cosa riesci a vedere attraverso i tuoi occhiali di Berluscones?”
Non sono uno di quelli che vedono “pericoli rossi” dietro ad ogni angolo e non sono nemmeno un Berluscones…
Personalmente sono un liberale…
E per liberale intendo proprio liberale (la precisazione è d’obbligo, visto che oggi praticamente tutti usano questo termine, e nel 99% dei casi a sproposito)…
Per intenderci: Locke, Montesquieu, Mises, Hayek, Popper, Friedman, Einaudi…
Semplificando in modo brutale: un liberale crede nella libertà (intesa come libertà di fare tutto ciò che non lede i diritti di terze persone), è convinto che essa vada estesa il più possibile e in ogni ambito (quindi sia per quanto l’economia che la sfera personale) e guarda con sospetto lo Stato, che vede come un’entità potenzialmente pericolosa per la libertà personale (infatti uno dei cavalli di battaglia del liberalismo è quello dello “Stato minimo”); uno dei principi cardine del liberalismo è inoltre quello della laicità.
Il liberalismo è dunque una cosa diversa sia dalla “destra” sia dalla “sinistra”.
Appunto perché è una cosa distinta, come credo di aver scritto anche qui, sono sempre stato un simpatizzante radicale…
Il partito radicale fa parte della famiglia liberale (come è noto nasce da una scissione all’interno del Pli e in Europa e un membro dell’Eldr, il gruppo dei liberali) e fino al 2006 si è sempre presentato alle elezioni da solo…
Quando il gruppo dirigente ha deciso di fare un accordo con l’Unione a me l’idea non è per nulla piaciuta…
Se proprio ci si doveva alleare con qualcuno preferivo il centrodestra…
Con la destra i liberali hanno in comune (almeno in teoria) la stessa visione dell’economia e l’idea di uno Stato che deve avere un peso ridotto, mentre con la sinistra (sempre in teoria) hanno in comune il valore della laicità e la visione sulle questione eticamente sensibili…
Per me la domanda era:
E’ più facile lavorare da dentro per rendere il centrodestra più laico oppure il centrosinistra più liberista?
Secondo me se la sinistra non può diventare reaganiana o tatcheriana in economia, altrimenti non sarebbe più sinistra, mentre invece non sta scritto da nessuna parte che la destra debba essere per forza clericale (i gollisti francesi sono ultra-laici, il partito popolare di Aznar aveva i pacs nel programma), quindi si poteva ottenere di più con il centrodestra…
Siccome però alle ultime elezioni sia il csx che il cdx erano impresentabili (il primo sul versante della laicità non ha fatto nulla, mentre il secondo grazie a Tremonti aveva un programma economico socialista, altro che “l’agenda Gavazzi” tanto cara ai radiali!) ho sempre detto che se ci fosse stato un partito liberista e laico che si presentava fuori dai poli avrei votato quello…
Fortunatamente quel partito è arrivato…
Si tratta del Pli di De Luca, che si è presentato fuori dai due schieramenti…
Io sono uno dei 104.000 elettori (lo 0,4%) che l’ha votato, quindi non posso certo accusato di essere un Berluscones…

Anonimo ha detto...

Per Sagra (2):
votare per il cdx in virtù del meno peggio (conosco molti liberali che hanno votato cdx facendo il ragionamento che ho fatto più su) non vuol dire essere servi, Berluscones, forzaitalioti o yesman dementi…
Su Tocqueville ci sono molti blogger ferocemente anticlericali che hanno supportato il Gay Pride oppure che attaccano Tremonti un giorno sì e l’altro pure…

Sgombrato il campo da equivoci (non sono un Berluscones, non ho votato per il cdx verso il quale sono critico per i motivi che ho spiegato, si può votare per il cdx turandosi il naso senza avere il culto del leader e polemizzando duramente) secondo me il paragone con il fascismo non calza…
I partiti realmente fascisti, come ad esempio Forza Nuova, disprezzano Berlusconi e il centrodestra (FN si è presentata da solo, Fiore ha attaccato il Pdl in modo forte, quello che dicono di Fini dopo che ha definito il fascismo male assoluto è irriportabile), tanto è vero che le cose più dure contro Berlusconi le ho letto da blogger di estrema destra e non di estrema sinistra…

Tornando a Travaglio…
L’oggetto della mia curiosità era il fatto che nonostante lui si dichiari di destra gode di una stima e di un’ammirazione da parte di elettori di partiti di sinistra assai superiore a quella generalmente riservata ad un “alleato”…
Tornando all’esempio della Resistenza…
Se io sono un comunista mi posso tranquillamente alleare con Einaudi nella lotta contro il fascismo, ma si tratta appunto di un’alleanza dettata da circostanze di forza maggiore, sicuramente la personalità che stimerò di più sarà Togliatti…
Travaglio invece non mi sembra venga considerato dal mondo della sinistra una persona con la quale bisogna necessariamente allearsi in nome di un nemico comune e di cause di forza maggiore, rimarcando però in modo netto le differenze e mantenendo una certa distanza, ma mi sembra invece addirittura più stimato di giornalisti, scrittori e intellettuali che vengono da quel mondo (di cui hanno sempre fatto parte) e che quindi in teoria dovrebbero essere più in sintonia con l’elettorato di sinistra in nome della comunanza di idee…
Quindi le mie domande erano (solo per quelli che sono di sinistra, così da evitare equivoci):
-Perché molti di voi pur sapendo che Travaglio è di destra lo apprezzano di più di personaggi che sono anch’essi antiberlusconiani e in più che sono di sinistra come voi e che quindi hanno le vostre idee?
-Personalmente mi interesso di politica, guardo le trasmissioni di approfondimenti, leggo qualche quotidiano e qualche libro…
Insomma, non sono un intellettuale però non sono neanche un decerebrato che guarda solo i programmi tipo “Veline” o le partite di calcio…
Nonostante questo sono rimasto molto sorpreso nel leggere queste cose su Travaglio, e sono convinto che la maggioranza delle persone (anche di quelle che lo seguono) non conoscano le sue tendenze politiche…
Secondo voi se a questa cosa venisse data enfasi cambierebbe la considerazione che molti hanno di lui?

A questo punto mi sembra di essermi preso fin troppo spazio e di aver scritto abbastanza.
Ringrazio comunque Sagra per avermi risposto e tutti gli altri che vorranno farlo.

Anonimo ha detto...

Visto che non hai ancora pubblicato i miei commenti te li rimando ripuliti dagli errori ortografici...

Anonimo ha detto...

per Jean La fitte (1):
addirittura un intero post dedicato al mio commento...
Per correttezza avrei dovuto inserire un link…
Il pezzo che ho riportato l’ho letto su “La Stampa.it”, mentre un altro stralcio del libro l’avevo trovato sul forum di marcotravaglio.it…
Il libro comunque è in libreria, quindi chiunque lo desidera può acquistarlo e verificare l’autenticità del pezzo!

"La prima è che ringrazio Mr Xyz per riconoscere la mia onestà nel pubblicare i commenti. Visto che in passato, non lo nascondo, sono stato accusato di censura, non può che farmi molto piacere."
Come chiunque può verificare andando a rileggere i primi commenti che ho lasciato quando mi sono imbattuto per la prima volta in questo blog all'incirca 3 o 4 mesi fa il loro tono era molto duro e critico (e se vogliamo anche fortemente provocatorio), in virtù del fatto che le mie idee sono assai diverse da quelle espresse in questa sede (il bello del mondo dei blog è anche quello che grazie all'anonimato e agli pseudonomi si può anche discutere senza prendersi troppo seriamente e magari andare un po' sopra le righe... Finchè non si sconfina nell'insulto gratuito la cosa è divertente, no?)...
Nonostante questo i miei interventi sono sempre stati pubblicati...
Ovviamente questo non sposta di una virgola i miei giudizi, però visto che non tutti i titolari di un blog pubblicano commenti contrari alle loro idee e visto che mi ritengo una persona corretta mi pareva giusto rilevarlo...
Poi chiaramente parlo a titolo personale (sulla base del trattamento che ho ricevuto io), non sono in grado di pronunciarmi su eventuali querelle tra JL e altre persone...

"In secondo luogo riguardo a Sagra e Sympatros per esempio, non so se siano comunisti o di sinistra. Mi sembrano semplicemente delle persone che si battono contro le mistificazioni dei soliti noti (e ignoti)."
A questo rispondo dopo

"Su Travaglio. Si sapevo benissimo le sue idee e lui non le ha mai nascoste. Ti dirò che quando l'ho incontrato ho notato un suo fare disponibile però certamente "aristocratico" e a disagio in quella specie di centro sociale che è la nostra facoltà di lettere."
A prescindere dai giudizi di merito su quello che dice effettivamente la sensazione che trasmette è quella di una persona un po' snob con la puzza sotto il naso (per questo mi fa piacere che anche tu che sei un suo ammiratore ammetta che ha un fare "aristocratico"), fatto che a molti (me compreso) lo rende istintivamente antipatico...
Mi concedo un paragone azzardato...
Secondo me è un antipatico "alla Tremonti" (nel senso che quando parla ha lo stesso atteggiamento da primo della classe, da professorino, comprese le smorfie e la mimica facciale), però a differenza di Tremonti Travaglio ha anche l'ironia...
A volte guardando "AnnoZero" mi ha fatto ridere...
Anche se posso non essere d'accordo con lui ammetto che in certi passaggi sa essere forte...

"Quando si lotta contro un pericolo per la democrazia, la storia italiana insegna, possono stare insieme e anche bene Togliatti e De Gasperi, Nenni ed Einaudi. E in questo senso che rispetto Marco pur non condividendone le idee politiche, ne riconosco la dignità e la legittimità riconoscendone anche l'onestà intellettuale."
Quindi se ho capito bene la teoria è quella secondo la quale così come durante la seconda guerra mondiale forze che in condizioni normali si sarebbero tra loro combattute si unirono in nome della necessità di sconfiggere un nemico maggiore, allo stesso modo persone di sinistra possono convivere con persone di destra in nome di un nemico più grande, ovvero Berlusconi, che sta al presente così come il fascismo stava agli anni venti e trenta, è corretto?

Anonimo ha detto...

Per Jean La fitte (2):
"E' un grandissimo comunicatore. Può parlare per ore, senza annoiare, tirando sempre fuori spunti interessanti. La cosa incredibile è che ha dei tempi comici straordinari. La gente che lo ascolta, ride. In questo è stato pateticamente imitato da Facci e qualche imbecillante dilettante che hanno cercato di farne il controcanto e di attaccarlo con le sue stesse armi con risultati patetici."
Dissento sulla valutazione di Facci.
Ho scoperto che è uno dei giornalisti in assoluto più detestati della rete...
Digitando il suo nome su un motore di ricerca compaiono pagine su pagine zeppe di commenti, e gli epiteti più usati nei suoi confronti sono senza dubbio "servo" e "leccaculo"...

L'equazione che molti fanno è la seguente:
Siccome dichiara di votare per il centrodestra e scrive su "il Giornale", e visto che il suddetto quotidiano appartiene a Berlusconi e che in molti casi Facci ha polemizzato con Travaglio allora significa che Facci è un servo supino al potere, uno dei tanti yesman al servizio di un padrone che li tiene al guinzaglio e a cui sono allineati al 100%, incapaci di esprimere un pensiero proprio, e per questo non merita altro che di essere criticato…
Però seguendo questo ragionamento allora anche Travaglio dovrebbe essere considerato un servo…
Ha scritto sull’Unità, su Repubblica e sull’Espresso, tutti schierati con il centrosinistra, e ha dichiarato di aver votato per l’Unione…
Perché allora non dovrebbe essere considerato un servo di Prodi?
Di fronte ad un’affermazione di questo tipo mi verrebbe sicuramente ribattuto che si tratta di un ragionamento assai superficiale, perché scrivere su un giornale politicamente schierato non equivale ad essere uno zerbino e che Travaglio non ha risparmiato attacchi alla coalizione che ha votato…
Niente da eccepire…
Se però molti di quelli che criticano Facci lo leggessero si accorgerebbero che non è uno yesman, in quanto dalle colonne de “il Giornale” ha espresso in molte occasioni posizioni contrarie e decisamente polemiche nei confronti del centrodestra…
Ad esempio, provenendo dalla famiglia dei socialisti, è un laico doc (con qualche venatura anticlericale), e su tutte le questioni eticamente sensibili (referendum sulla procreazione, eutanasia, diritti per le coppie omosessuali, ecc…) ha sempre criticato aspramente le posizioni filo-papiste del centrodestra…
In occasione delle ultime elezioni ha criticato veementemente la composizione delle liste del Pdl e denunciato l’epurazione degli esponenti liberali, inviando una lettera al Riformista dal titolo “Che schifo. E adesso come li voto?”
Ecco qualche stralcio:
“(…) abbiamo la giornalista del Tg4 Gabriella Giammanco, e Gabriella Carlucci, Elisabetta Gardini, l'avvocatessa Nunzia Di Girolamo già indicata come «la nuova Mara Carfagna» come se ci fossimo già abituati alla vecchia. Chissà che hanno pensato Elio Vito e Antonio Martusciello nel vedersi esclusi a vantaggio della nota conduttrice Elisa Alloro: questo mentre Maurizio Gasparri aveva il fegato di spiegare che le sciampiste stanno tutte a sinistra (…)”
“Ma è la destra che traccia il solco, benché sempre più destra: il baricentro giocoforza si è spostato verso l'ex Alleanza nazionale e sconta la necessità di non cedere terreno alla neo forza di Francesco Storace, mentre sempre verso destra soffia ormai il vento (il refolo) dei pro life di Giuliano Ferrara. L'esito più sostanziale e sottaciuto, nelle liste del Pdl, è stato un'autentica caccia al laico: inteso come chiunque avesse un passato liberale, socialista e non propriamente devoto. «I clericali hanno fatto una vera mattanza soprattutto in Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Umbria», mi raccontava ieri un neo candidato ben piazzato nella lista della Campania.
Esempi? Tanti, ma spicca più di tutti il caso del lombardo Dario Rivolta. E così, già promotore di legislazioni sulle coppie di fatto, a destra avanza la deriva vandeiana e la rincorsa al rassicurante benestare della Chiesa. Addio, ex partito liberale di massa. Eppure «non c'è giornale o forza politica disposta a raccontare che la Chiesa, in Italia, non sposta un solo voto» mi raccontava lunedì mattina Nando Pagnoncelli. Che poi non è neanche vero: il mio voto l'ha quasi spostato.”

Questo è quello che invece ha scritto subito dopo le elezioni (su “il Giornale”):
“Può esistere un'altra destra? C’è uno spazio serio a destra per i distinguo? C’è spazio per chi non reputi la Fallaci un vertice della cultura occidentale? C’è spazio, a destra, per chi non sia ossessivamente filo-israeliano? C’è spazio per chi non sia clericale? C'è spazio per i garantisti di vecchio stampo? C'è spazio per chi non sia disposto a difendere, sempre e in ogni caso, il corporativismo di tutte quelle categorie che notoriamente evadono il fisco? C’è spazio per chi sia disposto a riconoscere un pur minimale fondamento a certe questioni ambientaliste?”.

Questo giusto per fare qualche esempio…
Insomma, il suo non mi sembra propriamente il comportamento di uno yesman servo e leccaculo, visto che dice quello che pensa anche se non è in linea con le posizioni del movimento politico del suo editore senza farsi alcun problema di sorta…
Poi il suo stile può piacere o meno, ma sicuramente non è un pupazzo piatto e banale…
Accostarlo ai vari Belpietro, Giordano, Ferrara, Feltri o Fede mi sembra intellettualmente disonesto, oltre che oggettivamente non corrispondente al vero…

E’ comunque ironico e paradossale che uno di destra che scriveva sul Giornale di Montanelli sia finito all’Unità e a votare per il centrosinistra e che invece uno di sinistra che scriveva sull’Unità sia poi finito a scrivere sul Giornale votando per il centrodestra…
L’inversione di ruoli che c’è stata, unita al fatto che i due si beccano continuamente, ha del surreale…

Anonimo ha detto...

Per Sagra (1):
“Per tutti quelli che pensano male
"Il titolare di questo blog e i suoi frequentatori abituali sono sì antiberlusconiani, ma sono anche comunisti (almeno questo è quello che mi sembra di capire)...
Non hai capito un accidente!”

Basandomi sul fatto che il titolare di questo blog ha più volte affermato di essere comunista (non lo sto dicendo in tono dispregiativo), l’ultima in occasione del voto di aprile, e che non ho mai letto un commento discordante da parte delle persone che ho citato su questioni di natura politica, ho pensato (in virtù del comune antiberlusconismo), che anche queste avessero lo stesso orientamento politico del padrone di casa…
Siccome però non leggo questo blog (e i relativi commenti) tutti i giorni e siccome non ho mai letto niente di quello che le suddette persone scrivono all’infuori di questo blog può essere benissimo che io abbia fatto un accostamento semplicistico ed errato…
Se è così non ho alcun problema a chiedere scusa…

“Tu che vedi comunisti dappertutto, cosa riesci a vedere attraverso i tuoi occhiali di Berluscones?”
Non sono uno di quelli che vedono “pericoli rossi” dietro ad ogni angolo e non sono nemmeno un Berluscones…
Personalmente sono un liberale…
E per liberale intendo proprio liberale (la precisazione è d’obbligo, visto che oggi praticamente tutti usano questo termine, e nel 99% dei casi a sproposito)…
Per intenderci: Locke, Montesquieu, Mises, Hayek, Popper, Friedman, Einaudi…
Semplificando in modo brutale: un liberale crede nella libertà (intesa come libertà di fare tutto ciò che non lede i diritti di terze persone), è convinto che essa vada estesa il più possibile e in ogni ambito (quindi sia per quanto riguarda l’economia sia per quanto riguarda la sfera personale) e guarda con sospetto lo Stato, che vede come un’entità potenzialmente pericolosa per la libertà personale (infatti uno dei cavalli di battaglia del liberalismo è quello dello “Stato minimo”); uno dei principi cardine del liberalismo è inoltre quello della laicità.
Il liberalismo è dunque una cosa diversa sia dalla “destra” sia dalla “sinistra”.
Appunto perché è una cosa distinta, come credo di aver scritto anche qui, sono sempre stato un simpatizzante radicale…
Il partito radicale fa parte della famiglia liberale (come è noto nasce da una scissione all’interno del Pli e in Europa e un membro dell’Eldr, il gruppo dei liberali) e fino al 2006 si è sempre presentato alle elezioni da solo…
Quando il gruppo dirigente ha deciso di fare un accordo con l’Unione a me l’idea non è per nulla piaciuta…
Se proprio ci si doveva alleare con qualcuno preferivo il centrodestra…
Con la destra i liberali hanno in comune (almeno in teoria) la stessa visione dell’economia e l’idea di uno Stato che deve avere un peso ridotto, mentre con la sinistra (sempre in teoria) hanno in comune il valore della laicità e la visione sulle questione eticamente sensibili…
Per me la domanda era:
E’ più facile lavorare da dentro per rendere il centrodestra più laico oppure il centrosinistra più liberista?
Secondo me se la sinistra non può diventare reaganiana o tatcheriana in economia, altrimenti non sarebbe più sinistra, mentre invece non sta scritto da nessuna parte che la destra debba essere per forza clericale (i gollisti francesi sono ultra-laici, il partito popolare di Aznar aveva i pacs nel programma), quindi si poteva ottenere di più con il centrodestra…
Siccome però alle ultime elezioni sia il csx che il cdx erano impresentabili (il primo sul versante della laicità non ha fatto nulla, mentre il secondo grazie a Tremonti aveva un programma economico socialista, altro che “l’agenda Gavazzi” tanto cara ai radiali!) ho sempre detto che se ci fosse stato un partito liberista e laico che si presentava fuori dai poli avrei votato quello…
Fortunatamente quel partito è arrivato…
Si tratta del Pli di De Luca, che si è presentato fuori dai due schieramenti…
Io sono uno dei 104.000 elettori (lo 0,4%) che l’ha votato, quindi non posso certo accusato di essere un Berluscones…

Anonimo ha detto...

Per Sagra (2):
votare per il cdx in virtù del meno peggio (conosco molti liberali che hanno votato cdx facendo il ragionamento che ho fatto più su) non vuol dire essere servi, Berluscones, forzaitalioti o yesman dementi…
Su Tocqueville ci sono molti blogger ferocemente anticlericali che hanno supportato il Gay Pride oppure che attaccano Tremonti un giorno sì e l’altro pure…

Sgombrato il campo da equivoci (non sono un Berluscones, non ho votato per il cdx verso il quale sono critico per i motivi che ho spiegato, si può votare per il cdx turandosi il naso senza avere il culto del leader e polemizzando duramente) secondo me il paragone con il fascismo non calza…
I partiti realmente fascisti, come ad esempio Forza Nuova, disprezzano Berlusconi e il centrodestra (FN si è presentata da sola, Fiore, il suo segretario, ha attaccato il Pdl in modo forte, quello che dicono di Fini dopo che ha definito il fascismo male assoluto è irriportabile), tanto è vero che le cose più dure contro Berlusconi le ho letto da blogger di estrema destra e non di estrema sinistra…

Tornando a Travaglio…
L’oggetto della mia curiosità era il fatto che nonostante lui si dichiari di destra gode di una stima e di un’ammirazione da parte di elettori di partiti di sinistra assai superiore a quella generalmente riservata ad un “alleato”…
Tornando all’esempio della Resistenza…
Se io sono un comunista mi posso tranquillamente alleare con Einaudi nella lotta contro il fascismo, ma si tratta appunto di un’alleanza dettata da circostanze di forza maggiore, sicuramente la personalità che stimerò di più sarà Togliatti…
Travaglio invece non mi sembra venga considerato dal mondo della sinistra una persona con la quale bisogna necessariamente allearsi in nome di un nemico comune e di cause di forza maggiore, rimarcando però in modo netto le differenze e mantenendo una certa distanza, ma mi sembra invece addirittura più stimato di giornalisti, scrittori e intellettuali che vengono da quel mondo (di cui hanno sempre fatto parte) e che quindi in teoria dovrebbero essere più in sintonia con l’elettorato di sinistra in nome della comunanza di idee…
Quindi le mie domande erano (solo per quelli che sono di sinistra, così da evitare equivoci):
-Perché molti di voi pur sapendo che Travaglio è di destra, lo apprezzano di più di personaggi che sono anch’essi antiberlusconiani e che in più sono di sinistra come voi e che quindi hanno le vostre stesse idee?
-Personalmente mi interesso di politica, guardo le trasmissioni di approfondimento, leggo qualche quotidiano e qualche libro…
Insomma, non sono un intellettuale però non sono neanche un decerebrato che guarda solo i programmi tipo “Veline” o le partite di calcio…
Nonostante questo sono rimasto molto sorpreso nel leggere queste cose su Travaglio, e sono convinto che la maggioranza delle persone (anche di quelle che lo seguono) non conoscano le sue tendenze politiche…
Secondo voi se a questa cosa venisse data enfasi cambierebbe la considerazione che molti hanno di lui?

Visto che mi è stato dedicato un post mi sembra di essermi preso anche troppo spazio e di aver scritto abbastanza.
Ringrazio comunque Sagra per avermi risposto e tutti gli altri che vorranno farlo.

Jean Lafitte ha detto...

chiedo scusa per il ritardo nella comunicazione nei commenti.

in breve.
non dico che facci è un leccaculo, dico che imita, goffamente , Travaglio senza riuscirci. diciamo che è un po' imbranato. poi di fesserie ne scrive, eh, magari in buona fede. come la storia dei cimiteri americani.

della destra francamente non mi occupo molto. dopo berlusconi sarà disintegrata. sarà come il psi, dura da rimettere insieme.

"Per intenderci: Locke, Montesquieu, Mises, Hayek, Popper, Friedman, Einaudi…"

non me ne volere a male... però sento sempre i soliti nomi. hai dimenticato rothbard per esempio, che non manca mai.

"“l’agenda Gavazzi”"

Giavazzi?

"Su Tocqueville ci sono molti blogger ferocemente anticlericali che hanno supportato il Gay Pride oppure che attaccano Tremonti un giorno sì e l’altro pure…"

ecco il capo supremo di tocqueville mi ha bannato senza pietà alla prima mezza frase che rivolgevo contro.

"Travaglio invece non mi sembra venga considerato dal mondo della sinistra una persona con la quale bisogna necessariamente allearsi in nome di un nemico comune e di cause di forza maggiore, rimarcando però in modo netto le differenze e mantenendo una certa distanza, ma mi sembra invece addirittura più stimato di giornalisti, scrittori e intellettuali che vengono da quel mondo (di cui hanno sempre fatto parte) e che quindi in teoria dovrebbero essere più in sintonia con l’elettorato di sinistra in nome della comunanza di idee…"

se questi giornalisti sono per esempio Polito, questo è inevitabile.

"-Perché molti di voi pur sapendo che Travaglio è di destra lo apprezzano di più di personaggi che sono anch’essi antiberlusconiani e in più che sono di sinistra come voi e che quindi hanno le vostre idee?"

seriamente, forse perchè gli altri sono noiosi. non solo non fanno ridere ma non sanno neanche come andare al nocciolo della questione. troppo spesso si perdono in distinguo o girano al largo. Travaglio è diretto. e la cosa che da ancora più efficacia non è che lui critica perchè vuole statalizzare tutto etc... no lui vuole un paese normale, medio, nella norma. e fa vedere, mette in luce l' aberrazione di questa destra.

"Nonostante questo sono rimasto molto sorpreso nel leggere queste cose su Travaglio, e sono convinto che la maggioranza delle persone (anche di quelle che lo seguono) non conoscano le sue tendenze politiche…
Secondo voi se a questa cosa venisse data enfasi cambierebbe la considerazione che molti hanno di lui?"


non so se il telespettatore medio conosce le idee di travaglio. non saprei se possa cambiare qualcosa nel consenso che ha.


ultima considerazione. dici che pubblico i commenti però i tuoi te li salvi prima di postarli. in fondo in fondo non ti fidi, eh?

;)

sagra ha detto...

per Lafitte

"chiedo scusa per il ritardo nella comunicazione nei commenti."

Che ti possa venire la cacarella per l'oscena lentezza con cui pubblichi i nostri post.

Cordiali saluti da Sagra

sagra ha detto...

per mr xyz

"votare per il cdx in virtù del meno peggio (conosco molti liberali che hanno votato cdx facendo il ragionamento che ho fatto più su) non vuol dire essere servi, Berluscones, forzaitalioti o yesman dementi…"

E qui ti volevo!

La Costituzione recita:
"L'Italia è una repubblica fondata sul lavoro....."

La Destra accondiscendente ha invece scelto una monarchia truffaldina pur di sedere sullo strapuntino di un Potere che non ha i numeri, le idee e gli uomini per poter raggiungere:

Bossi non avrà mai l'agognato federalismo di stampo elvetico se non si ammocca le sudice porcate del Silvio nazionale.
Fini, nonostante le scelte coraggiose per spegnere gli ultimi fuochi del Fascismo, non riuscirà mai a raggiungere quel 20-25% che rappresentano la massa critica per rendere un partito degno di tale nome e di una seria speranza di combinare qualcosa di decente.
Casini ha capito cosa c'è in fondo alla strada che percorre Berlusconi, e cerca di conservare un residuo di speranza per un futuro repubblicano.

Il monarca truffaldino e puttaniere elargisce incarichi e prebende, in cambio dell'impunità per se e per i suoi sodali.
Votare a Destra significa incontrovertibilmente votare per lui.
Le sfumature sono solo delle patetiche foglie di fico.

Finché ci sarà Berlusconi, non esisterà una Destra repubblicana.
Esisterà solo una Corte speranzosa e postulante alle dirette dipendenze di un Monarca levantino d'altri tempi.

Cordiali saluti da Sagra

Anonimo ha detto...

per Carlo Asili:
"Che divina goduria vedere come sono incazzati neri i fan di
Berlusconi (vabbè che è il loro colore abituale...)"

Non so se ti riferivi a me...
Se sì come ho spiegato non sono un fan di Berlusconi...
Come detto il liberalismo non corrisponde nè a quello che in Italia viene definito "destra" nè a quello che viene definito "sinistra", e in virtù di questo fino a che i Radicali Italiani sono stati alternativi ad entrambi i poli li ho sostenuti, smettendo di farlo nel momento in cui si sono schierati con uno dei due votando, nell'ultima competizione elettorale, per un partito che grosso modo corrispondeva alle mie idee e soprattutto che non aveva accordi nè con il Pdl nè con il Pd...

Per quanto riguarda il colore dei sostenitori di Berlusconi è l'azzurro, come ho scritto da quello che ho potuto constatare a molti di quelli che amano il nero non sta molto simpatico, anzi...


per Rondine Libera:
".non è una questione politica..
..è una questione MORALE..
Chi deve governare un Paese
DEVE governare per il Popolo
e per il Paese..
e NON “governarsi”i suoi
AFFARI.."

Non per fare del becero qualunquismo alla Grillo, ma sinceramente, anche prima di Berlusconi, chi è che ha governato "per il Popolo"?
A me sembra che dal dopoguerra ad oggi tutti quelli che hanno governato lo abbiano fatto guardando prima al loro interesse...
Era forse morale la classe politica pre-Seconda Repubblica?
Dai, non scherziamo…
Purtroppo quella di farsi i c***i propri è una caratteristica di tutti i politici attuali...
Stella e Rizzo hanno descritto fin troppo bene quanto trasversale sia la casta...
D'altro canto non è stato lo stesso Travaglio a scrivere un libro dal titolo "Hooliwood party"?
Forse per trovare un governo e un Parlamento costituiti da galantuomini bisogna veramente tornare ai tempi di Cavour e dell'Italia liberale dei primi decenni post-unità...

A mio modo di vedere al di là che governi la destra o la sinistra il Paese è fondalmentalmente senza speranza...

Il guaio è che i politici non sono entità alieni che arrivano da un altro pianeta e quindi completamente estranei al "popolo" che governano...
Se da un gruppo di 1000 persone delle quali la quasi totalità è fondalmentalmente disonesta ne pesco a caso 10 che dovranno governare per la legge delle probabilità quasi sicuramente quei politici saranno disonesti...
E' da sfatare la leggenda buonista secondo la quale esiste un popolo (quello italiano) buono, onesto, morale, civile ed educato brutalmente oppresso da una classe politica ladra, arrogante e immorale completamente estranea alla società...
La classe politica è espressione e specchio della società, e siccome la società italiana è composta per la maggior parte da persone incivili, maleducate , arroganti, prepotenti e disoneste è ovvio che la classe politica, che viene da lì, possieda e manifesti in modo proporzionale queste caratteristiche...

Le poche persone per bene che ci sono se vogliono vivere in uno Stato amministrato in modo efficiente da una classe politica responsabile se ne devono andare o in uno Stato del Nord Europea o in uno anglosassone…
Mettetevela (e mettiamocela) tutti via, strepitare e agitarsi è inutile…

Comunque ringrazio anche Carlo Asili e Rondine Libera per avermi risposto.

Anonimo ha detto...

per Jean Lafitte:
"in breve.
non dico che facci è un leccaculo, dico che imita, goffamente , Travaglio senza riuscirci. diciamo che è un po' imbranato. poi di fesserie ne scrive, eh, magari in buona fede. come la storia dei cimiteri americani."
Come detto i gusti sono gusti, uno può legittimamente dissentire dalle opinioni di un'altro, l'importante è che gli riconosci la buona fede.

"della destra francamente non mi occupo molto. dopo berlusconi sarà disintegrata. sarà come il psi, dura da rimettere insieme."
Meglio, così magari i liberali dentro FI (Come Martino) danno vita ad un partito liberale di una certa consistenza.

" "Per intenderci: Locke, Montesquieu, Mises, Hayek, Popper, Friedman, Einaudi…"
non me ne volere a male... però sento sempre i soliti nomi. hai dimenticato rothbard per esempio, che non manca mai."
Rothbard è una cosa un po' diversa...
Lui era un libertaro (o anarco-capitalista)...
Gli anarco-capitalisti rifiutano il concetto di Stato e sognano una società anarchica il cui funzionamento sia interamente basto sui principi del libero mercto...
I liberali "classici" (come quelli che ho citato) pensano che uno Stato sia necessario, ma pensano anche che non debba avere tutte le funzioni che hanno gli Stati moderni (lo "Stato minimo", appunto), funzioni che inevitabilmente non può che svolgere male...

"“l’agenda Gavazzi”"
Giavazzi?"
Sì, esatto, Giavazzi, lapsus!

"seriamente, forse perchè gli altri sono noiosi. non solo non fanno ridere ma non sanno neanche come andare al nocciolo della questione. troppo spesso si perdono in distinguo o girano al largo."
Sì, in effetti è vero che la maggior parte dei cosiddetti "intellettuali" di sinistra è ultra-pallosa (oltre ad essere non molto comprensibile)...

"ultima considerazione. dici che pubblico i commenti però i tuoi te li salvi prima di postarli. in fondo in fondo non ti fidi, eh?
;)"
Beh, in fin dei conti sono pur sempre in "territorio nemico", non si sa mai!:-)
E poi a volte mi è capitato che qualche commento che ho postato su qualche blog accidentalmente non sia stato preso...
Se si tratta di un commento breve non c'è problrema, lo riscrivo, ma siccome la maggior parte delle volte scrivo dei papiri se un commento viene accidentalmente perso o cancellato chi è che in grado di riscrivere il tutto?!?:-)

Jean Lafitte ha detto...

Sagra... effettivamente mi è appena venuto lo stimolo.... meno male che c'è il wi-fi: possiamo continuare...

:)

dunque

"Non per fare del becero qualunquismo alla Grillo, ma sinceramente, anche prima di Berlusconi, chi è che ha governato "per il Popolo"?"

beh dai qualcuno ci è stato. per esempio De Gasperi, La Pira, Spadolini, lo stesso Einaudi che hai citato dai, non siamo così disfattisti.

la casta è una cosa. le leggi ad personam sono ben altra.


"Come detto i gusti sono gusti, uno può legittimamente dissentire dalle opinioni di un'altro, l'importante è che gli riconosci la buona fede."

quando si dicono cazzate e si confezionano figure di merda la buona fede può anche essere un' aggravante!

su Giavazzi, non era per correggere ma solo per capire. sto , udite udite, leggendo un suo libro: "Lobby d' italia". ha spunti interessanti anche se quando va ad analizzare il Sud America o la Cina, a mio avviso,se posso criticare un prefessore del MIT, canna di brutto.


sui commenti. è successo anche a me di perderne qualcuno, e non solo a causa di malafede di qualche blogger , anche per ragioni "tecniche". se hai la costanza di farlo, buon per te.

Anonimo ha detto...

a Mr.Xyz
Ma è proprio così difficile essere ONESTI, RETTI, SOBRI,e MORALI ?
perché bisogna andare in nord Europa ?Perché non qui ? Purtroppo mi
sa che lei ha ragione.Però almeno proviamoci….
rondinelibera.
Ciao Sagra……ciao Jean….

Sympatros ha detto...

Ciao a tutti, vedo adesso il post. All'amico che mi e ci chiede se siamo consapevoli che Travaglio sia di destra, rispondo che l'ho sempre saputo e che io, quasi per deformazione professionale, sono un affossatore di miti e non un fautore della mitologia. Travaglio è persona che apprezzo, ma non è stato e non può essere mai un mito per me.

Cambiando discorso, ecco cosa dico della manifestazione di Piazza Navona o meglio dell'intervento della Guzzanti. E' una mia opinione, postata nel sito del senatore Guzzanti, col nome di Eraz nascosto, ma già sgamato dal Senatore:

Sabina Guzzanti è stata educata a un'idea di libertà astratta, se vista da una ottica hegeliana, storicista-marxista, educata a quell'idea di libertà che che trae origini dal settecento libertario, saltando a piè pari l'ottocento. Una libertà che poggia molto sull'individuo e sulle libertà inalienabili dell'individuo, individuo che non delega o aspetta di realizzarsi col consenso del tutto, dell'affermato, del senso comune, dello stabilito o del sacro.
Un'educazione di questo tipo implica oneri e qualche onore. Innanzitutto si va facilmente a beccare le critiche delle morali totalizzanti, religiose e laiche, di destra e di sinistra: viene tacciata di individualismo sfrenato, libertarismo astratto e antidemocratico, radicalismo gratuito ecc. ecc,
Gli individualisti di questa fatta sono naturalmente costretti ad entrare in polemica col mondo circostante. La guerra può essere condotta in vari modi. Spesso, siccome il tutto e le convinzioni collaudate sono più forti dell'individuo, la polemica, la guerra di codesti individui assume, per forza di cose, le caratteristiche della aggressività camuffata, che in fondo è una difesa, cioè si adottano le forme della parodia, della comicità, della satira e del sarcasmo. Satira e sarcasmo sono sempre un pugno nell'occhio, se no è leccaculismo laccato da ironia da salotto. La manifestazione di Piazza Navona, secondo me, è stata una manifestazione riuscita ANCHE per l'intervento della Guzzanti. Io mi auguro, un augurio utopico, mi auguro che manifestazioni di questo genere possano diventare bipartisan, allorché chi è stato votato per amministrare e risolvere i problemi del paese, invece di tener fede alla delega popolare, se ne esce con delle proposte di legge e di minacce di decreti legge che nulla hanno a che fare con le urgenze del paese e che niente hanno a che fare con quella conciliazione, di cui il senatore Guzzanti parlava in questo blog. Ripeto, se Berlusconi affronta e risolve i problemi del paese, quale la spazzatura campana, riceverà senz'altro il mio plauso, ma se appena si mette a governare, come primo atto, non fa altro che buttare benzina sul fuoco, con il problema di rete quattro, con la giustizia e i suoi processi, ben vengano le piazze Navona.
Infine, se uno non la pensa come il papa, se uno non si sente rappresentato, anzi si sente danneggiato dalla politica morale del Vaticano, che deve fare se ne deve star zitto? E se l'unica arma di difesa è la satira, che deve fare, infiorettarla di dolci parole?
Un poeta dell'antichità di nome Nevio, attaccava con la satira i potenti di allora e, in particolar modo, la famiglia dei Metelli, i quali fecero rispondere da qualche poeta "giornalista" prezzolato, anche allora ce ne erano, con un famoso verso:

Malum dabunt Metelli Naevio poetae, in parole povere vuol dire: I Metelli gliela faranno pagare cara a Nevio poeta.

Malum dabunt ?????? Sabinae satyricae poetae!!!!

Anonimo ha detto...

"Ciao a tutti, vedo adesso il post. All'amico che mi e ci chiede se siamo consapevoli che Travaglio sia di destra, rispondo che l'ho sempre saputo e che io, quasi per deformazione professionale, sono un affossatore di miti e non un fautore della mitologia. Travaglio è persona che apprezzo, ma non è stato e non può essere mai un mito per me."

Ringrazio anche Sympatros per la risposta, che mi sembra intellettualmente onesta.

Anonimo ha detto...

a Mr Xyz:

ti rispondo con ritardo ancor più osceno da quello proclamato dal buon Laffite nella comunicazione dei commenti: ma ultimamente, essendo impegnato a preparare un concorso, il mio postare nei blog è più casuale della disintegrazione degli atomi nelle esplosioni nucleari:

no, caro Mr Xyz, non mi riferivo certo a te, che non conosco e almeno per il momento non mi permetto di giudicare: parlavo invece dei latranti adoratori di Berlusca e di Guzzanti nel blog di quest'ultimo, anzi, visto che ci sono rincaro la dose sul Guzzanti medesimo:

Per la serie "Le verità di un grandissimo bugiardo", ecco a voi Paolo Guzzanti che sul suo blog parla della scomparsa del sito della figlia Sabina:

"NESSUN ATTACCO AL SITO DI SABINA GUZZANTI. SEMPLICEMENTE LAVORI IN CORSO : “abbiamo in corso un aggiornamento importante del sito sabinaguzzanti.it ci scusiamo per l’inconveniente molto presto avremo in linea il nuovo sito piu’ bello e dinamico” " ;

ed ecco invece cosa appare se digitate "www.sabinaguzzanti.it":

"Abbiamo subito un attacco telematico da parte di ignoti
Ci scusiamo per il disservizio; il sito tornera' presto online

Ringraziamo tutti per il supporto dei nostri utenti, sappiamo che in questo momento ci sono vicini!"

A' GUZZA', MA VATTE' A RIPONE!!!


Carlo Asili

Anonimo ha detto...

"Apriamo una discussione sul "Travaglismo""

In questo WeekEnd mi riproponevo la domanda, secondo me, mal posta o comunque deviante.

Per quale curioso ed inspiegabile motivo un congruo numero di persone elegge un personaggio come Marco Travaglio, coraggioso, abile comunicatore, impavido collezionista di querele, giornalista senza padrone, capace di scrivere le medesime cattiverie su giornali di Destra o di Sinistra, in perfetta antitesi con un arruffone come Paolo Guzzanti, una mezza pippa come Filippo Facci o un infido spione come Renato Farina.

La risposta sarebbe fin troppo facile, se non altro in considerazione della vergognosa ruffianaggine che contraddistingue i tre campioni del Berlusconismo leccante.

Travaglio è uomo di Destra, autentico LiberalConservatore, schifato della Banda di masnadieri che, agli ordini del Berlusca, si è impadronita dello spazio politico che è area vitale per intere classi sociali, tra cui certamente la sua.

Per fare un esempio antitetico, varrebbe come un Maradona qualsiasi divenisse il leader della Sinistra Antagonista.
Intere generazioni di intellettuali cresciuti a base di Marx, Marcuse e compagnia cantando si sentirebbero mostruosamente offese, attaccando a testa bassa il laido usurpatore.

In realtà nessuno di noi si sente un fan di Travaglio.
Ma ciascuno di noi approva e si schiera nel riconoscere il pingue suino che egli ha eletto a bersaglio privilegiato, godendo dei grugniti di disappunto che le impietose frecciatine provocano sulla pellaccia del grasso porcello che, in buona compagnia, ingrassa a nostre spese.

Travaglio fa con coraggio, abilità e sovrano sprezzo del pericolo quello che mai sarebbero capaci di fare Guzzanti, Facci e Farina.

Cordiali saluti da Sagra