24 agosto 2008

L'era del Dragone


"La peggior Olimpiade? Atlanta '96!"


Juan Antonio Samaranch, presidente emerito del Comitato Olimpico Internazionale.



"Abbiamo fatto bene a scegliere Pechino, un organizzazione impeccabile"


Jacques Rogge , presidente del Comitato Olimpico Internazionale.


Si sono chiusi oggi i Giochi della XXIX Olimpiade, i primi, ma non gli ultimi organizzati in Cina.
Un Paese che ha dimostrato a tutti di poter prendere in mano il ruolo che le spetta da sempre: quello di potenza leader e guida non solo in Asia, ma nel mondo.
Quel medagliere è solo un simbolo del tempo che passa, degli equilibri che cambiano: mentre a est sorge il sole di un nuovo avvenire, a ovest si assiste a un mesto tramonto.
Mentre a est si discute di sviluppo, energia, ambiente, occupazione, istruzione, sanità, welfare a ovest si discute del vice di Obama e delle sparate di Bossi. Il segno del declino sta tutto qui.
E poi, che fine ha fatto il boicottaggio? Non se n'è vista l'ombra. Solo qualche premier quà e là, come la signora Merkel, sempre più disastrosa in politica estera, ma nulla di più. Per fortuna. Certo potevano evitare Antonio Rossi & C. di parlare di ciò che non conoscono. Ma tanto a chi importa quello che dicono?
Questa Olimpiade è uno spartiacque importante. La Cina ha dimostrato a tutti la propria superiorità organizzativa, sportiva, economica e, bisogna dirlo, morale.
Non è forse un caso che proprio durante quest' edizione dei giochi la crisi in Ossezia abbia mostrato come l' aquila americana non è più in grado di imporre decisioni unilaterali.
Ma la causa degli Osseti non interessa a nessuno, non hanno certo un monaco sedicente loro rappresentate , amico dei divi e dei potenti, che usa i media per diffondere le sue menzogne.
Il Tibet è tornato libero, dal 1950, da una feroce monarchia-teocrazia assoluta con a capo quel monaco immondo, grazie alla Repubblica Popolare Cinese.
Sentir parlare Bush, proprio lui, di diritti umani fa al tempo stesso ridere, accapponare la pelle e provoca certo un poì di rabbia.
Ma per fortuna ormai siamo entrati in un' altra era, quella del Dragone.

11 commenti:

sagra ha detto...

"Il Tibet è libero , per ora, da una feroce monarchia-teocrazia assoluta con a capo quel monaco immondo, grazie alla Repubblica Popolare Cinese.
Sentir parlare Bush, proprio lui, di diritti umani fa al tempo stesso ridere, accapponare la pelle e provoca certo un poì di rabbia.
Ma per fortuna ormai siamo entrati in un' altra era, quella del Dragone."

Forse dimentichi che il Dragone perseguita senza pietà chi manifesta opinioni non perfettamente allineate col "pensiero unico" del Grande Condottiero che una ristretta oligarchia di Mandarini nomina nel suo esclusivo interesse.

Bush se lo sono scelti gli Americani e se lo piangono.

Chi ha scelto il Grande Condottiero?

Chiamare Repubblica quello che altri non è che il Celeste Impero, mi sembra francamente una piaggeria priva senso critico.

Che il Dragone sia sempre più forte è innegabile.
Ma far passare il Dragone per un simpatico cucciolone mi sembra francamente un'offesa al buonsenso

Jean Lafitte ha detto...

caro Sagra, innanzitutto credo che tu stia facendo un po' di confusione. il grande condottiero era Genghis Khan.
se ti riferisci a Mao poi non propugnava affatto il pensiero unico, anzi. i mandarini non venivano nominati ma sostenevano dei rigidissimi esami.infine alla testa del dragone ci sono ora proprio proprio gli ex oppositori di Mao.

sulla scelta del presidente dei due paesi, a ben guardare, non è poi così differente il sistema di elezione.

Anonimo ha detto...

per Lafitte

"caro Sagra, innanzitutto credo che tu stia facendo un po' di confusione. il grande condottiero era Genghis Khan."

Noto con rammarico che non hai colto la sottile ironia:
Il "Grande Condottiero" è il dittatore di turno che in Cina comanda a nome di una stretta cerchia di oligarchi.
Il cinese, come uomo, conta politicamente meno di zero.
Sono secoli, forse millenni che in Cina funziona così. Non sono avanzati di un solo millimetro rispetto al Celeste Impero.

La Rivoluzione Comunista ha cambiato la pelle, ma il corpaccione politico è rimasto esattamente lo stesso.

Riguardo poi ai Mandarini, non ho certo la pretesa di fare l'esperto sinologo, ma poiché non conosco i termini con cui viene nominata la casta nobiliare cinese, perdonerai l'inesattezza.
Il succo resta lo stesso: Casta Nobiliare che governa con pugno di ferro trattando il popolo come un gregge di pecore, ignorando completamente i principi di eguaglianza, solidarietà , fraternità e reciproco rispetto che sono alla base di una vera democrazia.

Le democrazie occidentali sono certamente imperfette ed incomplete, ma quella cinese fa veramente schifo.

Se poi vuoi magnificare i successi economici per coprire l'assoluta mancanza di democrazia e libertà, comprendo la triste bisogna legata alla tua fede granitica.

Ma poiché è assodato che si discorre fra persone intelligenti, eviterei di andare troppo sopra le righe.

La stima reciproca ci impone il silenzio per quanto possibile.

Ma a tutto c'è un limite!

Cordiali saluti da Sagra

Jean Lafitte ha detto...

caro Sagra, permettimi di controbattere.

scusami se non ho colto il riferimento, ma essendo noto genghis khan con quell' appellativo pensavo a un tuo refuso.
riguardo alla dittatura, beh, hai un abbaglio. sia la storia che il sistema costituzionale della Rpc ci parlano di un sistema, a suo modo, plurale e pluralista, non di una dittatura, neanche nel momento di massimo potere di Mao.


aggiungo che praticamente non è mai esistita una "casta nobiliare", semmai un elite di funzinari, scelti, ripeto con dei severissimi esami.

tra le "democrazie" occidentali e la Rpc francamente tenderei a scegliere la seconda.

anche parlando in termini di libertà sfrondando dalla propaganda e soprattutto guardando in termini dinamici e non statici forse iniziamo a stare peggio noi.

"democrazia" e libertà sono cose ben distinte. la seconda è irrinunciabile, la prima, se è quella che mi viene presentata ogni giorno è rinunciabilissima.

cordiali saluti da Jean Lafitte.

sagra ha detto...

"riguardo alla dittatura, beh, hai un abbaglio. sia la storia che il sistema costituzionale della Rpc ci parlano di un sistema, a suo modo, plurale e pluralista, non di una dittatura, neanche nel momento di massimo potere di Mao."

Il momento di massimo potere di Mao fu contraddistinto da violenze e crudeltà particolarmente feroci nei confronti di tutta la popolazione cinese ed in maniera ancora più accentuata con chi osava ribellarsi.

I 7.000 morti di piazza Tien An Men fanno pendant con le continue violenze in danno dei tibetani, che magari avranno anche una teocrazia crudele e sanguinaria, ma perlomeno è fatta di tibetani.

Comprendo il tuo sfegatato ed acritico concetto di perfezione, ma ricordati che io e te in Cina non potremmo neanche lontanamente pensare di scambiare la minima opinione sull'occhiuto regime che tutto controlla e censura.

Dai quantomeno atto alle democrazie occidentali di tollerare la tua libertà di pensiero e di parola sul WEB.

Se io provassi a fare altrettanto su un blog cinese, finirei prestissimo in una di quelle simpatiche fabbriche di prodotti chimici adoperate per rieducare chi non la pensa come te.

E se tutti "dobbiamo pensarla" come te, la democrazia, cioè il potere di tutti in egual proporzione, va decisamente a puttane.

Sei liberissimo di affermare che per te il regime cinese sia il più bello del mondo, ma non posso concederti il lusso della parola democrazia.

Mi permetto di rammentarti che la democrazia è una cosa seria, molto seria, anzi serissima.

Cordiali saluti da Sagra

Jean Lafitte ha detto...

caro Sagra ti stimo e so che hai una resistenza fisica nei dibattiti assolutamente fuori dal comune. tuttavia devo dire alcune cose.

1)le violenze durante la rivoluzione culturale non hanno nulla a che fare con una dittatura, semmai l'esatto contrario

2)piazza Tienanmen già è altra cosa e sono cambiate molte cose da allora.chi allora era in piazza con gli studenti a protestare ora è presidente del consiglio.

3)che non si possa criticare il governo è falso.

4) che chiunque scriva contro il governo su un blog vada in prigione è falso.

5) che in occidente possiamo scrivere di tutto in libertà è altrettanto falso

infine chiudo con una domanda. cos'è la democrazia?

sagra ha detto...

per lafitte

"infine chiudo con una domanda. cos'è la democrazia?"

La tua domanda finale mi permette di rispondere in un unico blocco alle tue ferree e pertanto assolutamente immodificabili convinzioni:

La democrazia è discorrere con una persona che non conosci senza avere il terrore che ti denunci alla polizia segreta.

Ed io ti sfido a trovare un cinese in Cina (come in tanti altri paesi del mondo) che non abbia più paura della polizia segreta che non dei delinquenti.

Cordiali saluti da Sagra

Tommy ha detto...

"La Cina ha dimostrato a tutti la propria superiorità organizzativa, sportiva, economica e, bisogna dirlo, morale."

Superiorità organizzativa, sportiva, economica te le posso concedere (certo che con i loro metodi di cooptazione è tutto più facile), ma morale no: è morale prendere bambini, toglierli alle famiglie, e obbligarli a fare uno sport deciso dall'alto? è morale limitare l'accesso a internet soltanto ad alcuni siti e oscurare quelli che sono in disaccordo col potere?

Non è vero poi che la causa degli osseti non interessi a nessuno, ma allora perchè gli osseti avrebbero più diritto all'indipendenza rispetto ai tibetani? Si può discutere se concedere l'indipendenza o meno, ma senza usare due pesi e due misure.

"Il Tibet è tornato libero, dal 1950, da una feroce monarchia-teocrazia assoluta con a capo quel monaco immondo, grazie alla Repubblica Popolare Cinese."

Mi viene un po' difficile associare il povero Dalai Lama ad un monarca feroce, mentre è forse un po' più facile chiamare il presidente cinese monarca, vista la grande democraticità con la quale viene eletto.

da Wikipedia: "Viene utilizzata la censura come routine, specialmente su Internet. (...) Il Partito comunista cinese reprime ogni protesta e opposizione che ritiene possa essere o divenire pericolosa (...) Non vengono inoltre tollerate le organizzazioni che si oppongono al Partito, mentre manifestazioni sono a volte consentite. Hu Jintao, il segretario generale del Partito popolare cinese, viene sempre più spesso accusato di repressione nei confronti di giornalisti e reporters, anche di paesi stranieri."

Questa non è democrazia; democrazia è quando il popolo può eleggere liberamente chi lo governa e non votare in blocco per un unico partito, quando il dissenso è tollerato e non censurato, quando c'è libertà religiosa e non ateismo di stato, quando posso andare su internet e guardarmi i siti che voglio liberamente, ecc...

Per il resto, mi trovo d'accordo con quanto detto finora da sagra.

Saluti
http://flagrum.blogspot.com/

(p.s.: sagra ha un blog?)

Jean Lafitte ha detto...

Sagra: se per quello guarda che la gente in Cina è molto più libera di parlare di quello che pensi. Almeno così mi riferiscono gli amici ci abitano.

tommy: è più morale prendere un bambino, toglierlo alla sua famiglia e farlo diventare un lama?

è morale limitare l'accesso a internet soltanto ad alcuni siti e oscurare quelli che sono in disaccordo col potere?
assolutamente no. prova ad andare su piratebay, su colombo-bt per esempio.

nessuno parla dell' indipendenza per gli osseti. però si dovrebbe garantire la loro incolumità, almeno. incolumità che non è in discussione per i Tibetani.

non associ il Dalai Lama a una monarchia feroce solo perchè non hai letto nessun libro sulla storia del Tibet.

Il presidente della Rpc è democraticamente eletto dal parlamento, come quello Italiano. mi domando invece chi ha eletto i capi di stato di Gb, Spagna, Olanda etc...

non mi citare wikipedia, please, soprattutto su questioni così politiche.

"Questa non è democrazia; democrazia è quando il popolo può eleggere liberamente chi lo governa "

questo succede in Italia dove i parlamentari sono nominati dai partiti

"e non votare in blocco per un unico partito"

ti do una notizia. in Cina i "partiti" sono 9.

"quando il dissenso è tollerato e non censurato, quando c'è libertà religiosa e non ateismo di stato"

in Cina c'è pluralismo e assoluta libertà di religione. da sempre.

" quando posso andare su internet e guardarmi i siti che voglio liberamente, ecc..."

ripeto. in Italia ciò non è possibile. quando sarà possibile andremo a fare le lezioncine ai cinesi.

Tommy ha detto...

"tommy: è più morale prendere un bambino, toglierlo alla sua famiglia e farlo diventare un lama?"

No, credo che anche questo sia sbagliato, ma se lo fanno altri non è una giustificazione.

"Il presidente della Rpc è democraticamente eletto dal parlamento, come quello Italiano."
"ti do una notizia. in Cina i "partiti" sono 9."

La Cina è una repubblica popolare, c'è solo il Partito Comunista Cinese (PCC), e tutte le cariche dello stato devono appartenere a questo partito. Gli altri 8?

"in Cina c'è pluralismo e assoluta libertà di religione. da sempre."

La Cina è ufficialmente atea. I cristiani sono perseguitati, non possono dire messe dove vogliono, i vescovi nominati dal Papa sono imprigionati e sostituiti da fantocci del regime. Questa non è libertà religiosa.

Quanto ai siti internet, in Italia chiudono quelli che fanno commerci illegali o cose simili, in Cina quelli che criticano il Partito Comunista, è un po' diverso.

Jean Lafitte ha detto...

il punto è che è vero superfluo anche provare che i buddhisti usano queste pratiche nei riguardi dei bambini mentre quello che hai detto tu, lo hai detto tu .

esistono anche 8 partiti "democratici". i c.d. "8 vasi da fiore".
poi all' interno del PCC il pluralismo c'è. eccome.

la libertà religiosa è garantita dalla costituzione che puoi trovare qui.http://english.gov.cn/2005-08/05/content_20813.htm vedi artt 34 e seg .

i cattolici e i buddhisti potrebbero scegliere chi vogliono se rispettassero il semplice principio che un autorità religiosa non può essere capo di stato o suo rappresentante. mi sembra un principio sacrosanto. la Cina non è atea ma è un esempio di laicità, da seguire.

piratebay non fa nessun commercio, mi spiace. scambia solo informazioni, notizie, opere artistiche(in altre parole conoscenza), molte delle quali non protette neanche da copyright. ed si può criticare tranquillamente i membri del partito e il partito stesso anche sulla tv pubblica senza avere alcuna ritorsione.