04 maggio 2009
Riflessioni su divorzi, condanne a morte e vittime delle guerre "umanitarie"
Come spesso mi accade metto nello stesso post argomenti molto differenti...
Parlando del "fatto del giorno" in Italia, cioè del divorzio dei coniugi Lario al secolo Bartolini. Non voglio discutere su fatti privati e anche sulla presunta avvenenza di attricette e veline più o meno maggiorenni che circondano il vecchio 73enne già operato alla prostata per un tumore (cosa che nessuno, chissà come mai , ricorda).
La cosa che mi ha lasciato più perplesso sono state le foto mostrate nell'edizione di questa mattina di Studio Aperto: anche se mostrate rapidamente sembravano delle photoshoppate anche abbastanza grezze, poi io non sono un esperto di fotografia, ma le immagini del nano sembravano proprio "incollate" come in pessimi fotomontaggi. Queste foto servivano a far vedere che la festicciola era una simpatica rimpatriata tra parenti amici e non un festino orgiastico... capirai...
Passiamo alle cose serie. Riguardo il governo del paese forse sono più serie queste parole, sulle quali vedremo se fatti seguiranno alle parole.
Andando alle cose ancora più serie segnalo questo post del quale sottolineo una nuova prova di censura in Italia dopo quanto accaduto già in passato al Blog di Beppe Grillo, a quello di Paolo Franceschetti ed altri ed ai video di Byoblu su Youtube: altro che Cina!
Riguardo temi riportati nell'articolo in particolare l'esecuzione della ragazza in Iran e l'omicidio della bambina in Afghanistan ad opera del nostro esercito che sempre porta alto il nome del nostro paese(sic): si porta il primo caso, quello delle esecuzioni sommarie, del mancato rispetto dei c.d. "diritti umani" come motivo, ragione, per scatenare una guerra "giusta", una guerra "umanitaria". Gli effetti sono quelli che abbiamo visto in Afghanistan... ovvero quando la cura è molto peggiore della malattia: ecco perché le guerre, anche le guerre "umanitarie", anche quando sono mosse da sentimenti sinceri (quindi mai) e motivate da fatti gravi, seri e di larghe proporzioni non devono MAI essere scatenate: gli effetti negativi, lo insegna la storia, sono (quasi) sempre stati ben peggiori dei problemi che si volevano risolvere.
Pensiamo all' Iran. Chissà come sarebbe stata diversa la sua storia se i soliti americani non avessero pensato a Mohammad Mossadeq (questo sconosciuto) come troppo "socialista" e l'Operazione Ajax non fosse mai esistita: forse oggi l'Iran laico e moderno che egli sognava sarebbe stato realtà.
Invece poi è venuta la monarchia assoluta dello scià e la conseguente rivoluzione khomeinista, con i conseguenti problemi che ancora occupano l'agenda politica internazionale. Per non parlare di quanto successo in Iraq di riflesso, come diretta conseguenza: l'appogio al regime di Saddam Hussein in funzione anti-ayatollah e poi le due guerre del golfo per liberarsi di Saddam e ritrovarsi un Iraq instabile che ora sembra seguire pericolosamente la strada del fondamentalismo. Un bel capolavoro, non c'è che dire!
E che dire dell' Afghanistan. Per non lasciarlo , per pochi anni se pensiamo a posteriori, alla decadente Unione Sovietica le solite faine americane hanno preferito trasformarlo nell'incubatrice dei loro più grandi incubi. Con il Pakistan che, speculare sembra seguire il film già visto dell'Iraq nei confronti dell'Iran. Chissà se impareranno mai questi americani, "paladini della libertà".
Certo la vita umana delle persone che soffrono nei paesi dove questa non viene rispettata e protetta è un prezzo salato per la pace, la democrazia, la stabilità, per lo stesso "benessere" dei popoli che subiscono regimi autoritari o che, come nel caso dell'Iran, si ritrovano a vivere sotto una legislazione che noi occidentali non potremmo mai accettare, ma è un prezzo che dobbiamo accettare di pagare. Il rischio di fare pasticci ben peggiori è troppo alto. E poi c'è sempre quel principio, di "autodeterminazione dei popoli" che andrebbe rispettato, pienamente: nel bene e nel male.
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