10 dicembre 2009

IN ABRUZZO, BERTOLASO ORA AMMETTE: PROMESSE NON MANTENUTE

dal blog Destra di Popolo

“ENTRO NATALE TUTTI I TERREMOTATI AVRANNO UNA CASA” PROMISE BERLUSCONI….ECCO LA REALTA’: 20.027 SONO ANCORA IN ALBERGO, CASERME O CASE PRIVATE, SU 4.600 ALLOGGI PREVISTI DAL PROGETTO CASE CONSEGNATI SOLO 2.737…. LE MACERIE SONO LE STESSE DI OTTO MESI FA…SU 7.906 PROGETTI PER RIPARARE LE CASE ACCORDATI SOLO 930 CONTRIBUTI DEFINITIVI


Lo avevamo promesso a suo tempo e ritorniamo sul tema a fine anno, ponendoci l’interrogativo: Berlusconi ha mantenuto la promessa che “entro Natale tutti i terremotati avranno una casa”?
Dopo aver detto che avrebbero avuto un tetto entro metà settembre, poi a novembre e infine a Natale, la triste constatazione è che si è trattata dell’ennesima promessa non mantenuta.
Come avevamo ampiamente previsto e denunciato: se si fosse scelta la strada dei casette prefabbricate in legno, ordinandole otto mesi fa, a settembre tutte sarebbero state pronte.
Si è voluto optare per la soluzione da smargiassi del “progetto Case” (che chiaramente richiede più tempo ma si “vende” meglio in Tv) e il progetto ha fatto flop.
Come ora Bertolaso, ormai prossimo alla pensione e libero di dire qualche verità in più, ha dovuto ieri ammettere ai media, incolpando i fornitori.
Ma era evidente a tutti che i tempi non sarebbero mai stati quelli promessi, in quanto incidono troppi fattori, ivi compresi le condizioni ambientali e meteo.
Si sono fatte promesse sapendo che non si sarebbe stati in grado di mantenerle, quando sarebbe bastato dire la verità: i tempi sono quelli di tutti i terremoti precedenti, anzi peggio rispetto agli ultimi.
I primi moduli provvisori abitativi che sono stati messi a disposizione dei terremotati collocano infatti l’Abruzzo al quarto posto come tempestività rispetto ad altri eventi sismici italiani.
Quindi nessun Superman, solo normale (ed efficiente) prassi della Protezione civile.
Per chi avesse dei dubbi, facciamo parlare i numeri, dati ufficiali come sempre.
Primo dato: quanti sono i terremotati ancora fuori casa? Sono 20.027, di cui 11.185 in alberghi della costa, 7.292 in case private, 1.550 nelle caserme di Coppito e di Campomizzi. Destinati a restarci a lungo.
Secondo dato: il progetto Case (quelle prefabbricate “con Tv e frigo pieno”) prevedeva entro Natale la consegna delle chiavi di 4.600 alloggi.
Ne sono stati consegnati 2.737, non si è tenuta affatto la media di 300-400 alloggi alla settimana come promesso, ma molti meno.
Terzo dato: i Map, i moduli abitativi provvisori che avrebbero dovuto essere predisposti in otto Comuni ammontavano a 3.000, ne è stato consegnato il 10%.
Quarto dato: dopo il terremoto è stato calcolato che vi erano un milione e mezzo di metri cubi di macerie da rimuovere, dopo otto mesi sono sempre gli stessi.
Quinto dato, la riparazione delle case che necessitano di medi interventi: presentate 7.906 domande, contributi erogati in via definitiva solo 930.
Sesto e ultimo dato ( ma qui il governo c’entra relativamente): di tutti i Paesi che si erano impegnati al G8 ad adottare un monumento abruzzese e finanziarne la ricostruzione, l’unico che versato 1,7 milioni di euro per la chiesa di San Biagio è il Kazakistan.
Qualche promessa da Giappone, Francia, Germania, Canada e Russia, silenzio assoluto degli altri Stati.
Ieri Bertolaso ha ammesso: “Mio malgrado, devo comunicare che 3.000 persone non entreranno nei Map entro fine anno come invece avevamo annunciato, a causa di inadempienze altrui”.
Tutto rinviato all’anno prossimo insomma, mentre all’Aquila la protesta si fa strada tra coloro che sono sempre in lista d’attesa.
Non parliamo poi di ricostruzione, ci vorranno anni.
Se dopo otto mesi le macerie non sono nemmeno state rimosse, le premesse non sono delle migliori…
Il premier ora vuole passare la notte di Natale all’Aquila con Tv al seguito.
Se tutti spalassero un po’ di macerie quel giorno, forse sarebbe meglio.

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