06 dicembre 2009

La favola della lotta contro la mafia del governo Berlusconi




Ieri hanno arrestato due importanti boss della mafia: Nicchi e Fidanzati. Il primo sebbene appena ventottenne è considerato il principale boss della mafia palermitana, dopo l'arresto di Domenico Raccuglia e l'arresto di Antonino Rotolo, capo mandamento di Pagliarelli. Il secondo di 74 anni sarebbe un campione del narcotraffico.
Non so se si tratta di arresti ad orologeria, ma se Berlusconi può dire che gli avvisi di garanzia su di lui sono avvisi ad orologeria così come le inchieste, non si vede perché altri non possano dire che gli arresti dei mafiosi abbiano una tempistica quantomeno sospetta. Ovviamente il governo rivendica questi arresti come frutto del suo grande impegno contro la mafia. Infatti sono stati Berlusconi, Maroni ed Angelino Alfano in persona ad arrestare i due boss.
La verità che si deduce dai fatti e non dai titoloni del TG1 e del TG 5 e che questo governo sta tentando favorire la mafia in tutti modi, facendo emendamenti contro i beni confiscati (vedi il bell'intervento di Don Ciotti sul Blog di Grillo ), emanando leggi contro le intercettazioni telefoniche, depotenziando le forze dell'ordine, che recentemente hanno manifestato contro il governo, meritandosi solo una citazione di tre secondi nei TG di regime, e delegittimando i magistrati in tutti i modi.
Sta di fatto che non c'è un solo atto del governo che gli attribuisca un minimo credito nella lotta contro la mafia. Gli arresti si fanno e si continuano a fare, malgrado il governo Berlusconi e non certo grazie ad esso.
Le indagini e gli arresti sono frutto del "normale" lavoro investigativo di magistratura e forze dell'ordine, malgrado lo sconquasso delle procure, rimaste senza magistrati né cancellieri, carenti persino del materiale di cancelleria, e malgrado i tagli della finanziaria alle forze di sicurezza (tre miliardi in meno nella finanziaria del 2008).
I magistrati "antropologicamente tarati" e i poliziotti malpagati e presi per i fondelli fanno il lavoro sporco e Berlusconi e soci si prendono il merito. La favola continua.

Una sola considerazione mia in più. La mafia. La mafia non esiste. Nel senso che non è un'entità monolitica. Ci sono vari clan, famiglie etc... che si fanno la lotta tra loro. Andare contro uno clan non significa necessariamente essere pulito, casto e puro. Tutt'altro. Magari si sta facendo solamente un bel favore ad un altro clan.

1 commento:

Roberto Orlandini ha detto...

Non potevi dirlo meglio!
soprattutto l'ultimo paragrafo; ma possibile che nessuno abbia mai sentito parlare di "guerre tra clan rivali"?
E allora, ci vuole tanto a capirlo?
Roberto orlandini