09 aprile 2010
Le bufale sindoniche di Bruno Vespa
Giovedì sera penso molti di quelli che avevano la tv accesa si siano imbattuti nella puntata di Porta a Porta dedicata alla Sindone di Torino.
A dispetto del titolo del post non voglio stare li troppo a perdere tempo sulle scorrettezze e sulla mancanza di rispetto della deontologia professionale da parte del viscido insetto e neanche stare a parlare della "nuova televisione" superblindata e supercensurata del regime berlusconiano. Per questo vi rimando a questo ottimo articolo tratto dal blog Ismaele.
Vorrei invece parlare proprio di lei, della sindone in modo che possiate capire la portata delle minchiate dette da Vespa. Partirei dall'unica cosa veramente interessante detta in trasmissione, detta dall'esperta in tessuti Mechtild Flury Lemberg (che per inciso non ha mai detto che il telo è del I secolo ma che potrebbe anche essere, cosa ben diversa). La cosa interessante detta dalla Lemberg è che il campione usato per il test del carbone14 non appartiene a nessun rammendo e quindi sul telo sono presenti tracce di pigmenti: questo smentisce tutto quanto detto da decenni riguardo l'impossibiltà che la sindone sia un dipinto.
Inoltre dimostra che il campione usato per la datazione al carbonio14 era corretta essendo corretto il prelievo di un campione assolutamente rappresentativo della sindone stessa (cosa messa in dubbio dallo stesso Raymond Rogers, poco prima della sua morte, che aveva analizzato la sindone col metodo del carbonio14 proprio quando si accorse della presenza di pigmenti nel campione che quindi ha ritenuto appartenere a un rammendo): invece i pigmenti ci sono e su tutta la sindone ma soprattutto le analisi sulla datazione erano corrette: il telo è del XIV secolo e quindi l'immagine può essere solo contemporanea o successiva.
D'altronde il fatto che la sindone non possa essere "il calco" di un corpo umano è talmente ovvia che non dovrebbe dare oggetto a nessuna discussione. Questo perché quando si posa un velo su un viso l'eventuale immagine che verrebbe impressa quando il velo si adagia sui connotati del volto apparirebbe inevitabilmente deformata verso l'esterno quando il telo verrebbe messo in posizione piana com'è nella sindone, un principio che conoscono molto bene, per esempio coloro che si occupano di grafica 3d ma che era conosciuto anche in epoche molto antiche.
A proposito della presunta "tridimensionalità" della sindone vale solo dire che qualsiasi immagine 2d può essere trasformata in 3d attraverso l'uso di normalissimo software che si può trovare anche comunemente in commercio, la sindone non ha nulla di speciale.
Altre obiezioni risibili sono quella che vuole la presenza di pollini provenienti dal medio oriente sulla sindone stessa. Quant'anche fosse vero potrebbe trattarsi tranquillamente di una coincidenza provenendo all'epoca (XIV-XV secolo) moltissime merci e stoffe in particolare da quella zona.
Pure il sangue non crea grossi problemi per un'eventuale falsificazione: "come spiegare i coaguli ematici se non con il contatto diretto con un cadavere?". Basta usare una provetta o qualcosa di simile!
La grande bufala però riguarda l'impossibilità della falsificazione dell'immagine della sindone, che oltre ad essere un controsenso (qualsiasi fenomeno chimico può essere ripetuto) è dimostrata falsa dai fatti.
Vi invito dunque a guardare il video di qui sopra riguardante l'opera del prof. Garlaschelli che pure non è certamente il primo esempio di riproduzione della sindone riuscita. Con metodi diversi infatti, quasi 20 anni fa il professor Nicholas Allen, riuscì usando materiali a disposizione di un ipotetico falsario medioevale e un metodo che sfrutta le leggi dell'ottica e una rudimentale macchina "fotografica" a creare una copia credibile della sindone. Risibili ("nel Medio Evo nessuno avrebbe potuto realizzare una statua così corretta da lato anatomico", come se non ci erano già riusciti i greci, tanto per citarne alcuni secoli prima) e scorrette (Allen non ha mai parlato di usare cadaveri) sono le obiezioni contro Allen .
Riguardo alle teorie di Allen vi segnalo questo link visto che Google ha scelto di censurarle (in Italia, non in Cina).
Ma quella di Allen e di Garlaschelli non sono che due di molte verosimili e simiglianti sindoni create con i metodi più disparati.
Sicuramente la sindone qualche mistero continuerà sempre ad averlo ma non certo per qualche motivo soprannaturale. Se una cosa si è capita è che non può essere "originale".
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