10 maggio 2010

E anche le Filippine (12esimo stato al mondo per popolazione, 30esimo per PIL) svoltano a sinistra.

Reuters. Nelle Filippine il senatore Benigno "Noynoy" Aquino sembra avviarsi a diventare il prossimo presidente, prendendo il posto della uscente Gloria Macapagal Arroyo, stando a dati non ufficiali sul voto di oggi.



Secondo i dati, col 57% delle schede scrutinate Aquino sarebbe in testa col 40,6%, mentre l'ex presidente Joseph Estrada sarebbe al 25,7%, dice la Commissione elettorale.
La settimana scorsa i sondaggi d'opinione davano Aquino vincitore con uno stacco del 20%.
Oggi problemi al nuovo sistema elettorale automatico - si è votato utilizzando computer - hanno costretto gli elettori filippini ad attendere per ore prima di accedere ai seggi. Lo stesso Aquino ha dovuto attendere quattro ore.
Secondo le autorità l'affluenza alle urne è stata del 75%, dieci punti percentuali in meno delle previsioni, ma comunque abbastanza per dissipare i timori che il successore di Arroyo avrebbe avuto scarsa credibilità.

IL MIO COMMENTO: Quasi 30 anni dopo la fine del mandato della madre Corazon Aquino (1986-92), la prima presidente post-Marcos e grande oppositrice come il defunto marito Benigno Aquino (vittima nel 1983 del regime dei Marcos) torna al governo delle Filippine un esponente di sinistra. Si rafforza l'asse asiatico composto da CIna, India, Giappone (sesto per popolazione ma non per peso politico), Indonesia, Pakistan, Bangladesh, ora anche le Filippine, il Vietnam, solo contando i primi 8 paesi d'Asia per numero d'abitanti (un totale di quasi 3 miliardi e mezzo di persone, pari a più della metà della popolazione mondiale), un blocco a cui possiamo aggiungere paesi come Brasile, Sud Africa etc... . Il vento è sempre più forte.


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