30 luglio 2010

“MIO MARITO MI PICCHIAVA E ORA TRASCURA NOSTRO FIGLIO”: LA EX MOGLIE DI BONDI QUERELA L’UOMO PROBO DEL PDL

Dal blog Destra di Popolo.


“MI HA PORTATA PERSINO IN VACANZA A CASA DI UNA SUA AMANTE”… “E’ UN UOMO ATTACCATO AL POTERE, SE GLIELO AVESSERO OFFERTO QUELLI DI SINISTRA SAREBBE TORNATO CON LORO”…”RIFIUTA DI VEDERE NOSTRO FIGLIO SE LUI NON ACCETTA CHE VI SIA ANCHE LA SUA NUOVA COMPAGNA, LA DEPUTATA PDL MANUELA REPETTI”
Essere coordinatore del Pdl non porta bene, ne sa qualcosa Verdini.
O forse lo si diventa con determinate caratteristiche?
Chissà.
Certo che dal pio Bondi, ex comunista prima di convertirsi sulla via di Arcore, pose da devoto credente in Dio e in Silvio (che poi è la stessa cosa), sia in chiesa che ad Anno Zero, quando difende a spada tratta i valori della famiglia, l’elettore di centrodestra si sarebbe aspettato un po’ di coerenza.
Proprio lui che stila le pergamene contro i finiani, come ai tempi dell’Inquisizione, stabilendo cosa è lecito e cosa no, cosa è di destra e cosa no, cosa è morale e cosa no.
Pazienza che da comunista sia diventato liberista, passi che abbia lasciato la moglie per la deputata pidiellina Manuela Repetti, ma quanto emerge dall’intervista che la ex moglie ha rilasciato a “Novella 2000″ e dalla querela dalla stessa presentata contro di lui, emerge un personaggio un po’ diverso da quello di sommo poeta.
Botte, tradimenti in pubblico,  inadempienze col figlio, brama di potere indifferente a qualsiasi ideologia.
Secondo la moglie, il ministro “è un uomo che ha sempre cercato solo il potere. Se glielo avessero offerto a sinistra, sarebbe tornato lì”.
Ma è anche una persona con problemi psicologici, “per tutta la vita succube dei genitori e adesso della nuova compagna” (la deputata del Pdl Manuela Repetti), dopo essere stato un marito infedele e violento, oltre che (tuttora) un padre assente”
A lanciare queste accuse è l’ex moglie del ministro, Maria Gabriella Podestà, 52 anni, che si è sposata con Bondi nel ‘94 (ma erano compagni di classe molti anni prima, a Villafranca, in Lunigiana) e da cui si è da poco separata legalmente, ancora in attesa di divorzio.
Secondo la Podestà, nei primi anni Bondi è stato un buon marito, anche se per diverso tempo si sarebbe fatto mantenere da lei non avendo uno stipendio.
Poi, qualche anno dopo, la svolta, che secondo l’ex moglie coincide con il trasferimento ad Arcore, quando Bondi decide di votarsi a Berlusconi.
Da quel giorno, dice la Podestà, “mi metteva sotto il naso indizi di storie coniugali, come gli scontrini dello Chanel numero 5 che regalava alle sue amiche”.
Fino al momento in cui avrebbe addirittura portato la moglie in vacanza a casa di una sua amante, con tanto di tradimento notturno scoperto in flagranza.
Dall’autunno del 1998, secondo l’ex moglie del ministro, le cose sarebbero precipitate, con tanto di violenze domestiche, schiaffi e punizioni.
Successivamente, dice la Podestà, Bondi avrebbe addirittura avuto di fatto due vite parallele: una a Roma con la Repetti e “una con noi nel week end, quando faceva finta di stare nella famigliola modello, perché lui vuole dare sempre un’immagine perfetta di sè”.
Infine, il capitolo del figlio che Podestà e Bondi hanno avuto prima della rottura: secondo l’ex moglie, il ministro l’avrebbe sempre trascurato ed è inadempiente anche dal punto di vista legale, perché ignorerebbe i termini di frequentazione stabiliti in sede di separazione.
Sempre secondo la Podestà, sono oltre due mesi che Bondi non vede il figlio e si farebbe vivo solo con qualche sms.
In pratica imporrebbe al figlio anche la presenza della sua nuova compagna, altrimenti si rifiuta di incontrarlo.
Per quanto riguarda l’attività politica del marito, Podestà parla di un uomo interessato solo al potere (”lo ha sempre cercato”), che vive in una totale sudditanza verso Berlusconi (”Per questo mi aveva portato a vivere in quell’orribile appartamento di Arcore”) e gelosissimo di Maria Vittoria Brambilla, al punto da cadere in depressione quando si era parlato di lei come coordinatrice di Forza Italia.
Tuttavia, secondo l’ex moglie, in Bondi non ci sarebbe alcun ideale, perché “se gli avessero offerto il potere quelli di sinistra sarebbe ritornato lì”.
Beh saranno contenti i tanti elettori di destra di essere rappresentati da un uomo di tali valori morali e i militanti finiani di essere indirizzati “culturalmente” da un vate di questo lignaggio.
Meno male che Silvio ci ha indicato chi deve farci la chatechesi sui valori di destra.
Prima non sapevamo dove andare.
Ora però sappiamo dove manderemmo Bondi.

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