01 agosto 2010

POST: IL BOICOTTAGGIO TREMONTIANO

di Nichi Vendola.

Ieri Giulio Tremonti non ha firmato, come invece era previsto, il piano pugliese dirientro dal deficit sanitario. Nella giornata di ieri mi sono trovato così di fronte a una sospensione delle regole dello Stato di diritto. Tremonti è venuto addosso ai nostri interessi, agli interessi della Puglia e lo ha fatto sulla base di suggeritori che sono traditori della Patria: Palese e Fitto sono traditori della Patria.
Pur di non perdere 500 milioni di euro, ero pronto a firmare un Piano di rientro che consideravo doloroso, che aveva degli aspetti che mi lasciavano perplesso. Una telefonata del Ministro Tremonti mi informava che era necessario un supplemento di lettura, di analisi e di approfondimento. Giacché il Piano era stato approfondito per mesi in ogni suo dettaglio dai tecnici dei Ministeri, non si capisce quale approfondimento ulteriore Tremonti volesse fare. Forse qualcuno era frustrato perché non avevamo inserito delle tasse? Forse qualcuno, nella fattispecie Raffaele Fitto e Rocco Palese, voleva che si potesse buttare per strada circa cinquemila lavoratori che noi stiamo internalizzando? Questa è la partita vera che si sta giocando sulla pelle dei pugliesi: una partita di crudeltà sociale per fini di lotta di potere. C’è una opposizione spregevole sul piano morale, inqualificabile sul piano politico, di sabotatori e di traditori della patria che hanno spinto alla mancata firma sul Piano di Rientro.
La Puglia è una regione che ha i conti in ordine, ha molti parametri di assoluta virtuosità: abbiamo una spesa, fonte Sole 24 Ore, per l’amministrazione e la politica su abitante che fatto 100 la media è 91,5: siamo una delle cinque regioni più virtuose d’Italia, abbiamo diminuito la spesa per personale su abitante dal 2006 al 2009 da 216 milioni a 176 milioni. Il debito della Puglia è diminuito negli ultimi cinque anni del 29,2%: da 2 miliardi e 517 milioni a 1 miliardo e 720 milioni. Bene, Tremonti dice che ‘vengono prima i numeri e poi la politica’: sono pronto a ragionare sui numeri, ma è lui, invece, che antepone la politica ai numeri.
Paragonare la Puglia alla Grecia è una dichiarazione gravissima. Accusarci di non avere i conti in ordine vuol dire dare un grosso colpo all’economia pugliese. Forse il ministro Tremonti è in buona fede, forse ci sono suggeritori traditori della patria, suggeritori che si chiamano Fitto e Palese che in questo caso dimostrano di avere una spregevolezza morale che non avevo mai visto prima.
L’episodio del bond della Merryl Lynch che porta la firma di Palese e l’imprimatur di Tremonti è un atto che ha provocato un danno erariale enorme alle casse della regione Puglia e caso mai questo è l’unico episodio che ci riporta alla mente la situazione greca.
Dati alla mano il bilancio della regione Puglia è sano, tanto da essere una delle quattro regioni italiane a non avere applicato nel 2010 l’addizionale Irpef aggiuntiva regionale. E questo nonostante i suggeritori traditori della patria che quasi mi inducevano ad aumentare le tasse.
Per quanto mi riguarda ora cala il sipario. Il giudizio è definitivo su Palese e Fitto. E’ un crimine cercare il sabotaggio ai danni del territorio pugliese. E’ un fatto senza precedenti. Questa non è una contesa politica dove ci si guarda negli occhi. Palese è un traditore della patria perché in aula ha votato con me il processo di stabilizzazione in atto, ma lo ha votato con l’intenzione poi di scagliarmi addosso i 5000 lavoratori. Ho assistito a una lunga serie di indecenze. Io mi ribello a questi soprusi.
Ora chiederò l’intervento del Capo dello Stato e del Presidente della Conferenza Stato Regioni perché la Puglia non venga discriminata e violentata. Chiederò il suo intervento perchè la nostra regione venga rispettata nei suoi diritti. Condividerò con il Presidente della Repubblica carte e documenti perché ci sia un difensore degli interessi di quattro milioni e 200mila pugliesi.
Giovedì io ero a Roma, non c’era il Ministro Tremonti. Tocca, quindi, al Governo sanare un vulnus senza precedenti nella storia tra le relazioni tra organi costituzionali.
Continuo a confidare in un senso dello Stato che credo appartenga al ministro Tremonti, persona al di sopra di queste miserie. Non ho dubbi, quindi, che il Consiglio dei Ministri mercoledì prossimo riaprirà i termini di consegna del Piano di rientro, altrimenti lo scippo di 500 milioni alla Puglia sarebbe oggetto di una lotta senza precedenti e di una mobilitazione complessiva delle città e dei cittadini.

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Mi rivolgerò a Napolitano, pronto a ogni azione contro il governo 
Roma, 1 ago. (Apcom) - Quello che ha fatto il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, "costituisce un reato penale". Lo dice il governatore della Puglia, Nichi Vendola, in una intervista al Manifesto, commentando la decisione del titolare di via XX settembre di non firmare il piano pugliese di rientro dal deficit sanitario. "Il ministro - spiega - non ha voluto firmare un piano che è stato costruito dai suoi tecnici, assieme a quelli del ministero della Salute e della regione Puglia. Io avrei messo la mia firma sapendo che mi si chiedeva di pagare un prezzo molto alto, eppure ero al ministero, pronto a firmare, ma Tremonti ha pensato di trasformare un'azione che doveva essere vissuta secondo il principio di leale collaborazione in un atto di guerra politica nei miei confronti". "Mi rivolgerò a Napolitano - fa sapere Vendola - e alla conferenza dei presidenti delle regioni aspettando quello che accadrà nel prossimo consiglio dei ministri. Mi riservo qualunque azione nei confronti di questo governo". Il tema al centro dello scontro, cioè le internazionalizzazioni di lavoratori di aziende che gestivano servizi sanitari in appalto, osserva Vendola, "finora hanno prodotto per i lavoratori l'affrancarsi da condizioni schiavistiche e spesso da un dominio di tipo mafioso, avere stipendi certi e diritti sul posto di lavoro, oltre a un miglioramento netto del servizio nei confronti dell'utenza e un risparmio considerevole per le Asl. Il problema è di Tremonti non mio, lui ha fatto scadere i termini della presentazione del piano di rientro. Tecnicamente ora la mia regione perde 500 milioni di soldi nostri che il governo doveva restituirci. Ma siccome io ero lì e ho le mail dei tecnici ministeriali che definiscono il piano ottimo, non voglio nemmeno pensare che Tremonti non chiederà la riapertura dei termini. Commetterebbe un reato molto grave". "L'unico fatto in stile greco avvenuto in Puglia - conclude Vendola - porta il timbro di Tremonti. Oggi c'è una indagine penale presso la corte dei conti su una delle azioni più spericolate fatte nella storia della finanza pugliese. La sottoscrizione di un bond Merril Lynch per 70 milioni di euro con una serie di norme capestro. Dice Palese, che come assessore di centrodestra firmò il bond, di aver deciso senza capire bene l'inglese e senza intendere cosa stesse firmando. Si sentiva tranquillo perché c'era il ministero, non credeva che non ne capisse molto neanche Tremonti. In fondo era lui che aveva inventato la finanza creativa". 

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