08 ottobre 2010

DAL SITO DEL PROF. CLAUDIO MOFFA

Via Blogghete.


LA SFIDA DELLE LIBERTA’
di Claudio Moffa

QUERELA CONTRO REPUBBLICA E IL CENTRO - Il mio avvocato è già disponibile.  Tutto in effetti è iniziato dalla catena De Benedetti:Repubblica e Il Centro - cartacei e web, scritti e video. Prima l'articolo di Marco Pasqua, poi Il Centro che 1) si inventa una decisione del Preside della mia Facoltà, di provvedimenti contro il sottoscritto, decisione appunto inesistente, ma che nelle ore calde va in rete e alimenta l'isteria dei soliti noti; 2) Si inventa oggi un mio contatto con l'Ateneo per dire “non entrate nel merito delle mie lezioni”, contatto mai avvenuto; 3) infine si scatena, immagino con gli stessi metodi, a contattare colleghi e quanti altri possano essermi eventualmente ostili. MA NON E' FINITA: 4) ieri sulla prima schermata di Repubblica appariva un'altra notizia falsa, e cioè che il Rettore aveva dichiarato che avrebbe preso provvedimenti contro il sottoscritto: ma poi, cliccando il link collegato alla striscia, usciva fuori la notizia sul Preside e non sul Rettore! Goebbels? Sì, ma assieme a Jabotinsky che sosteneva già negli anni Trenta che i giornalisti erano superiori a capi di stato e ministri. E' cioè il classico stile Repubblica, un giornalismo non diffusore ma facitore di eventi e decisioni, che si tratti della nomina del presidente della Repubblica Scalfaro, dei rinvii a giudizio all'epoca di Tangentopoli, o della campagna di veleni contro il sottoscritto.
C. M.
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Intervista di Claudio Moffa ad ADNKRONOS 
Nel corso della sua lezione, lei ha affermato che non c’è alcun documento di Hitler che dicesse di sterminare tutti gli ebrei e che la shoah e’ un’arma ideologica. Vuole dire che non è esistita alcuna soluzione finale? E che la shoah è una speculazione fatta dagli stessi ebrei?
Non esiste la certezza assoluta ed eterna nella ricerca storica: e comunque è condiviso da tutti – compresi storici ortodossi come Hilberg e Poliakov - che non esistono documenti attestanti un ordine di sterminio di Hitler. La “soluzione finale” della “questione ebraica” in Germania pianificata dai nazisti era quella “territoriale”, organizzare – peraltro d’accordo con i sionisti, fatto stranoto agli storici – l’emigrazione in massa degli ebrei tedeschi e austriaci verso la Palestina, in vista della fondazione dello Stato d’Israele. Un orribile pulizia etnica, ma non uno sterminio fisico. Quanto alla speculazione odierna della shoah, ne parlano molti giornalisti e studiosi ebrei, fra cui lo storico Norman Finkelstein, figlio di deportati ad Auschwitz, e autore dell’Industria de l’Olocausto edito in Italia da Rizzoli. Anche la cronaca odierna ce ne offre un esempio.
Tanti documenti audiovisivi mostrano le sofferenze degli ebrei e la morte degli ebrei in quegli anni e il numero impressionante di persone che sono state uccise. Lei nega la veridicità di tutte quelle immagini e il fatto che siano stati sterminati 6 milioni di ebrei?
Il problema delle fonti è sempre cruciale nello studio della storia. “Tutto è storia” diceva Lucien Febvre nelle Annales. Da cui l’importanza della memoria, da combinarsi però sempre con altra documentazione, perché come ho ricordato a lezione, il caso Enric Marco – il millantatore spagnolo che vantava di essere stato deportato ad Auschwitz e venne sbugiardato da tutta la stampa – dimostra quanto il terreno della memoria, che non coincide mai perfettamente con la storia, sia scivoloso. Quanto alle foto, è noto che possono essere truccate, da Timisoara al miliziano finto caduto della guerra civile spagnola. Ma moltissime drammatiche foto di ebrei nei campi di sterminio sono senz’altro vere. Ma vede, se io guardo una foto con l’orribile scena di alcune centinaia di cadaveri, sono portato per emotività comprensibile a trasformare quella foto – prova degli orrori dei lager – in una prova che il numero delle vittime è stato di 6 milioni. Non basta, il numero dei 6 milioni di vittime ebree esisteva già nella prima guerra mondiale, come da documento illustrato a lezione. Da cui un dibattito ormai sedimentato sul numero di morti ebrei, una delle popolazioni che ha subito sofferenze indicibili della seconda guerra mondiale, come i sovietici e gli abitanti di Hiroshima, Nagasaky e Dresda.
Grandezza umana e politica di Ahmadinejad: quali sono le virtù mostrate da Ahmadinejad in questi anni e come giudica le sue dichiarazioni periodiche sulla distruzione di Israele?
In occidente c’è una campagna contro l’Iran che ricorda quella contro l’Iraq di Saddam Hussein e le inesistenti “armi di distruzione di massa” a cui hanno creduto tanti organi di stampa. Per quel che mi riguarda trovo apprezzabile lo slogan “armi nucleari per nessuno, energia nucleare per tutti”, credo che la lapidazione sia un barbaro metodo di uccisione dentro il fenomeno negativo della pena di morte – e bene ha fatto Ahmadinejad ad abrogarla di fatto. Quanto alla “distruzione” di Israele è una semplificazione di altra richiesta: da una parte il diritto al ritorno dei profughi palestinesi, dall’altra che Israele si trasformi in uno stato bietnico. Sa chi propone, fra gli altri, una soluzione del genere? Israel Shamir, un altro dei docenti del mio master. Ma mi lasci ritornare in attimo alla mia lezione sulla Shoah: Repubblica riporta l’invito di Renzo Gattegna agli storici che mettono in dubbio cifre, modalità e pianificazione dello sterminio degli ebrei “a visitare lo Yad Vashem e a studiare la documentazione che è là depositata”. Accetto l’invito, e rilancio: non solo lo Yad Vashem ma anche Auschwitz e gli archivi tedeschi, e non io solo, ma una equipe di studiosi mista, compresi i cosiddetti revisionisti, per dar vita a una svolta in questa lacerante polemica. Un confronto, anche pubblico fra le diverse tesi su quello che resta un orrore della II guerra mondiale, la strage di ebrei nei lager nazisti.

3 commenti:

Mariano Orrù ha detto...

Rivedere la Storia? Per poi scoprire verita' nascoste, da secoli e non solo da anni? Vogliamo far riflettere le persone? Dopo tutto cio,' che sono riusciti a fare per addomesticarne la funzione principale del cervello.
E' cosi che gli studi dei tanti professori come Moffa si vanno a far benedire e rischiano di finire nella pattumiera. Perche'? perche' qualcuno l'aveva
gia' scritta a suo piacimento e va bene cosi'!
Troppi interessi di mezzo, politici, economici, di credibilita' e quant'altro.
Cosa voglio dire? Un esempio.......Da alcune recenti scoperte in Sardegna, si deducono cose che i libri di storia non hanno mai riportato, esempio(i Sardi erano dei GRANDI navigatori),(i Sardi erano dei grandi guerrieri, tante' che i faraoni d'Egitto li volevano come loro guardie del corpo, ma... avendo paura del mare come ci arrivarono in Egitto?),eppure i Sardi, hanno sempre avuto paura del mare, da cui arrivavano gli invasori,
ci hanno sempre inculcato!! Chi invece ha tentato di farci notare il contrario, non ha di certo avuto i risultati sperati.
Ma voi fantasticate, credete che oltre a cio' che ci propina il tubo catodico, ci sia altro da imparare, sapere o scoprire?
Immaginatevi i Pieroangela sparsi per il mondo, farebbero la rivoluzione armata contro i Moffa di tutto il sistema gallatico.

storico sgrz ha detto...

ritengo opportuno inserire il reato di negazionsimo.
La libertà di ricerca non ha nulla a che fare con una le tesi che negano milioni di morti allo scopo di trasformare gli ebrei da vittime in autori di una cospirazione sulla falsa riga dei vecchi pregiudizi antisemiti. Per costruite una menzogna occorre poco tempo. E ancora più breve è lo spazio necessario per utilizzarla come arma ideologica di oppressione.
Quanto alla capacità del mondo accademico di opporsi a queste derive occorrerebbe un minimo di autocritica. Pur essendo a conoscenza del fatto che il Moffa da anni propagandava le sue posizioni negazioniste dagli illustri cattedratici non si sono alzati le doverose rimostranze salvo quando la polemica ha assunto rilevanza pubblica. Non è improbabile pensare che sull'onda di questo malinteso concetto di libertà di ricerca il Moffa continuerà a trovare asilo in qualche università pubblica, lautamente retribuito con i soldi dei contribuenti. vergogna!!

Il dopo Moffa: è opportuno sanzionare il negazionismo della Shoah come reato?

Jean Lafitte ha detto...

storico i pericoli del c.d. negazionismo sono tanti, ma ancor maggiori sarebbero i pericoli che potrebbero venire dal sanzionarli penalmente. troveremo tribunali che dovranno giudicare se un fatto storico sia vero o falso, quando gli stessi storici non sono d'accordo.
io pure mi sono sentito dare nel negazionista tante volte. quando dicevo che Saddam non aveva armi di distruzioni di massa, quando dicevo che Milosevic non aveva fatto nessuna pulizia etnica in Kosovo, quando ho detto che in Tibet non c'è stato nessun genocidio, etc... tutte cose che a una persona poco informata, possono sembrare bestemmie negazioniste. ma che sono la pura verità.