10 febbraio 2011

Dietro le quinte.

Da Non Leggerlo.

Il furto a casa della escort Patrizia D'Addario: computer, cd, biancheria, vestiti. Si era appena confidata con un amico: "Ho delle registrazioni effettuate a casa del Premier". Lo scandalo non era ancora scoppiato.

L'incendio dell'autovettura di Barbara Montereale, la ragazza che aveva accompagnato la D'Addario a Palazzo Grazioli, e che 3 giorni primaraccontò a Repubblica dei party organizzati da Gianpaolo Tarantini, a casa di B.: "Erano ragazze slave, romene ... erano lì da molti giorni e facevano a gara a chi gli stava più vicina ... avevano una gran confidenza con lui ... lo chiamavano Papi".

La trappola realizzata per minare la credibilità di Gino Flaminio, l'ex fidanzato di Noemi Letizia: le sue parole - di soli 6 giorni prima - avevano spazzato via fiumi di menzogne. Quelle del Presidente del Consiglio.

La trappola realizzata per minare la credibilità dei giornalisti dell'Espresso, tesa in un ristorante di Napoli, tra microspie e telecamere nascoste. "Oltre ogni immaginazione, ma il trappolone è andato a vuoto: lo scopo era cercare di dimostrare che la stampa di opposizione paga gli intervistati per ottenere da loro falsi racconti sulla vita privata del premier",scrisse Gilioli.

Il finto fidanzato appioppato a Noemi LetiziaDomenico Cozzolino: "Era tutta una montatura ... poi mi volevano allontanare perché so troppe cose". E Noemi, un po' di tempo prima: "Io non l'ho mai amato, ma per lasciarlo devo aspettare il 6 giugno, per le elezioni".

La finta nota informativa pubblicata per distruggere il Direttore dell'Avvenire,Dino Boffo - "noto omosessuale già attenzionato dalla Polizia di Stato per questo genere di frequentazioni" - colpevole di aver dato voce "alle inquietudini del mondo cattolico per lo stile di vita di Silvio Berlusconi".

Il corpo carbonizzato della trans Brenda, testimone chiave nello scandalo Marrazzo. L'appartamento in fiamme, il portatile nel lavandino, le valigie pronte, per partire. La strana morte del pusher Cafasso, deceduto solo 2 mesi prima, uno che andava raccontando di un potente politico di centrodestra, ridenominato "chiappe d'oro". Ai cronisti aveva detto: "Io incasso i soldi e poi vado via, ho già pronti i documenti per scappare, perché se sto qui mi fanno fuori (...) Ho in mano mezza Roma, so delle cose che ... io li posso rovinare, c'ho dei clienti fra i politici che se ve lo dico ...".

Il segreto di Stato sullo scandalo Telecom-Sismi: "Hanno spiato, certo. Hanno creato dossier e schede su quelli che Silvio Berlusconi considerava i suoi nemici: D'Avanzo, Santoro, Travaglio, Gomez, De Benedetti, D'Ambrosio, Bruti Liberati, Caselli, Ingroia, De Pasquale, Boccassini, emolti altri. Hanno consultato fonti aperte e fiduciarie. Hanno archiviato documenti in cui si ipotizzavano interventi per “disarticolare”, “neutralizzare”, “ridimensionare” e “dissuadere”, anche con “provvedimementi” e “misure traumatiche”, i presunti avversari del premier. Forse hanno addirittura organizzato pedinamenti e disposto intercettazioni telefoniche. Ma di sicuro non lo hanno fatto di loro iniziativa. Avevano ordini precisi. Disposizioni che arrivavano dall’alto. E, se mai adesso fossero processati, potrebbero parlare. Per questo il presidente del Consiglio, all’ultimo momento ha deciso di coprire con il segreto di Stato".

Ed eccoci a oggi. Ruby-gate, i Pm sono stati costretti ad aprire una nuova indagine: "30 agosto 2010: qualcuno sfonda la porta del Gip al Tribunale di Milano cercando i fascicoli sui festini. Nessuno sapeva dell'indagine in corso, tranne Lele Mora. E' il primo di una serie di tentativi - legali ed illegali - per impedire ai magistrati di arrivare alla verità". "Così hanno ostacolato i Pm", titola l'inchiesta dell'Espresso. Per il Fatto Quotidiano sono ombre che si aggiungono allo scandalo: "Una regia misteriosa per mettere le mani sulle carte del Ruby-gate". E credo che davanti a tutto questo non si possa più far finta diniente.

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