Da internet al Gps, dalle batterie allo schermo touch. Senza la ricerca pubblica l’iphone, che ha rivoluzionato le comunicazioni, non sarebbe mai nato. Steve Jobs ha integrato tecnologie già prodotte dallo Stato in un oggetto commercialmente appetibile, evitando il rischio di investimenti senza un chiaro ritorno immediato. Mariana Mazzucato, nota studiosa italo-americana sui temi dell’innovazione, smonta molti dei luoghi comuni sul ruolo dello Stato.
di Mariana Mazzucato, autrice di The Entrepreneurial State e R.M. Phillips Professor of Science and Technology, University of Sussex (SPRU) - da Left del 25/6/2013
Nel suo ormai famoso discorso di commiato alla Stanford university il 12 giugno 2005, Steve Jobs, allora Ad della Apple computer, incoraggiò i laureati a cercare ciò che desideravano e a rimanere “matti”: Stay hungry, stay foolish. Questo discorso è stato citato in tutto il mondo perché incarna la cultura dell’economia cognitiva, secondo la quale per l’innovazione non servono solo i grandi laboratori, ma anche la capacità di cambiare le “regole del gioco”. Enfatizzando l’aspetto “folle” dell’ innovazione, Jobs sostiene che dietro il successo di Apple non c’ è solo la competenza tecnica del suo personale, ma anche la capacità di saper rischiare. Il fatto che Jobs abbia abbandonato la scuola e abbia continuato a vestire tutta la sua la vita come uno studente di un college, con le scarpe da ginnastica ai piedi, è emblematico del suo stile: rimanere giovane e “pazzo”.
Jobs è stato giustamente definito un «genio», per i prodotti visionari che ha inventato e commercializzato. È il mito del successo di Apple: la genialità, il design, il gioco, la “pazzia”, sono state senza dubbio caratteristiche importanti. Ma senza una massiccia quantità di investimenti pubblici sui computer e sulla rivoluzione di Internet, questi attributi avrebbero portato soltanto all’invenzione di un nuovo giocattolo, non a prodotti come l’iPad e iPhone, che hanno cambiato il modo in cui le persone lavorano e comunicano. Apple è stata in grado di cavalcare l’onda di massicci investimenti statali sulle tecnologie “rivoluzionarie” che hanno sostenuto l’iPhone e iPad: internet, il Gps, lo schermo touch screen e le tecnologie di comunicazione. Senza gli investimenti pubblici non ci sarebbe stata nessuna onda sulla quale fare un “folle” surfing. Questo studio si pone delle domande che sfidano provocatoriamente il modo in cui fino a ora è stato raccontato il successo di Apple e il ruolo dello Stato. Perché lo Stato viene accusato con tanta aggressività per gli investimenti falliti e non viene lodato per il rapido successo dei suoi investimenti nella fase iniziale in aziende come Apple? E perché lo Stato non viene ricompensato per i suoi investimenti diretti in ricerca di base e applicata che hanno prodotto tecnologie di successo che sono alla base di prodotti come l’iPod, l’iPhone e l’iPad?
Surfare sull’onda del progresso
La popolarità e il successo dei prodotti hanno modificato il panorama competitivo nel settore del “mobile computing” e delle tecnologie di comunicazione. In meno di un decennio, Apple è riuscita a conquistarsi un posto tra le società di maggior valore al mondo, producendo per i suoi proprietari un profitto record di 26 miliardi dollari nel 2011. Ma mentre i prodotti devono il loro bel design e la loro elegante integrazione al genio di Jobs e alla sua grande squadra, spesso si ingnora che quasi tutte le tecnologie presenti nell’iPod, iPhone e iPad sono il risultato spesso trascurato degli sforzi di ricerca e del sostegno finanziario del governo americano.
Fondata il primo aprile 1976 a Cupertino, in California, da Steve Jobs, Steve Wozniak e Ronald Wayne, Apple computer per 30 anni si è focalizzata esclusivamente nella produzione di personal computer. Il 9 gennaio 2007, la società ha annunciato di aver rimosso il termine Computer dal suo nome, e questo riflette il suo spostamento di attenzione dai pc all’elettronica di consumo. Quello stesso anno, Apple ha lanciato l’iPhone e iPod touch con il suo nuovo sistema operativo mobile, iOS. Nei 5 anni successivi al lancio le vendite di Apple sono aumentate del 460 per cento. La nuova linea di prodotti iOS rappresenta quasi il 70 per cento dei ricavi complessivi di Apple nel 2011. La popolarità dei nuovi prodotti di Apple ha avuto un rapido riflesso sui ricavi. Nel 2011, il fatturato di Apple (76,4 miliardi di dollari) ha superato il saldo cassa operativo del governo degli Stati Uniti (73,7 miliardi di dollari). Questa ondata di ricavi è stata rapidamente tradotta nell’aumento della quotazioni: il prezzo dei titoli Apple è cresciuto dagli 8 dollari ad azione del 2001 ai 700 dollari per azione del 2012.
Innovare senza spendere
Se si analizzano i rapporti finanziari di Apple è interessante notare la quota dei fondi stanziati in attività di Ricerca&Sviluppo cala nel tempo al confronto della vendita di prodotti a livello mondiale. Horace Schmidt analista di lunga data di Cupertino confronta la spesa di Apple in Ricerca & Sviluppo con quella delle società rivali. Secondo i suoi dati, l’Apple si classifica agli ultimi posti per le quote stanziate in ricerca in relazione alle vendite. Schmidt si chiede pertanto come faccia Apple a farla franca con così bassi investimenti tecnologici. Molti esperti spiegano questa produttività marginale di Apple come un successo dell’azienda nella realizzazione di efficaci programmi di ricerca. Non vi è alcun dubbio che le capacità di Apple nella ingegneria applicata al design, combinate con l’impegno di Jobs per la semplicità, abbia certamente contribuito alla sua efficienza. Ma il fatto più importante è stato omesso: Apple non si concentra sullo sviluppo di nuove tecnologie bensì sulla loro integrazione in una architettura innovativa. I suoi grandi progetti sono basati su tecnologie per lo più inventate da qualche altra parte. Spesso sostenute da denaro pubblico.
Il successo di Apple è principalmente correlato a tre capacità: 1) riconoscere le tecnologie emergenti dotate di un grande potenziale; 2) applicare competenze ingegneristiche complesse che integrano con successo le tecnologie emergenti riconosciute; 3) mantenere una visione aziendale chiara, fondata su prodotti orientati al design e alla massima soddisfazione degli utenti.
Prima di lanciare la sua popolare piattaforma di prodotti iOS, Apple ha ricevuto enormi sostegni dal governo provenienti da tre aree principali: 1) Investimenti diretti durante le prime fasi di creazione dell’impresa; 2) L’accesso a tecnologie che sono il risultato delle più importanti ricerche dei programmi del governo: iniziative militari, appalti pubblici, progetti di istituti di ricerca pubblici, sostenuti da fondi statali o federali; 3) Politiche fiscali, commerciali e tecnologiche che hanno permesso di sostenere gli sforzi innovativi durante le fasi in cui le società Usa non riuscivano a primeggiare nei mercati mondiali.
La mano ben visibile dello Stato
Fin dall’inizio, Jobs e Wozniak hanno cercato varie fonti di finanziamento pubblico e privato, nei loro sforzi di costruire e sviluppare Apple. Pionieri del ventur capital e leggende della Silicon Valley come Don Valentine, fondatore della Sequoia e Arthur Rock, fondatore di Arthur Rock & Company sono stati tra i primi a credere nella loro visione. La società ha inoltre ricevuto il sostegno di finanziamenti diretti da parte del governo per attuare le sue visionarie idee di business. Prima della quotazione in Borsa, nel 1980, Apple ha ricevuto 500mila dollari come capitale iniziale d’investimento dalla Continental Illinois venture corp., una piccola business investment company, autorizzata dalla Small business administration, l’agenzia federale creata nel 1953 per investire nelle piccole imprese.
L’emergere del settore del personal computing è stato reso possibile dalle innovazioni tecnologiche raggiunte attraverso vari partenariati pubblico-privati creati in gran parte dalle agenzie governative e militari. Quando nel 1976 nasce Apple per vendere kit per personal computer, le tecnologie del prodotto erano basate su investimenti pubblici realizzati nel corso degli anni 60 e 70. Queste scoperte sono state il risultato di una ricerca condotta su vari partenariati pubblico-privato presso diversi laboratori tra i quali quelli del Darpa, dell’At&t Bell labs, Xerox parc, Shockley e Fairchild, per citarne solo alcuni. La Silicon Valley è diventa rapidamente l’hub dell’innovazione informatica statunitense e il nuovo clima, stimolato e sostenuto dal ruolo guida del governo nel finanziamento e nella ricerca (sia di base che applicata), è stato sfruttato da giovani imprenditori e dal settore privato in quello che molti osservatori hanno definito la “Corsa dell’oro del silicio”.Il fatto che gran parte del successo di Apple risieda in tecnologie che sono state sviluppate attraverso il sostegno del governo e la ricerca finanziata è un aspetto spesso trascurato che merita di essere affrontato.
1) Il micro disco rigido
Un raro esempio di riconoscimento del ruolo svolto dalla Stato a sostegno della ricerca tecnologica si è verificato durante la cerimonia di premiazione degli scienziati europei Albert Ferte Peter Grunberg, vincitori del Nobel per la Fisica 2007 per il loro lavoro nello sviluppo della Magnetoresistenza gigante (Gmr). Il Gmr è un effetto meccanico quantistico la cui applicazione principale è nei sensori di campo magnetico utilizzati all’interno delle micro unità di Disco rigido (Hdd). Nel suo discorso durante la cerimonia, Bo Nrje Johannson, membro della Accademia reale svedese delle Scienze, ha spiegato cosa ha significato l’invenzione del Gmr attribuendo l’esistenza dell’iPod a questa importante svolta scientifica. L’invenzione e la commercializzazione del micro disco rigido è particolarmente interessante perché illustra il ruolo del governo non solo nella creazione delle basi scientifiche per l’innovazione, ma anche nella trasformazione di idee astratte in prodotti commercialmente validi. Quello che era iniziato da due progetti di ricerca accademica finanziati dallo Stato, separati e indipendenti, è culminato in una delle tecnologie di maggior successo degli ultimi anni, degna del premio Nobel. È stato seguendo questa scoperta che altri ricercatori hanno incrementato la dimensione della memorizzazione dei dati in una convenzionale unità disco rigido durante anni 80 e 90. Mentre la grande scoperta scientifica nel Gmr è stata compiuta in Europa, il governo degli Stati Uniti ha avuto un ruolo fondamentale nella sua commercializzazione. Il laboratorio del Dr. Peter Grunberg è stato affiliato con l’Argonne national laboratory (il più grande laboratorio di ricerca e sviluppo del dipartimento dell’Energia degli Usa, che si trova in Illinois) e ha ricevuto dal dipartimento dell’Energia un sostegno importante. Sulla base di questi sviluppi nella tecnologia del disco rigido, aziende come Apple, Ibm e Seagate si sono mosse rapidamente per tradurre le nuove conoscenze in prodotti commerciali di successo.
2) Il silicio
Tra i fattori che hanno reso possibili iPod, iPhone e iPad ci sono i piccoli microchip che consentono di elaborare grandi quantità di informazioni in un istante. Oggi le unità centrali di elaborazione (Cpu) dipendono da circuiti integrati (Ics) che sono notevolmente ridotti di dimensione e offrono una capacità di memoria molto maggiore a confronto dei primi processori. I nuovi circuiti integrati basati sul silicio sono oggi presenti nella maggior parte dei dispositivi elettronici disponibili sul mercato. Il viaggio dei circuiti integrati prodotti dai laboratori della Bell, Fairchild semiconductor e Intel per dispositivi come l’iPhone o iPad è stato aiutato dagli appalti della US air force e della Nasa, che hanno introdotto apparecchiature elettroniche complementari e altri dispositivi che sarebbero stati semplicemente insostenibili nei mercati commerciali. La domanda su larga scala di microprocessori da parte della aviazione americana nasce dal programma di missili Minuteman II. La missione Apollo della Nasa ha spinto la domanda tecnologica, chiedendo miglioramenti significativi nel processo di produzione di microprocessori ed anche una maggiore capacità di memoria.
Le agenzie del governo hanno anche contribuito a ridurre i costi dei circuiti integrati in modo significativo nel giro di pochi anni. Infatti sebbene gli Usa fossero stati la patria delle prime innovazioni nei semiconduttori durante gli anni 1980, il Giappone stava sviluppando a un passo più veloce la capacità di produzione avanzata di prodotti di memoria competitivi. Il timore crescente che attrezzature vitali per la difesa nazionale potessero essere importati da paesi come il Giappone, ha spinto il dipartimento della Difesa ad agire. Il risultato è stata la Strategic computing initiative, (Sci), un piano che ha assegnato oltre un miliardo di dollari per sostenere gli sforzi di ricerca avanzata nell’informatica tra il 1983 e il 1993. Riconoscendo l’opportunità unica che la produzione di semiconduttori avrebbe potuto fornire il governo federale ha raccolto i produttori nazionali e le università per formare una consorzio chiamato Sematech (Semiconductor manufacturing technology). Questa mossa faceva parte di uno sforzo globale per la promozione economica degli Stati Uniti dinanzi ai concorrenti esteri. Al fine di rendere questa partnership più attraente, il governo americano ha sovvenzionato Sematech con 100 milioni di dollari l’anno. Le prestazioni avanzate dei microprocessori e dei chip di memoria di oggi sono in gran parte il risultato di anni di intervento del governo.
3) Il multi touch
Lo sviluppo dello schermo multi-touch è stata la tecnologia che più d’ogni altra ha portato al successo la Apple. Ha cambiato l’interazione uomo-macchina attraverso una nuova interfaccia che ha permesso alle dita di navigare sulla superficie di vetro a cristalli liquidi dei dispositivi palmari. Questo nuovo modo di interfacciarsi coi dispositivi elettronici deriva da una ricerca di base e applicata finanziata dallo Stato. Negli anni 90, la tecnologia touch screen, incorporata in una varietà di prodotti tra cui quelli di Apple, era in grado di gestire solo manipolazioni singole sullo schermo. L’introduzione dello scorrimento multi-touch e del riconoscimento dei gesti è stato sviluppato presso l’università di Delaware nel 1999 da Wayne Westerman, un dottorando. La ricerca era finanziata da denaro pubblico, grazie al programma di borse post dottorato della National science foundation (Nsf) e alla Cia. Dopo il completamento del dottorato, Westerman e il suo professore, John Elias, hanno commercializzato la nuova tecnologia, fondando la società FingerWorks. Il loro tentativo è stato subito notato da Apple. FingerWorks viene acquisita da Apple nel 2005, prima del lancio della prima generazione di iPhone, avvenuta nel 2007. Westerman e il prof Elias, con il finanziamento delle agenzie governative, hanno prodotto una tecnologia che ha rivoluzionato il settore mobile dei dispositivi dell’elettronica multi miliardaria. Il portafoglio molto ricco delle proprietà intellettuali di possedute da Apple ha beneficiato, ancora una volta, di una tecnologia originariamente firmata dallo Stato.
4) Internet
Anche se l’iPhone sembra un gadget “cool”, ciò che rende il telefono davvero “intelligente” è la sua capacità di collegare gli utenti della telefonia al mondo virtuale, da qualsiasi luogo.
Durante il periodo della guerra fredda, le autorità statunitensi erano preoccupate di possibili bombardamenti nucleari e delle loro conseguenze sulle reti di comunicazione. Paul Baran, un ricercatore della Rand – un’organizzazione che ha le sue origini nel progetto dell’aviazione americana per la Ricerca e Sviluppo – consigliò una soluzione innovativa: una rete distribuita di stazioni di comunicazione invece di un impianto centralizzato di commutazione. In questa maniera il sistema di comando sarebbe potuto sopravvivere anche a un attacco nucleare. Le sfide tecnologiche per costruire una tale rete erano state superate grazie alle varie squadre organizzate dal laboratorio pubblico militare Darpa per lavorare sulla trasmissione di informazioni. Nonostante il Darpa avesse avvicinato l’At&t e l’Ibm per condividere il progetto, le aziende rifiutarono l’offerta ritenendo che una tale rete sarebbe stata una minaccia alla loro attività. Il Darpa riuscì invece a impiantare una rete che collegava con successo le varie stazioni da Ovest alla costa orientale. Dal 1970 fino agli anni 90 il Darpa ha finanziato il protocollo di comunicazione (Tcp/Ip), il sistema operativo che operava sulla rete (Unix) e il programma di posta elettronica necessario per la comunicazione del sistema, mentre la National science foundation (Nsf) avviava lo sviluppo negli Usa delle prime reti digitali ad alta velocità. Nel frattempo, alla fine degli anni 80, lo scienziato britannico Tim Berners-Lee stava sviluppando l’Hypertext markup language (Html), il sistema degli indirizzi elettronici Uniform resource locator (Url) e il protocollo di comunicazione Hypertext transfer protocol (Http). Berners-Lee, con l’aiuto di un altro scienziato, Robert Cailliau, ha implementato il primo protocollo Http con successo in un computer installato presso il Cern. Il manifesto di Berners-Lee e Cailliau del 1989 che descrive la costruzione del world wide web è diventato lo standard internazionale per la connessione dei computer di tutto il mondo. Il finanziamento pubblico ha svolto un ruolo significativo per Internet dal suo concepimento alla sua applicazione in tutto il mondo.
5) Il Gps
Un’altra grande caratteristica che offre un iPod, iPhone o iPade è il sistema globale di posizionamento (Gps). Il Gps è nato da un tentativo del dipartimento della Difesa americano di digitalizzare il posizionamento geografico per migliorare il coordinamento e la precisione dei mezzi militari dispiegati nel mondo. Ma la tecnologia, concepita per un uso strettamente militare, dalla metà degli anni 90 è ampiamente disponibile per vari usi civili. Eppure, ancora oggi, la US air force è in prima linea nello sviluppo e manutenzione del sistema, che costa al governo una media di 705 milioni dollari l’anno. Un utente iPhone può cercare un ristorante o un indirizzo, grazie al sistema Gps Navstar, costituito da una costellazione di 24 satelliti. Ma questa tecnologia, nonché la sua infrastruttura, sarebbe stata impossibile senza che il governo se ne assumesse l’iniziativa e l’impegno finanziario.
6) Il Siri
L’ultima caratteristica dell’iPhone è un assistente personale virtuale noto come Siri. Come la maggior parte delle tecnologie dei prodotti iOS di Apple, Siri ha le sue radici nei fondi federali di ricerca. Siri è un programma di intelligenza artificiale composto da macchine che imparano l’elaborazione del linguaggio umano e da un algoritmo di ricerca web. Nel 2000, Darpa ha chiesto allo Stanford research institute di assumere il coordinamento di un progetto condiviso tra 20 università americane per sviluppare una sorta di «assistente d’ ufficio virtuale» per assistere il personale militare, detto “Cognitive Assistant that learns and organizes” (Assistente cognitivo che impara e organizza, Calo). Quando l’iPhone è stato lanciato nel 2007, lo Stanfor research institute ha riconosciuto l’opportunità di Calo come applicazione per smartphone e poi ha commercializzato la tecnologia fondando la società Siri, sostenuta anche da un finanziamento di venture capital avviato nello stesso anno. Nel 2010, Siri è stata acquisita da Apple per un importo che non è stato rivelato da nessuna delle parti. Il Siri ha lanciato un nuovo round nella ridefinizione degli standard per l’interazione uomo-macchina. Steve Jobs ha spesso riconosciuto il potenziale dell’intelligenza artificiale e il suo interesse per il futuro della tecnologia. Ancora una volta, Apple è in procinto di costruire il futuro per l’informazione e l’industria della comunicazione sulla base di idee e alle tecnologie pazientemente promosse dal governo.
7) Schermi Lcd
Anche la storia del display a cristalli liquidi (Lcd) è radicata nel bisogno dei militari degli Stati Uniti di rafforzare le loro capacità tecnologiche come una questione di sicurezza nazionale. La tecnologia Lcd è nata durante gli anni 70, quando il transistor a pellicola sottile (Tft) era in fase di sviluppo presso il laboratorio di Westinghouse, sotto la direzione di Peter Brody. La ricerca era quasi interamente finanziata dall’esercito americano. Tuttavia, quando la Westinghouse decise di sospendere gli esperimenti, Brody cercò altre possibilità di finanziamento, nella speranza di commercializzare la tecnologia. Contattò numerose compagnie, tra le quali Apple, Xerox, 3M, Ibm, Dec e Compaq. Ma tutte si rifiutarono di firmare, perché dubitavano delle capacità di Brody di costruire le dimensioni produttive necessarie per fornire il prodotto a un prezzo competitivo rispetto agli omologhi giapponesi. Nel 1988, dopo aver ricevuto un contratto con il laboratorio pubblico Darpa di 7,8 milioni, Brody fondò Magnascreen per produrre gli schermi Lcd. Florida e Browdy hanno sostenuto che questa incapacità da parte dei privati di sostenere la produzione di alcuni settori dell’Hi tech è stato un grande problema per il sistema nazionale. E che in questo obiettivo anche i finanzieri dei ventur capital hanno fallito. Né le grandi né le piccole imprese sono state in grado di abbinare le innovazioni con la forza produttiva necessaria per un prodotto commerciale.
Nel tentativo di mantenere la produzione di Tft-Lcd negli Stati Uniti, è stato creato un consorzio tra i principali produttori di display, l’Admarc (Advanced display manufacturers of America research consortium), sostenuto dal finanziamento iniziale del National institute of Standards e (Nist) e dall’Advanced technology program (ATP). L’industria degli Lcd ha anche ricevuto nel 1990 un’ulteriore assistenza da parte del governo Usa sotto forma di tariffe anti importazione. Proprio mentre contemporaneamente si sollecitava la “libera concorrenza”.
8) Batterie al litio
La batteria agli ioni di litio è un altro esempio di invenzione Usa perfezionata dalla tecnologia giapponese e prodotta all’estero in grandi volumi. La tecnologia, nata dalla ricerca di John B. Goodenough, ha ricevuto il suo principale sostegno finanziario da parte del dipartimento dell’Energia (DoE) e National science foundation (Nsf), alla fine degli anni 80. Ma le principali scoperte scientifiche compiute presso l’università del Texas a Austin sono state rapidamente commercializzate e lanciate nel 1991 dal gigante giapponese dell’elettronica Sony. Un altro importante successo scientifico americano svanì senza essere utilizzato in una industria ad alto volume produttivo. La visione a breve termine delle coorporation americane è basata sulla realizzazione di rapidi ritorni finanziari e spesso ha inibito il rafforzamento delle capacità produttive nazionali, incoraggiando l’outsourcing. Al contrario dei concorrenti giapponesi che cercano la massimizzazione della quota di mercato a lungo termine. L’assenza di una tecnologia delle batterie che risponda al bisogno di stoccaggio per dispositivi elettronici sempre più potenti, ha posto la più grande sfida per l’industria elettronica dopo la rivoluzione dei semiconduttori. L’invenzione della tecnologia al litio ha permesso ai dispositivi portatili di diventare più sottili e leggeri e di aumentare la durata della batteria. Ancora una volta, il governo federale ha fatto un passo per aiutare le aziende attraverso una varietà di agenzie e programmi che hanno investito nel settore, nel tentativo di sviluppare dispositivi non solo per elettronica ma – ancora più importante – per veicoli elettrici a “emissioni zero”.
Nessun commento:
Posta un commento