08 maggio 2007

Ma chi era davvero Jean Lafitte (prima puntata)?


Già sulle date della nascita e della morte si sa ben poco. La stessa Wikipedia da versioni completamente discordanti nella sua versione Inglese e Francese : sulla morte una discrepanza di addirittura 32 anni! Una nube di mistero che non fa altro che crescere il fascino di un personaggio che è stato esaltato dal grande Cecil De Mille, padre della patria del Cinema (cui la versione italiana di Wikipedia non rende giustizia, per chi volesse accostarsi al cinema muto consiglio di iniziare guardando "Viaggio personale con Martin Scorsese nel cinema americano"), da Byron ("He left a corsair's namo to other times/ Linked virtue to a thousand crimes"), e non a caso da Isabel Allende, non a caso in un opera, Zorro, di grande contenuto politico. Chi era Lafitte? Un americano e un francese allo stesso tempo, uno che lotta per l'indipendeza degli Stati Uniti di allora. Un pirata e quindi un uomo libero con un proprio codice d'onore, egualitario. Da qui Barataria e la sua presunta amicizia con Karl Marx di cui avrebbe finanziato la pubblicazione de "Il Manifesto", un rumor nato decenni prima della nascita di Internet e duro a morire in virtù della sua forte plausibilità. La leggenda vuole che fosse stato anche "l' ambasciatore" tra il grande filosofo tedesco e il giovane politico americano Abramo Lincoln, influenzandone le idee, ma evito di menarvela con storie di massoneria, rosacroce, templari e altre teorie sulle origini dell' illuminismo, del socialismo ecc...e intrighi vari più o meno occulti e più o meno storicamente fondati. Ritorniamo a Lafitte (Jean perchè aveva anche un fratello Pierre degno di nota): per alcuni un negriero. A me non può che far pensare a quel losco sfruttatore di bambini ebrei che era Oskar Schindler , se i negrieri sono quelli che comprano schiavi e li fanno diventare pirati, cioè uomini liberi, ben vengano. Ma di Lafitte si potrebbe dire un sacco di altre cose. Ne riparleremo. Vi basti sapere per ora che a New Orleans è considerato un eroe, a lui hanno dedicato addirittura un parco nazionale. Mi piace questo personaggio in bilico tra pirateria, illuminismo, indipendenza americana, "cittadino" di una città in bilico tra mille culture, in bilico nella storia, proiettato nella modernità ma con quel fascino un po' retrò da ultimo pirata un po' eroe , un po' cialtrone, coraggioso, fedele ma sempre cocciutamente libero. Libero come gli uomini liberi che vogliono che anche gli altri lo siano, non come i servi della gleba o peggio mercenari che si sbattono solo per la libertà del proprio padrone. Viva Jean Lafitte!

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