29 gennaio 2008

La biografia di Scaramella


da Wikipedia aggiornata al 29 Gennaio 2008 ore 16:48(prima che qualcuno manipoli anche qui)


Mario Scaramella (Napoli, 23 aprile 1970) [1] avvocato italiano, consulente di sicurezza salito alla ribalta internazionale nel 2006 in seguito all'avvelenamento dell'ex agente russo Aleksandr Litvinenko. Secondo Alexander Stille, Scaramella è un "millantatore di credito"[2].
Ha svolto attività di consulente della Commissione Mitrokhin, istituita dal governo Berlusconi nel 2002 sotto la presidenza dal senatore Paolo Guzzanti, allo scopo di far luce su presunti contatti tra il KGB e alcuni politici italiani. Secondo le informazioni raccolte da Mario Scaramella e dalle presunte dichiarazioni di ex ufficiali dei servizi russi (in particolare da Alexander Litvinenko), tra i politici italiani che sarebbero stati in contatto con il Kgb vi sarebbe stato l'attuale premier Romano Prodi. Tali informazioni tuttavia non furono mai verificate, ed anzi vennero successivamente messe in dubbio da altri ex-agenti e da una precedente intervista a Litvinenko pubblicata postuma[3] [4]. Dalle intercettazioni telefoniche tra Scaramella e Guzzanti pubblicate il 30 novembre 2006 dal Corriere della sera emergerebbe che le indagini di Guzzanti erano volte a dimostrare che Romano Prodi e il leader dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio erano agenti del Kgb e che il presidente della Regione Campania Antonio Bassolino aveva assegnato appalti a cooperative rosse legate alla camorra[5].
Alla vigilia di Natale del 2006, Scaramella è stato arrestato dalla DIGOS a Napoli con l'accusa di traffico internazionale d'armi e violazione del segreto d'ufficio. Il 27 dicembre 2006 Scaramella è stato sottoposto per sei ore ad interrogatorio di garanzia dal sostituto procuratore di Roma, Pietro Saviotti.[6][7]. Da allora è recluso nel carcere di Regina Coeli.
Indice[nascondi]
1 Carriera
2 La Commissione Mitrokhin
3 Inchieste
4 Avvelenamento
5 Note
6 Altri progetti
7 Voci correlate
8 Collegamenti esterni
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Carriera [modifica]
Le prime notizie su Scaramella risalgono al marzo 1989 quando, a soli 19 anni, fonda un gruppo ambientalista legato ad ambienti di destra noto come i Nuclei agenti di sicurezza civile (noti come Nasc). I Nasc firmarono poco tempo dopo un protocollo di intesa con la Provincia di Napoli. Scaramella ottenne anche una raccomandazione, firmata da un dirigente del ministero degli Interni, per la prefettura per far ottenere ai membri del gruppo il porto d'armi.
Scaramella ottene, incredibilmente, l'assistenza della polizia giudiziaria in una serie di attività di sequestro presentandosi a due sostituti procuratori di Santa Maria Capua Vetere e mostrando da lontano la propria tessera di guardia ittico-venatoria della provincia. Tali sequestri riguardarono edifici abusivi, bar, ristoranti, alberghi, un caseificio e persino un ippodromo clandestino. Le sue incursioni terminarono quando nell'ottobre del 1990, dopo aver messo i sigilli a Capri a due bar, un albergo e ai servizi igienici del porto, un brigadiere dei Carabinieri di Sorrento fece un esposto alla procura per usurpazione di titolo. Il 31 dicembre 1994 Scaramella venne condannato per il reato contestatogli.[8]
Scaramella ottenne ampia visibilità pubblicando un memorandum secondo il quale il sottomarino sovietico K-8 avrebbe depositato 20 mine nucleari nel Golfo di Napoli nel 1970[9].
Secondo sue stesse dichiarazioni, tra il 1996 e il 2000 avrebbe avuto un incarico di professore di diritto ambientale presso la Externado University e l'Università del Rosario a Bogotà, in Colombia. Avrebbe anche avuto un ruolo accademico presso l'Università di Napoli. Il quotidiano inglese Evening Standard [10] e, successivamente, il quotidiano italiano Il Sole 24 Ore[8] hanno accertato la totale inattendibilità del curriculum accademico di Scaramella. Anche l'Università di Napoli ha negato di avere avuto rapporti con Scaramella.[11] Secondo un ex-membro della Commissione Mitrokhin, Scaramella avrebbe fornito differerenti referenze universitarie in diverse occasioni[12].
Tra il 2002 e il 2006 Scaramella è stato segretario generale di un organismo da lui stesso fondato denominato Environmental Crime Prevention Programme (ECPP) [13], una struttura che non avrebbe neanche una sede propria[14]. Una sua apparizione pubblica in questa veste risale al 2002 quando intervenne a un convegno sul terrorismo presentando una relazione dal titolo "Tecnologie spaziali contro il terrorismo" [15]

La Commissione Mitrokhin [modifica]
Dal 2003 al 2006 ha lavorato per la Commissione Mitrokhin per conto del Parlamento Italiano, investigando sulle attività del KGB in Italia durante la Guerra Fredda. Nel 2006 diversi giornali italiani hanno pubblicato delle intercettazioni telefoniche tra il presidente della commissione, il senatore di Forza Italia Paolo Guzzanti, e Mario Scaramella (il 30 novembre 2006 sul Corriere della Sera [16] e il 1° dicembre sul quotidiano L'Unità [17]). Nelle intercettazioni Guzzanti lasciava intendere che il vero intento della Commissione Mitrokhin era sostenere l'ipotesi per cui Prodi era un "agente" finanziato (o comunque manipolato) da Mosca e dal KGB. Secondo l'opposizione (che ha presentato una propria relazione di minoranza[18]) tale ipotesi era falsa, e lo scopo della commissione sarebbe stato quindi quello di screditarlo. Scaramella, sempre secondo le intercettazioni, aveva il compito di raccogliere testimonianze tra alcuni ex-agenti del servizio segreto sovietico rifugiati in Europa per supportare queste accuse.
La Commissione Mitrokhin è stata chiusa nel 2006 con una relazione di maggioranza ed una di minoranza, senza giungere a conclusioni condivise. Il colonnello ex-agente del KGB Oleg Gordievskij, "fonte" di Scaramella, ha confermato, in una intervista rilasciata al programma televisivo "La storia siamo noi" del dicembre 2006, le accuse rivolte a Scaramella circa la produzione di falso materiale relativo a Romano Prodi ed agli altri politici italiani e ne ha sottolineato la scarsa attendibilità, per poi smentirla dopo aver conosciuto Scaramella[citazione necessaria].

Inchieste [modifica]
Nel 1992 Scaramella fu processato e condannato in primo grado per millantato credito, avendo creato un servizio di polizia ambientale (NASC) illegale.[citazione necessaria]
Attualmente, è indagato da parte della procura di Roma per traffico illegale di armi.[19][20]
Inoltre, per l'uso fatto delle informazioni raccolte su Prodi e gli altri esponenti del centrosinistra (tra cui Alfonso Pecoraro Scanio e Antonio Bassolino), nel novembre 2006 la Procura di Roma ha deciso di indagare Scaramella anche per violazione del segreto d'ufficio e calunnia.
Mario Scaramella è poi indagato anche nell'ambito di un'inchiesta condotta dalla Procura di Napoli per reati ambientali, legata ad irregolare smaltimento di rifiuti, per la quale ha ricevuto una informazione di garanzia. Nell'ambito di tale inchiesta e su disposizione della Procura del capoluogo partenopeo il 5 dicembre 2006, sono stati apposti sigilli alla ECPP ed effettuate perquisizioni nell'abitazione e negli uffici dell'ex consulente della Commissione Mitrokhin. [21]
A Bologna Scaramella è indagato per traffico di materiale radioattivo e per la correlata accusa di false dichiarazioni al pubblico ministero. L'accusa nasce da un'inchiesta per traffico internazionale di armi aperta nel 2005 a Rimini (e passata per competenza alla Procura di Bologna), e riguarda l'ipotesi che Scaramella abbia volontariamente montato un caso per accreditarsi come persona informata sui fatti relativi a traffici illeciti tra ambienti terroristici italiani e l'ex Unione Sovietica.
Il 24 dicembre 2006 viene arrestato di ritorno da Londra al suo arrivo all'aeroporto Capodichino a Napoli dalla DIGOS della Questura di Roma su ordine della Procura di Roma[6][7]. Le accuse che gli sono mosse sono traffico illegale d'armi, violazione del segreto d'ufficio e calunnia aggravata e continuata. Dal giorno dell'arresto, Scaramella risulta detenuto nel carcere romano di Regina Coeli.
Secondo quanto sarebbe emerso dalle prime indagini, Scaramella aveva una rete di informatori che comprendeva poliziotti, agenti della polizia penitenziaria e due uomini della CIA tra cui Robert Seldon Lady, ex capocentro a Milano, coinvolto anche nel sequestro dell'imam egiziano Abu Omar del febbraio 2003
L'11 gennaio 2007 il quotidiano La Repubblica pubblica ampi stralci dei contenuti del computer di Scarmella con i dossier che avrebbero dovuto accreditare Romano Prodi come "ben manipolato dal KGB", "presentando nel contempo Paolo Guzzanti, Mario Scaramella, Nicolò Pollari e Marco Mancini (appena ieri n. 1 e n. 2 del Sismi) come obiettivi dell'intelligence militare russa. "[22].
Nell'ottobre del 2007 la Prima sezione penale della Cassazione ha respinto, perchè inammissibile, il ricorso di Scaramella contro gli arresti domiciliari, ritenendo che esistano "gravi indizi di colpevolezza" nei suoi confronti. [23]

Avvelenamento [modifica]
Il 1 novembre 2006 Scaramella ha avuto un incontro con l'ex-agente russo dell'FSB Aleksandr Litvinenko (morto per avvelenamento da polonio 210 alcuni giorni dopo) per un pranzo presso Itsu, un ristorante di sushi a Piccadilly (Londra). Scaramella ha successivamente dichiarato di non aver mangiato nulla e di aver bevuto solamente acqua nel corso dell'incontro.
Alcuni mezzi di informazione hanno ipotizzato che Scaramella potrebbe essere stato l'assassino di Litvinenko.[24] Si tratta ovviamente soltanto di speculazioni non confermate da alcuna istituzione governativa.
Il 1° dicembre 2006, però, Scaramella è stato trasportato all'University College Hospital di Londra[25] per sospetta contaminazione da polonio 210,[26] la stessa sostanza con cui è stato avvelenato Litvinenko. Nonostante inizialmente Scaramella avesse negato di essere contaminato, il suo avvocato ha affermato nello stesso giorno che non sarebbero state rilasciate ulteriori dichiarazioni fino al completamento delle analisi.[27] Una stanza dell'Ashdown Park Hotel, nel Sussex, dove Scaramella avrebbe soggiornato durante la sua permanenza nel Regno Unito, è stata isolata per il rischio di possibili contaminazioni.
Il 3 dicembre Guzzanti e Scaramella hanno affermato che la dose di polonio trovata nel corpo dello stesso Scaramella sarebbe stata tale da ucciderlo. Guzzanti ha riferito in proposito alla Reuters: "Hanno anche detto che, per quel che è noto, nessuno potrebbe mai sopravvivere a questo veleno, perciò è molto improbabile che ci riesca".[28] Tuttavia, secondo le autorità inglesi Scaramella non sarebbe mai stato in pericolo di vita. Appena tre giorni dopo le citate dichiarazioni di Guzzanti, Scaramella è stato dimesso dall'University College Hospital poiché gli ultimi esami non avevano rilevato alcuna traccia di avvelenamento[29].


altri articoli interessanti sono del Sole 24ore, La Stampa,L'Unità, L' Espresso, Il Corriere della Sera Alexander Stille , ma anche qui, senza contare l'opera meritoria di informazione da parte di grandi firme come Marco Travaglio, Carlo Bonini, Giuseppe D' Avanzo , Beppe Sevegnini , l'ottimo blog Rinascita Nazionale e financo Il Giornale vicediretto da Paolo Guzzanti che pure metteva in dubbio la veridicità della volontà da parte di Scaramella di patteggiare con una specie di dissociazione mentale dal giornale da lui stesso diretto. Avete tutti gli elementi per farvi un' idea dei protagonisti di questa torbida vicenda. E dei loro stupidi e ignoranti portaborse.

2 commenti:

Fabrizio ha detto...

Da notare che anche la voce inglese sia "critica" nei confronti del super-consulente. Ma che ci vuoi fare, le enciclopedie online sono notoriamente filocomuniste e scritte per intero dal KGB.

Jean Lafitte ha detto...

si poi non capisco questo disprezzo nei confronti delle enciclopedie che da sempre sono sinonimo di cultura. no meglio farsela sul Roma o sul bellissimo blog dei fantastici(sic) 5.