30 aprile 2008

The Real Voice of China


Sui grandi giornali italiani ed occidentali, troppo spesso vengono pubblicate informazioni e notizie a senso unico, nelle quali l’idea prevalente è quella di voler far passare una sostanziale “negatività” del Sistema Cina nel suo complesso.

Ciò che è peggio è che anche le principali Agenzie Stampa occidentali, invece di limitarsi nel riportare le informazioni ricevute, troppo spesso le commentano con lo stesso taglio editoriale degli altri media, selezionando ciò che va proposto, finendo per “esaltare il peggio” della Cina e “glorificando” chi in questo momento gli si contrappone.

La “fotografia” che se ne trae leggendo tutto questo flusso di informazioni è desolante, soprattutto perché in maniera “unilaterale”, da parte occidentale, la Voce della Cina viene del tutto ignorata e considerata non degna di esserlo.

A questo va aggiunto che vanno evitate “faziose” strumentalizzazioni delle questioni “umanitarie” dietro le quali sembrano celarsi ben altre ambizioni politiche di “fini registi” che puntano, attraverso tutto ciò, di cercare di ridimensionare l’attuale crescente influenza cinese sulle principali questioni economiche e politiche internazionali.

“Banale” e triste è pertanto la strumentalizzazione di queste ore da parte delle “intellighenzie” occidentali ( e di molti politici in cerca di “facili” consensi) delle Olimpiadi, quale strumento di pressione politica, in “violazione / sfregio” dello spirito Olimpico originale, quello dell’antica Grecia, indiscutibilmente la fondatrice e la “Madre spirituale” di questa manifestazione, spirito originale al quale gli stessi cinesi, correttamente, si stanno richiamando in questi mesi.

Le Olimpiadi in epoca antica, erano infatti il momento nel quale “tutte le guerre venivano sospese”, diventando un momento di “confronto leale” tra nazioni, su base metaforica, dove al vincitore veniva dato un premio “simbolico” ma dal valore universalmente riconosciuto.

Oggi dobbiamo ricordarci di tutto questo prima di qualunque presa di posizione “contro”, invitando tutte le parti a “sospendere” qualsiasi azione che ne danneggi lo “spirito originale”, per viverne la sua preparazione e le 3 settimane olimpiche quale momento di vera “pace” tra i popoli, lo spazio per aprire quei dialoghi tra le persone affinché, dopo le Olimpiadi, il “buon senso del dialogo continui e prevalga”.

Detto questo, da oggi pubblicherò i resoconti delle conferenze stampa del Ministero Affari Esteri Cinese, in modo che chi sente l’esigenza di sapere veramente come le cose stiano realmente andando, possa accedere anche a questa parte “fondamentale” di informazione, senza filtri o peggio, interpretazioni di terzi.

Alberto Fattori.

13 commenti:

Eliolibre ha detto...

Ottima l'idea di pubblicare la voce del Ministro degli esteri Cinese. Se aspettiamo che lo pubblicchino i nostri giornali o la tv......

Sympatros ha detto...

@Ciao Jean, come si va? Vedo che il nostro Enrix ha diradato i suoi attacchi e le sue visite, che non sia in forma? Io ho qualche scaramuccia, di là da Guzzanti

Jean Lafitte ha detto...

per fortuna ho staccato dalle questioni guzzantiane. discussioni oziose e alla lunga noiose. non so se Enrix sia in forma o meno. non svegliamo il can che dorme... in questo periodo preferisco dedicarmi all'ultimo mezzo esame che mi rimane, alla tesi e visti gli ormoni in versione primaverile... alla "trigonometria" ;), a suo tempo ,chissà, tornerò alla mia attività di esorcista...

Anonimo ha detto...

Bau bau...

Anonimo ha detto...

Carissimo Jean, scusa se ti rompo...ti posto uno scritto dell' exSenatore guzzanti (sempre on. comunque)apparso in R.I. l'11 c.m.

NUOVA GRAVE PROVOCAZIONE DELL’INFAME GUZZANTI: CHE GUEVARA, L’EROE ROMANTICO DELLA MOTOCICLETTA, DICE CITANDO STUDI RECENTISSIMI, ERA UN SADICO MACELLAIO, UN TORTURATORE CUI PIACEVA SOMMINISTRARE IL COLPO DI GRAZIA ALLA NUCA, UN PROFESSIONISTA DELL’OMICIDIO DI MASSA E UN CREATORE DI LAGER IN CUI FACEVA CHIUDERE ANCHE GLI OMOSESSUALI. LIBERIAMO IL MONDO DAL MITO DI QUEL CHE IN CUI ABBIAMO CREDUTO NEL MOMENTO IN CUI CI BEVEVAMO TUTTO CIO’ DI CUI CI RIFORNIVA IL COMUNISMO MEDIATICO E FACCIAMOLO PER COLORO CHE OGGI HANNO VENT’ANNI E SONO GIA’ STATI LOBOTOMIZZATI. ECCO LO STUDIO DI JAY NORLINGER CHE MOSTRA IL VERO GUEVARA, UN MOSTRO COME BERIA, COME HIMMLER, COME POL POT.

11 Maggio 2008
«La differenza fra Che Guevara e Pol Pot è che il primo non ha studiato a Parigi».
Antony Daniels
CHE GUEVARA HORROR PICTURE SHOW
di Jay NORDLINGER (*)
(*) Jay Nordlinger è caporedattore di National Review. Giornalista, saggista e critico musicale per il New York Sun, nel 2001 ha vinto l’Eric Breindel Award for Excellence in Opinion Journalism. National Review
Titolo originale: “Che Chic. It’s très disgusting”.
Traduzione dall’inglese di Barbara Mennitti.
A volte ho la sensazione che Che Guevara sia ritratto su più oggetti di Topolino. Parlo di magliette e simili (ma soprattutto magliette). Un artista ha avuto l’ispirazione di combinarli: ha messo le orecchie di Topolino su Guevara. Non deve piacere molto ai fans di quest’ultimo. Il mondo è inondato da accessori del Che ed è un’offesa continua alla verità, alla ragione e alla giustizia (un bel trio). I cubani-americani rimangono sconcertati da questo fenomeno, come altre persone dotate di un po’ di decenza e di consapevolezza. Una reazione contro la glorificazione del Che esiste, ma è minima se paragonata al fenomeno stesso. Un cambiamento di tendenza contro Che Guevara richiederebbe una rieducazione massiccia, cosa che il vecchio comunista apprezzerebbe molto.
I suoi gadgets si trovano nei posti più insospettabili. Ma forse la cosa non è poi così sorprendente. La New York Public Library ha un negozio di articoli da regalo dove, fino all’altro giorno, vendevano un orologio con la faccia del Che e la parola “Revolution”. La pubblicità diceva: «La rivoluzione è uno stato permanente con questo intelligente orologio con la classica immagine romantica di Che Guevara, intorno alla quale gira (revolves, ndt) la parola “rivoluzione”». Veramente intelligente. Continua »
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scusa se è lungo e scusa anche l'off-topic.
con simpatia rondinelibera

Anonimo ha detto...

Offtopic:
vorrei una tua opinione su questo...
comunicato tratto dal sito del Partito comunista dei lavoratori di Marco Ferrando...

SU OLIVIERO DILIBERTO E LA "COSTITUENTE DEI COMUNISTI"

(12 maggio 2008)

Oliviero Diliberto e il gruppo dirigente del PDCI hanno ispirato il recente appello per la "Costituente Unitaria dei Comunisti": un appello che rivendica la ricomposizione di PRC e PDCI e, attorno ad essa, di "tutti i comunisti", come risposta al tracollo dell'Arcobaleno.

E' del tutto comprensibile, oltre che legittimo, il tentativo del PDCI e del suo segretario di capitalizzare a proprio vantaggio la crisi verticale del PRC offrendosi come sponda a sue minoranze interne. E trasparente oltretutto è il tentativo di fuggire, con questa mossa, dalle proprie responsabilità (disinnescando contenziosi interni al suo partito). Ma la domanda è: come si può fuggire dal tracollo ricomponendo l'unità di quei gruppi dirigenti che ne sono responsabili e che l'hanno prodotto? Davvero basta la riesumazione simbolica della falce e martello per offrire una prospettiva politica a decine di migliaia di comunisti e al mondo del lavoro? Davvero si può rimuovere la lezione e il bilancio dell'esperienza Rifondazione, come se nulla fosse accaduto, semplicemente riportando le lancette al PRC del '96?

Questa proposta, in realtà, è l'ennesimo inganno senza futuro da parte di un gruppo dirigente pienamente corresponsabile della disfatta e che cerca semplicemente di salvare se stesso.

Partiamo dai fatti.

Il PRC del '96 cui Diliberto vorrebbe tornare è il PRC che per oltre due anni, sotto la guida congiunta di Bertinotti, Cossutta, Diliberto, Ferrero, Grassi, sostenne il primo governo Prodi: votando l'introduzione del lavoro interinale (pacchetto Treu), il record delle privatizzazioni in Europa, una pesantissima legge finanziaria di 80mila miliardi di lire, la detassazione di rendite e profitti, l'introduzione dei CPT contro gli immigrati. In altri termini, le più pesanti politiche antioperaie e antipopolari degli anni novanta.

L'unica differenza tra Bertinotti-Ferrero-Grassi da un lato e Cossutta-Diliberto dall'altro, fu che mentre i primi scelsero strumentalmente nel '98 di ritirare il sostegno a Prodi con l'intento iniziale di ricomporre un' "alleanza più avanzata" con D'Alema (salvo fallire e finire per una fase all'opposizione), i secondi scelsero di proseguire in modo lineare il proprio sostegno al Centrosinistra, entrando organicamente nel governo D'Alema-Cossiga (con Diliberto ministro di Giustizia) e partecipando al criminale bombardamento di Belgrado (oltre che alla continuità delle politiche confindustriali).

Di più: quando il Centrosinistra crollò, spianando la strada al ritorno di Berlusconi, Bertinotti e Diliberto ricominciarono a collaborare (a partire dal 2004) nella prospettiva di governo dell'Unione, a braccetto con tutto il personale politico antioperaio e anticomunista dei DS e della Margherita: con lo scopo di portare in dote all'Unione la subordinazione della grande stagione dei movimenti di lotta antiberlusconiani del 2001-2003. E quando l'Unione di Prodi, col sostegno dei poteri forti, "vinse" (seppur di poco) le elezioni del 2006, Bertinotti e Diliberto ripresero a votare insieme quelle stesse politiche confindustriali che insieme avevano votato nel '96-'98. Non è forse questo che milioni di lavoratori hanno osservato esterrefatti in questi anni? I cosiddetti partiti "comunisti" hanno votato le missioni di guerra, l'aumento del 17% delle spese militari, 10 miliardi di regalie a grandi imprese e banche, la truffa sul TFR, l'aumento dell'età pensionabile a 62 anni a regime, e per finire in bellezza la continuità della legge 30 di Berlusconi. Sino alla nuova sconfitta del Centrosinistra, il secondo tragico ritorno di Berlusconi, e il tracollo elettorale e politico delle sinistre di governo (Arcobaleno), con l'estromissione dal Parlamento. Insomma, un totale disastro.

E ora Diliberto, senza alcun bilancio di tutto questo, e come se nulla fosse accaduto, chiede..."l'unità dei comunisti"? Ma "comunisti" quali? Usando lo stesso codice terminologico di Diliberto, potremmo dire che "l'unità dei comunisti" l'abbiamo già vissuta, di fatto, per 15 anni: quando ciclicamente gli stati maggiori di PRC e PDCI, al gran completo, hanno votato "unitariamente" tutte le peggiori politiche della borghesia contro il mondo del lavoro. E ora Diliberto vorrebbe formalizzare e sigillare questa unità recuperando il simbolo di falce e martello? Ma proprio quel simbolo - simbolo del lavoro e del socialismo - è stato prostituito e piegato per tanti anni a ragioni opposte a quelle per cui nacque. Dovremmo quindi restaurare una finzione e celebrare una doppiezza?

La lezione di fondo di questi 15 anni è la bancarotta, senza ritorno, dei gruppi dirigenti della sinistra italiana. Senza prendere atto di questa realtà, senza andare alla radice del problema, non si ricostruisce alcun futuro e si preparano nuove sconfitte.

Dire questo non significa affatto, per parte nostra, ignorare la naturale aspirazione all'unità che tanti comunisti onesti oggi esprimono da collocazioni politiche e organizzative diverse. Al contrario: la consideriamo non solo comprensibile e naturale, ma anche l'espressione di una positiva volontà di reagire al disastro, di non rassegnarsi, di non darla vinta all'odiosa campagna anticomunista delle classi dominanti e alla deriva culturale parallela di tanta parte della sinistra.

Ma proprio perchè rispettiamo profondamente questo sentimento; proprio perchè vogliamo raccoglierlo e dialogare con esso nel modo più serio e più aperto, vogliamo evitare che venga usato e tradotto dal gruppo dirigente del PDCI nell'ennesimo equivoco, con l'ennesima dispersione di tante attese, energie, generosità.

La vera unità dei comunisti, capace di durare e di reggere alle dure prove della lotta politica di classe, è quella che si fonda sui principi. E innanzitutto sul recupero di quel principio di fondo che la lunga storia della socialdemocrazia e dello stalinismo ha rimosso, e che i gruppi dirigenti della Rifondazione hanno tradito: il principio dell'autonomia e dell'alternatività dei comunisti alle forze della borghesia; il principio dell'opposizione dei comunisti, sul piano nazionale e locale, ai governi della borghesia e ai loro comitati d'affari, di Centrodestra come di Centrosinistra. Perchè solo così è possibile sviluppare nelle lotte quella politica di indipendenza di classe che è condizione stessa di un'alternativa anticapitalistica. E perché in caso contrario i partiti "comunisti" finiscono non solo col tradire il socialismo, ma col subordinare i lavoratori alle politiche dell'avversario in cambio di ruoli politici e istituzionali.

Il Partito Comunista dei Lavoratori è nato nel nome innanzitutto di questo principio di autonomia e del programma che lo fonda: quello di un'alternativa di società e di potere, di un governo dei lavoratori per i lavoratori. Non a caso siamo l'unico partito della sinistra italiana che non si è compromesso col governo Prodi, né in tutto (PRC e PDCI), né in parte (Sinistra Critica). Nel nostro piccolo, siamo l'unico partito che - controcorrente - ha retto alla prova di questi anni.

Per questo tanto più oggi, di fronte al disastro prodotto e al dramma di migliaia di comunisti, riproponiamo ostinatamente il cammino che abbiamo scelto: unire tutti gli onesti e sinceri comunisti, indipendentemente dalle diverse storie e provenienze, attorno a un quadro certo e chiaro di principi di classe e anticapitalisti. Perché questa è l'unica vera via di uscita. E non solo per i comunisti. Ma per un mondo del lavoro che più che mai ha bisogno di ritrovare un proprio partito indipendente, contrapposto all'ordine dominante.

Per questo, con molta semplicità, diciamo a tutti i sinceri comunisti che ancora si collocano nel PRC, nel PDCI, in altre formazioni, o che sono fuori da ogni partito: sviluppiamo insieme il Partito Comunista dei Lavoratori, che già si va espandendo in tutta Italia. Questo è il progetto che non verrà mai tradito e disperso.


Tu che ne pensi?

Sympatros ha detto...

Sentendone la nostalgia ho ricominciato a postare nell'imbecillario, in cui sempre di più il povero Enrix, più si sforza di far fare la figura dell'imbecille a qualcuno e più gli ritorce contro e la fa lui.
Naturalmente i miei post non vedono la luce non per cattiveria di Enrix, ma perché lui è uno che rispetta le regole, e nella legge fondamentale del suo blog, nella sua costituzione c'è nel primo articolo una norma che recita: Non farai entrare alcun post di Sympatros nel tuo Imbecillario. Anche lui come Mosè ha ricevuto le tavole dei comandamenti!

Ecco l'ultimo innocuo post censurato:

Enrix, senti a me, ascolta, ho ordinato una consulenza ad un esperto del ramo, che ha sottoposto ad ermeneutica psicologica tutti i tuoi scritti riguardanti Travaglio e sai cosa ne è uscito fuori che tu sei innamorato di Travaglio, sei nel tuo inconscio profondamente innamorato di lui, e il tuo progetto esistenziale di vita era di diventare qualcosa di simile a quello che è diventato Travaglio, purtroppo ci sei riuscito solo in minima parte, sei riuscito soltanto ad essere piemontese come lui. Stammi buono.

Sympatros ha detto...

I cieli limpidi sono sempre più limpidi, senza alcuna nuvoletta, a parte i soliti fiorellini che le solite pie donne, per pietà umana, usano depositare ad ogni uscita di post. Amen.

Jean Lafitte ha detto...

x sergio . scusami se non ho pubblicato ancora il tuo commento. non ho aperto proprio il blog ultimamente causa mancanza di tempo. il tuo intervento merita una risposta e per questo lo tengo ancora parcheggiato in moderazione per ricordarmi di rispondere. sarà pubblicato non preoccuparti.

Sympa tutte le ragazze che conoscono mi dicono che travaglio è un bell' uomo. è possibile quindi che piaccia anche al buon Enrix...

Anonimo ha detto...

Figurati, i tormenti di noi di sinistra sono una cosa seria,ma anche la "trigonometria" è importante!:-)

Anzi,visto il periodaccio (politicamente parlando) mi sa che per un po' conviene dedicarsi a quella...
Così,giusto per tirarsi su!:-)

Jean Lafitte ha detto...

allora finalmente posso risponderti caro Sergio.
l'analisi di Ferrando per quanto in alcuni punti anche condivisibile (le critiche a Diliberto) mi sembra piena di livore e poco lucida. riconosco al Partito comunista dei Lavoratori grande coerenza e lo preferisco di gran lunga a quel baraccone turigliattiano che risponde al nome di Sinistra Critica. Tuttavia segnalo che nonostante esistesse da molti più anni di SC e abbia avuto lo stesso spazio ha preso meno voti. aggiungo che è troppo facile parlare così dopo una debacle del genere. dopo il trionfo di Vendola in Puglia non ho sentito queste parole. la differenza' che la sinistra si presentò unita e il candidato premier lo scelse tra tutte le forze politiche. ora, è chiaro che non è stata la "sinistra arcobaleno" a scegliere di correre sola...
il pd ha fatto la sua scelta definitiva? molto bene, allora si compete con il Pd per essere il primo partito di sinistra, il primo partito di sinistra. altrimenti ci sarà sempre l'effetto voto utile contrario e non favorevole.
le elezioni europee del prossimo anno col sistema proporzionale puro in questo senso saranno vitali. se si prende un risultato a doppia magari più cifra si può pensare lo spazio politico c'è. ce lo sta lasciando il Pd e si possono anche riprendere voti da destra. poi magari il Pd o quello che ne rimarrà , cambierà idea. la tattica è però schiacciarlo tra noi e l'udc e cercare il più possibile di avvicinarci dei numeri. e io credo che la possibilità di stare 20-20 c'è. il fatto che siamo fuori dai giochi, che siamo "vergini", che non centriamo nulla con questo parlamento può essere solo un trampolino di lancio. il clima nel paese è il contrario di quello che c'è in parlamento. è caldo e con la recessione alla mano destinato a surriscaldarsi ancora di più. cosa di meglio di un governo del nano e col Pd troppo soft per raccogliere consensi? in più mettici le prime avvisaglie di tintinnar di manette...

i Comunisti non si sono mai alleati con le forze borghesi? quando mai, Ferrando non sa di che parla.

Anonimo ha detto...

"Oltre mille attivisti tibetani, arrestati dalla polizia cinese durante le proteste dello scorso marzo, sono scomparsi nel nulla. Lo denuncia Amnesty International, che chiede a Pechino di “fare luce sull’accaduto” durante il passaggio della torcia olimpica a Lhasa, previsto per il prossimo 21 giugno.
In un rapporto pubblicato ieri, il gruppo parla di testimonianze di torture e privazioni nelle carceri tibetane per i manifestanti di marzo. Nel corso degli scontri, iniziati il 10, sono morte decine di persone, ma tuttora è impossibile conoscere la cifra esatta: la Cina parla di 19 civili cinesi uccisi dai dimostranti, mentre il governo tibetano in esilio sostiene di avere le prove di almeno 100 omicidi compiuti dalla polizia.
Sam Zarifi, presidente della sezione Asia di Amnesty, denuncia: “Dal Tibet arrivano notizie di detenzioni arbitrarie ed abusi contro i detenuti. Con l’ingresso della torcia nella regione, è auspicabile che venga fatta luce su tutta questa storia. Questa è una richiesta al governo cinese: dia informazioni sui detenuti, e spieghi perché sono in carcere”.
Nel rapporto si legge infatti che “molte centinaia, forse migliaia di persone languono in carcere senza che il governo ammetta pubblicamente il loro arresto, le accuse che gli vengono rivolte ed il loro stato di salute”. In conclusione, Amnesty chiede a Pechino di “mettere formalmente i manifestanti in stato di accusa, se vi sono le motivazioni. Altrimenti, devono essere rilasciati immediatamente”. "

Ovviamente anche Amnesty è disinformata, asservita ai media occidentali e filo-Usa, vero?
Se hai il coraggio di criticare Amnesty International sei veramente un servo di regime...
Anzi, lo sei comunque...
Sei concettualmente uguale ai filo-americani sostenitori del centrodestra che tanto ti affanni a criticare...
Loro vanno in paranoia quando gli si tocca il loro leader, il governo e l'America, tu invece vai in paranoia come se ti toccassero la mamma quando qualcuno osa criticare il centrosinstra e la Cina...

Non ricordo di aver letto nessuna tua critica a Prodi e al suo esecutivo quando il centrosinistra era al governo...
Esattamente come il più becero dei forzaitalioti non hai la minima capacità di autocritica quando la parte per la quale tifi è al potere...

Ergo sei anche tu un servo di regime (regime unionista e regime cinese)...

Ci son tanti tipi di servi...
Ci sono i servi "rossi", i servi "neri", i servi "azzurri", i servi "bianchi" (cioè quelli del Vaticano), ecc...

Io invece detesto tutti i servi, a prescindere dal loro colore...

Ovviamente o censurerai il mio commento (anche se firmato), e infatti la censura è lo strumento prediletto dai regimi, oppure se lo pubblicherai mi risponderai una cosa del tipo "scrivi solo un mare di cazzate" senza rispondere nel merito punto per punto, ma non mi importa, mi basta sapere che questo commento l'hai letto...

Ps: non ce l'ho con te, come detto ce l'ho con i servi di regime in generale, a prescindere dal regime che sostengono (Usa, Cina, Berlusconi, Prodi, ecc...), quindi la mia "missione" consiste nel cercare di fare aprire gli occhi a tutti i "tifosi" (ovvero a tutti quelli che hanno un blog che sostiene apertamente una delle fazioni della casta), quindi dopo aver lasciato questo commento da te andrò a "tomentare" un sostenitore dello schieramento avverso...
Visto il livello culturale e intellettivo della maggior parte degli italiani non mi illudo di avere successo, ma io a far aprire gli occhi alla gente ci provo...

NE' CON L'ESTREMA DESTRA, NE' CON IL CENTRODESTRA, NE' CON IL CENTROSINISTRA, NE' CON L'ESTREMA SINISTRA, NE' CON IL VATICANO!
NE' CON GLI USA NE' CON LA CINA!
ABBASSO TUTTE LE CASTE!

ma soprattutto...
W BEPPE GRILLO!
GRILLO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SUBITO!!!!

Jean Lafitte ha detto...

1000, 100, 19, terzista tu stai dando i numeri.

Amnesty? è si un' organizzazione inglese ma non mi va di andare a contestare questo. credo che si possa criticare Amnesty senza sentirsi dire che si è servi di regime come accusi tu. mi sembra poi piuttosto ingenuo pensare ad Amnesty come l'oracolo.

mi accusi di essere filo-cinese alla stregua dei filo-americani. io non credo di essere filo-cinese. io critico la campagna di disinformazione contro questo paese, dopo essermi, nelle mie possibilità, informato. è cosa ben diversa.

sulla Cina, ripeto, mi sembra che certe critiche siano eccessive, preconcette se non strumentali.

non ho mai criticato il centrosinistra? non mi sembra. sono sempre stato critico per esempio nel confronti di quel pasticcio che è il Pd. in realtà a parte la febbre pre elettorale il mio interesse per la politica interna italiana era ed è abbastanza limitato. ho l'aspirazione di voler dare al blog un respiro più grande.

su Prodi... non so che dirti, devo criticarlo per forza? lo criticai molto nel 1998 quando fece cadere il suo governo nonostante ci fosse lo spazio per continuare (e infatti la legislatura durò 5 anni). ma a questo giro proprio no.

quando poi mi dici che sono un "servo del regime" sorrido ma ti faccio notare che sei offensivo.

scusa se non ho pubblicato prima il tuo commento ma non ho avuto molto tempo ultimamente. come vedi non censuro e cerco di rispondere ai, ben pochi, argomenti che porti come critica.

infine non voglio indagare sul tuo livello culturale e intellettivo. per sfortuna in democrazia conta troppo il voto degli idioti e degli analfabeti, come dici tu dei servi. anche di quelli di Grillo in ultima analisi. nessuna critica nei suoi confronti?