25 luglio 2010

Il punto di vista di un italiano in Cina

Tempo fa (negli ultimi giorni dell'aprile scorso) ho ricevuto una email da un lettore, che reputo molto interessante. Ho chiesto se avrei potuto pubblicarla e lui autorizzandomi , mi ha solo chiesto di rimanere anonimo. Richiesta che ovviamente accolgo.


Ciao Jean,

tempo fa mi avevi chiesto, dopo un mio commento dalla Cina all'articolo "Reporters senza vergogna" riportato sul tuo blog, di raccontarti le mie impressioni da qui quando potevo.
Ecco, di solito non ho moltissimo tempo, ma quello che ho letto oggi su Repubblica è veramente intollerabile, e la mia impressione è, oltre alla rabbia e alla delusione continua che provo nei confronti di un "giornale" che nel passato ho letto e considerato affidabile per diverso tempo (ah, l'ingenuità), un profondo senso di schifo.

questo è l'articolo del loro "inviato" Giampaolo Visetti (che è riuscito nel praticamente impossibile compito di farci rimpiangere l'idiota Rampini) sul terremoto recentemente avvenuto nella contea di Yushu, nella provincia del Qinghai:


Inutile che ti dica che la realtà è esattamente l'opposto di quanto scritto dal nostro ineffabile cantastorie: servizi su servizi, speciali su speciali si sono susseguiti in tv e sui giornali; i soccorsi, come nel caso di Wenchuan in Sichuan nel 2008, sono partiti con prontezza e organizzazione,e portati avanti con fatica e abnegazione (data l'altezza proibitiva per chi non è abituato a viverci a cui si trova l'area colpita, orograficamente parte dell'altopiano tibetano), come anche riportato da giornalisti un po' più seri, come Sisci sulla Stampa; è stato proclamato il lutto nazionale, giornali e siti internet hanno mantenuto per un giorno una grafica esclusivamente in bianco e nero per esprimere rispetto nei confronti delle vittime, e sono state avviate raccolte fondi ecc. Sembra che in alcuni paesi la ricostruzione stia già per cominciare, e l'attenzione sull'evento è ancora alta.
Ora, non dubito che in alcune aree, data la obiettiva difficoltà logistica e l'ampiezza del territorio coinvolto, ci siano stati ritardi, problemi o anche, perché no, negligenze..ma questo rientra, purtroppo, nella normale economia di eventi di questo tipo. Ma la realtà è che la tragedia è stata affrontata con determinazione e generosità.

Ora, dato che l'amico Visetti si è ben guardato perfino dal recarsi personalmente a Shanghai a dare un'occhiata ai lavori di preparazione per l'Expo (data la quantità di idiozie che scrisse in un articolo apparso su Repubblica Viaggi non può essere altrimenti....Purtroppo per lui, un paio di giorni prima che il suo articolo apparisse online, ero proprio a Shanghai, e ho potuto toccare con mano la quantità di strafalcioni che riportava), dubito fortemente che si sia scomodato ad andare in un area molto più remota, difficilmente accessibile e scomoda come Yushu...ergo, ciò che ha scritto è con quasi totale certezza un "copia incolla" di altre fonti, probabilmente derivati dalla cupola di Dharamsala o similari, e sua pura pregiudiziale e distorta invenzione.
Dato che il Qinghai è zona ad ampia presenza di etnia tibetana (ma anche di altre..ovviamente, come sempre in Cina), perché non scrivere di come i cattivi comunistacci maltrattano e abbandonano la popolazione, magari aggiungendo l'immagine lacrimevole dei buoni monachelli (chi conosce UN MINIMO la storia del buddhismo, non solo tibetano, sa perfettamente quanto questa immagine sia falsa e figlia dell'ignoranza) lasciati a se stessi, che scavano con le mani (e come dovrebbero scavare poi?? Quando si cercano sopravvissuti mica si può direttamente andare con le ruspe...anche i soldati e i soccorritori scavano con le mani, è l'unica cosa da fare...)....Ahaha, come se poi a Wenchuan, nel 2008, i tibetani non fossero comunque numerosissimi, essendo il Sichuan regione confinante con il Tibet e, storicamente, ad alta densità di popolazione di etnia tibetana (a Chengdu è facilissimo incontrare tibetani in genere, e Lama in giro per compere o per i fatti loro, come è facilissimo trovare negozi di articoli religiosi tibetani e strade piene di attività commerciali aperte da tibetani).

Però, i nostri "mezzi di disinformazione di massa" si son ben guardati dallo spendere qualche parola e un po' di dispiacere per la terribile siccità che ha martoriato (e ancora martoria, seppure in misura minore) il sud della Cina, dallo Yunnan al Sichuan, al Guizhou, al Guangxi ecc ecc, che ha coinvolto e lasciato senza acqua decine di milioni di persone, e per la quale l'esercito e le autorità hanno per mesi e mesi, quotidianamente trasportato acqua a innumerevoli e remoti villaggi per salvarne le popolazioni (costituite anche in questo caso, in buona parte da minoranze etniche, tibetani compresi...di questo non si è scritto praticamente nulla, a riprova che i morti quando sono cinesi valgono meno di altri per noi (confrontare lo spazio offerto alla tragedia di Haiti con quello, vergognoso, riservato per il terremoto del Sichuan del 2008 sui nostri media), e che quando non si può o non si sa come parlar male dei comunistaccia (che salvano la popolazione, guarda un po' te...) non conviene scriverne. Se poi nella storiella ci si può infilare anche qualche idiozia riguardo ai tibetani fintamente oppressi, be' allora ci si tuffa a pesce...

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